martedì 31 maggio 2011

Sepp, il Re dell'Isola che non c'è

Diciamocelo, Sepp Blatter non ha mai avuto un faccino da bravo ragazzo. Sarà per quel suo sguardo un tantino manovratore e per quel ghigno impostato, sarà perché circola negli ambienti Fifa da 34 (!) anni, o forse solo perché all’uomo di potere vengono da sempre volentieri affibbiate leggende e dicerie, probabilmente per invidia, antipatia o magari perché in oltre un trentennio di contrattazioni nelle stanze dei bottoni qualche errore deve pur essere stato commesso.


Joseph Blatter, 75 anni ed ex ufficiale dell’esercito, incarna alla perfezione il corpo del potere: è invecchiato sul trono dello sport più seguito e ricco del mondo con lo scettro nelle mani e un carico di adepti pronti a immolarsi in suo nome, anche perché la Fifa, si sa, gestisce fondi non indifferenti. Eppure su di lui mai nessuna diceria o impressione sospettosa si era ancora trasformata in verità o semplicemente in inchiesta. Un uomo potente, d’accordo, sempre con le mani in pasta, da 13 anni (e tre mandati consecutivi) presidente della Fifa senza che nessuno abbia osato fronteggiare la sua autorità, ma comunque alla prova dei fatti esterno a qualsiasi scandalo.

Da qualche giorno, tuttavia, l’immacolato regno di Sepp sembrava aver subito le prime storiche crepe. Sembrava appunto...

Facciamo un po’ d’ordine: alla vigilia del congresso fissato per mercoledì a Zurigo e chiamato a eleggere il presidente Fifa per il quadriennio 2011-2015, si leva il grido di Mohammed Bin Hammam, qatariota, unico candidato pronto a sfidare l’uscente Blatter alle elezioni per la presidenza Fifa e finito sotto inchiesta per ''possibili violazioni'' del codice etico ed ''accuse di frode'' inerenti all’assegnazione dei Mondiali del 2018 e del 2022 rispettivamente a Russia e Qatar. Tutto era partito dalle rivelazioni di ottobre dei media inglesi, secondo cui con l’aiuto di Jack Warner (vice-presidente Fifa) Bin Hammam avrebbe corrotto a suon di tangenti alcune federazioni di calcio nazionali in cambio di voti. Contro Bin Hammam si era schierato anche Chuck Blazer, statunitense, potente segretario della Concacaf (Nordamerica). In particolare, il Telegraph aveva poi rilanciato i rumors di una tangente da 40mila dollari per 25 dirigenti della confederazione caraibica. La reazione di Bin Hammam non si è fatta attendere: immediato ritiro della sua candidatura per la poltrona di presidente Fifa. “Mi rattrista che la lotta per le cause in cui credo debba avere un tale costo: rovinare la reputazione della Fifa. Blatter correrà ancora una volta contro se stesso. Questo non è quello che volevo per la Fifa: è inaccettabile. Non posso sopportare che il nome al quale sono così tanto attaccato sia trascinato sempre più nel fango a causa della concorrenza tra due persone. Annuncio il mio ritiro dalla elezione alla presidenza”, sono state le sue parole. Il comitato etico della Fifa è dunque in allerta: la vicenda è spinosa, ma Blatter e il suo trono sembrano ancora una volta al riparo dalla bufera.


Fino a sabato, quando entra in gioco il secondo personaggio chiave dell’inchiesta: Jack Warner. Le sue affermazioni sono esplicite, pesantissime e gettano un’ombra quanto mai cupa su mister Fifa, che a dire di Warner avrebbe regalato un milione di dollari alla stessa Concacaf da lui presieduta e sarebbe stato fin dall’inizio a conoscenza dei passaggi di denaro incriminati: “La Federazione sarà investita da uno tsunami di rivelazioni, la candidatura di Blatter deve essere interrotta”, ha tuonato Warner. Ma il polverone finisce per ritorcersi contro di lui, come in un perfetto ed agghiacciante regolamento dei conti: a Zurigo viene sì aperto il procedimento anche contro Blatter, ma al termine delle audizioni il Presidentissimo risulta «prosciolto», mentre Hammam e Warner sospesi in via cautelare per tutto il tempo dell'inchiesta. Via libera a Sepp dunque, che ancora una volta correrà in solitaria verso il quarto mandato.

Qual è la meravigliosa riflessione? Le federazioni sportive internazionali (una per ogni disciplina sportiva, la FIFA per il calcio) non sono formalmente dotate di personalità giuridica di diritto internazionale, cioè non possono essere destinatarie di norme internazionali (pattuite da Stati) che ne disciplinino i regolamenti e le condotte interne. In pratica si regolano e si giudicano da sé. Possono unicamente essere, nel caso non si conformino ai trattati siglati tra Stati, sanzionate con l’esclusione dai giochi Olimpici. Ma il peso economico di alcune Federazioni è così grande da rendere queste minacce semplicemente risibili: chi mai rinuncerebbe a determinate discipline (e alle carovane di sponsor al seguito) in un’Olimpiade?

Il risultato? Una terra di nessuno, con processi farsa da cui emerge la migliore raffigurazione possibile dell’inquinamento tra poteri e dei conflitti d’interessi più biechi. La Fifa rimane un’oasi dorata rivestita di quattrini, dove vige la legge del denaro e in cui per di più manca qualunque possibile ingerenza da parte di soggetti esterni (Stati, Tribunali internazionali e quant’altro): come detto, a giudicare i membri Fifa è il Comitato etico Fifa. Il non plus ultra della terzietà.

Le notizie del giorno: Il futuro della Roma e l'ottimismo del Cairo

Lo ha fortemente voluto, lo ha confermato per la prossima stagione, ed ora se lo coccola dopo il primo trofeo della sua gestione. Massimo Moratti esalta Leonardo all'indomani della conquista della Coppa Italia: "Leonardo ha fatto un bel lavoro e non era facile in un ambiente nuovo e con tutte le polemiche che può aver sentito a livello personale - l'analisi del presidente - sono contento per lui, prima non si poteva dire che era un perdente perchè non aveva avuto esperienze a sufficienza. Ma da noi ha dimostrato di essere un vincente, prima con il record di vittorie in casa e ora con questa coppa che gli dà ancora più sicurezza".

www.repubblica.it

“È la partita più difficile della mia gestione. Con l’Estonia sarà decisiva”. Cesare Prandelli non ammette distrazioni, ed è già in clima partita. “Voglio un gruppo che si sacrifichi, la gara è fondamentale. E storicamente soffriamo sempre quando giochiamo a giugno e settembre”.
L’esclusione del centrocampista della Roma ha fatto discutere. Prandelli spiega: “De Rossi non è rimasto fuori per una scelta tecnica, e mi dispiace molto dirlo. Trovi quella continuità e quella serenità che negli ultimi mesi pare aver perso: le porte della Nazionale per Daniele sono sempre aperte, ma certi comportamenti in campo a me non vanno, e lo stiamo dicendo dal primo giorno. Se l’ho sentito? No”.

C’è Alexis Sanchez nel mirino della Juventus, che sembra avere trovato già l’accordo economico con l’entourage de giocatore, attualmente in patria dove tra l’altro è stato colpito dal grave lutto per la scomparsa dello zio. Le due società parleranno di Sanchez e di Inler, altro obiettivo dichiarato di mercato della Juve, nell’incontro in programma nel prossimo fine settimana, quando Giampaolo Pozzo rientrerà dagli impegni di lavoro in Spagna.
"Aguero via dall'Atletico Madrid? Le decisioni importanti le prende Miguel Angel Gil Marin (consigliere delegato e azionista di maggioranza, ndr), Cerezo è sempre il presidente e ha voce in capitolo. Il giocatore vuole andar via, di conseguenza dico che presto, nel giro di 15-20 giorni sarà fuori dall'Atletico Madrid". Lo ha detto l'agente Fifa Ernesto Bronzetti, in collegamento con Sky Sport 24 sulle voci di mercato che riguardano l'attaccante argentino seguito dal Real Madrid e anche dalla Juventus.

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«Giovinco è in prestito con diritto di riscatto che noi eserciteremo per la metà, sarà un tesserato del Parma anche per la prossima stagione, poi nell’estate del 2012 ne riparleremo.
Il resto sono solo chiacchiere». Al fianco dell’ex fantasista bianconero difficilmente continuerà a giocare l’italo-brasiliano Amauri, per il quale Leonardi non ha però perso le speranze: «Rispetto a Giovinco non c’è nessun diritto di riscatto, torna alla Juventus con la quale ha solo un altro anno di contratto. Il suo futuro dipenderà molto dalla volontà del calciatore. Da parte nostra se ci sarà la possibilità proveremo a riaverlo».

www.tuttosport.com

Dieci anni degli ultimi venti in serie B. Di questi, quattro in quota Cairo incolpevole solo per il primo che ha ereditato e che è rimasto di gran lunga il migliore della sua gestione. Per entusiasmo e premesse, persino più delle due salvezze in A. Con questi precedenti, il giorno dopo il disastro ha smesso di essere speciale. Urbano Cairo, in fuga domenica dopo la sconfitta con il Padova, fatica a riprendersi dalla batosta, ma cerca nel suo innato (e ieri forzato) ottimismo gli stimoli per guardare avanti. Chi ne vuole la testa, e non sono pochi, si rassegni: il presidente non si muove.

Roma, ultima battaglia di successione per il possesso di Trigoria: in attesa dello sbarco di DiBenedetto (primi di luglio), Unicredit ha compreso la necessità di ufficializzare l'ingresso di Walter Sabatini. Il futuro ds ha fretta di annunciare le sue mosse (dall'allenatore, Luis Enrique, al mercato) e pretende di lavorare in autonomia rispetto all'attuale direttore sportivo Pradè e a quello operativo Montali.

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Marek Hamsik lo dice senza mezzi termini: «Milan? No, resto al Napoli». Dal ritiro della sua nazionale, il centrocampista slovacco manda messaggi d'amore alla società azzurra: «Milan? Sono soltanto parole. Adesso sto pensando alla Slovacchia, poi mi aspetta una vacanza meritata.
Io sono un giocatore del Napoli, ho un contratto valido, sono contento di aver firmato per cinque anni. E poi è rimasto Mazzarri, sono felice. Con lui abbiamo raggiunto successi fantastici e abbiamo fatto grandi prestazioni».

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Quando cresci in campagna, impari che ogni giorno conta il buon raccolto. Ma impari pure che i frutti vanno aspettati. E Alberto Malesani, allenatore in pectore del Genoa, infanzia contadina e vita in azienda prima della carriera in panchina, attende annuncio e ufficializzazione. Può essere a ore, probabile. Può slittare, più che variare. Non parla il tecnico per adesso, aspetta. Allora per inquadrare il suo pensiero si legge quanto già aveva detto, come in un libro. Mempo Giardinelli ha scritto “La rivoluzione in bicicletta”. E il mister veronese in bicicletta, sua passione, ha fatto «il Don Chisciotte». Così si è autodefinito.

www.ilsecoloxix.it

Miroslav Klose sta per dire sì alla Lazio. Pare sia proprio lui il primo colpo di Claudio Lotito in questo mercato, per l’attacco del prossimo anno. Dalla Germania rimbalzano notizie nei siti sportivi specializzati, secondo le quali il centravanti, svincolato dal Bayern Monaco, è stato a Roma due settimane fa, con la moglie Silvia, per conoscere la proposta della società biancoceleste.
Un biennale a circa 1,8 milioni di euro a stagione.

www.ilmessaggero.it

Fari puntati su Javier Pastore che, come ammesso dallo stesso presidente del Palermo, “e’ l’unico che puo’ andare via, tutto dipende dal ragazzo: guadagna sotto il milione di euro e se un grande club gliene offre quattro e’ difficile trattenerlo”. Zamparini ha anche svelato le squadre che corteggiano Pastore: “Barcellona, Chelsea, Manchester United e Manchester City. Più le tre italiane che vanno per la maggiore, Milan, Inter e Juve. Pastore sara’ il colpo dell’estate, al 100% andrà all’estero”.
Futuro in Russia per il centrocampista della Lazio Stefano Mauri? “Ha ancora due anni di contratto a Roma, prevedo che Lotito non lo lasci partire con facilita’”, ha ammesso Tiziano Gonzaga, agente del centrocampista, in merito alle voci che riguardano l’eventuale passaggio del giocatore allo Zenit? “Spalletti è un grande estimatore, e’ vero. Da li’ a dire che puo’ andare in Russia passa molto. Credo che il primo passo debba farlo lo Zenit, con la Lazio”.

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lunedì 30 maggio 2011

Le notizie del giorno: Seppia Blatter scagiona se stesso, i cefalopodi si indignano

La partita è stata a senso unico.
Classico possesso palla esorbitante del Barcellona, oltre il 68%, 16 tiri a 3, e 6 corner a zero. Tuttavia nell'iniziale quarto d'ora del primo tempo, applicando un pressing esasperato, lo United era riuscito a imbrigliare la manovra blaugrana. Finché Messi non si è messo a inventare calcio. Il Barça ha avanzato pericolosamente il baricentro e se non ci fosse stata la diga centrale Ferdinand-Vidic lo United avrebbe capitolato fin da subito.

www.corriere.it

La gioia dell'Inter, le lacrime del Palermo.
L'Olimpico incorona nuovamente la squadra nerazzurra che per la settima volta nella sua storia, la quarta negli ultimi sette anni, vince la coppa Italia. Il 3-1 con cui Zanetti e compagni liquidano il Palermo, però, non descrive affatto quella che è stata la realtà dell'incontro con i siciliani spreconi e i nerazzurri cinici sotto porta col cecchino Etòo.

www.repubblica.it

Zamparini furibondo. Delio Rossi commosso. Sentimenti contrastanti in casa Palermo al termine della finale di Coppa Italia, vinta 3-1 dall'Inter.
Nel frattempo si era scatenata l'ira del presidente palermitano Zamparini, che dopo un rapido battibecco con la signora Moratti si è precipitato a vedere sugli schermi del foyer gli episodi contestati: mentre scorrevano le immagini, Zamparini urlava: "L'Inter è la Banda Bassotti, sanno solo rubare. Moratti? Si definisce da solo, se non si vergogna lui...".

Una festa per centomila persone al Camp Nou e per le vie di Barcellona. Entusiasmo alle stelle, strade invase dai tifosi e tanta commozione hanno accompagnato il pullman della squadra blaugrana che ha sfilato lungo le Ramblas esibendo la Champions League. Ma fra bottiglie stappate e un fuochi d'artificio, i giocatori si sono sfogati tirando qualche stoccata al rivale più odiato, Josè Mourinho, che dopo l'eliminazione del suo Real Madrid in semifinale proprio ad opera del Barcellona se l'era presa con chiunque: gli eterni rivali, gli arbitri, la Federcalcio, la Uefa e perfino l'Unicef.

www.gazzetta.it

Niente da fare. Il Toro perde in casa 2-0 col Padova ed è condannato ad un altro anno di B. Lo spareggio playoff viene deciso dai gol, uno per tempo, di Cuffa e De Paula. Al termine della partita esplode la rabbia dei tifosi: contestati società, giocatori e allenatore.

Dopo il fischio finale e la sconfitta casalinga che estromette il Torino dai playoff della serie B, un centinaio di tifosi granata della curva Maratona ha superato le recinzioni ed invaso il campo, fermato dal servizio d'ordine dietro i cartelloni pubblicitari a bordo campo. Contestato il bomber Rolando Bianchi che era uscito dagli spogliatoi per salutare i tifosi. Gli ultras granata l'hanno apostrofato e l'attaccante del Torino è stato riaccompagnato negli spogliatoi.

www.tuttosport.com

Pollicione alzato e sorriso complice, è l'unica risposta juventina che Antonio Conte si lascia sfuggire nell'ultimo pomeriggio da pilota del Siena, a Bergamo: un bambino, issato sulle spalle di papà, aveva sventolato il berretto della Juve proprio dietro la sua panchina, e il tecnico, prima di sedersi, aveva ricambiato. Per il resto, silenzio radio («Sono già stato tradito, ho capito come funziona»): dovrebbe ritrovare il verbo domani, quando sarà a Torino per firmare il biennale con Madama, e mettersi subito al lavoro per la prima riunione di mercato. Fino a stasera, però, resterà griffato Siena: «Abbiamo la festa».

www.lastampa.it

Domani vertice per Inler, Giovinco può essere la chiave.
Sanchez: Juve, vai! Pozzo: "Decide lui".
Il talento cileno avrebbe già detto sì. Il presidente dei friulani: "Faremo una proposta al ragazzo, sceglierà non solo in base ai soldi".

Domani ci saranno presentazione ufficiale e prima riunione operativa con Marotta.
Conte sceglie la sua Juve.
Scontato il sì a uno tra Aguero, Tevez o Sanchez mentre il tecnico dovrà chiarire le sue gerarchie nella caccia a un esterno offensivo: tra i giocatori seguiti Bastos resta il più vicino alla Juve, ma sono in risalita anche Walcott, Vargas e Dzusdzsak.

www.calciomercato.com

Luis Enrique esce allo scoperto. «Ho avuto contatti con i dirigenti della Roma, è una possibilità attraente». L'allenatore del Barcellona B, intervistato da Sky, ammette i contatti con la società giallorossa. Ma una decisione è ancora lontana: «So però che loro hanno diverse opzioni a disposizione, anche io le ho: dovrò ponderare bene tutto. Modello Barca esportabile? Sì, penso si possa fare. Basta avere il profilo di giocatori adeguato».

www.corrieredellosport.it

Non c’è soltanto Atzori, a Reggio, che potrebbe interessare la Sampdoria. Nelle ultime stagioni la società amaranto ha valorizzato molto il proprio settore giovanile e adesso sta raccogliendo i frutti. Atzori si andrà a giocare i playoff in B con una squadra dall’età media molto bassa. In particolare ci sono alcuni giovani interessanti che hanno già attirato l’attenzione di alcuni club di serie A tra cui Udinese e Napoli.

www.ilsecoloxix.it

Vicenda Hamsik. Il Milan con le parole di Berlusconi si è ufficialmente tirato fuori, in Inghilterra ci sono sempre estimatori (Manchester City in primis). Lo slovacco che si è allenato per qualche giorno con lo Slovan Bratislava sul suo sito non ha toccato l’argomento futuro. «Splendida la stagione a Napoli appena conclusa, in questo momento penso alla mia nazionale». Possibili ulteriori colpi di scena. Proposto al Napoli il brasiliano Ederson del Lione, grande talento e voglia di confrontarsi in Italia. Più semplice da raggiungere Santana, svincolato dalla Fiorentina e richiesto dal Malaga ma intenzionato a restare in Italia. Ventotto anni, buona tecnica, il suo nome non fa impazzire il Napoli.

www.ilmattino.it

La Fifa ha sospeso l’ex candidato alla presidenza Mohamed bin Hammam e l’influente membro del comitato esecutivo Jack Warner mentre ha pienamente scagionato da ogni accusa di corruzione l’attuale presidente Sepp Blatter. Quest’ultimo resta peraltro l’unico candidato alla successione di se stesso nelle elezioni che la Fifa ha confermato si terranno come previsto il 1 giugno.


Prima del pronunciamento della Fifa, Mohamed Bin Hammam ha annunciato il ritiro della sua candidatura alla presidenza della Fifa. Le elezioni sono in programma mercoledi’ 1 giugno e il 62enne presidente della Confedercalcio asiatica, era l’unico rivale di Joseph Blatter ormai vicinissimo, se non ci saranno altre clamorose sorprese, al suo quarto mandato consecutivo.

qn.quotidiano.net

sabato 28 maggio 2011

Palazzo Chigi Vs via Turati

Nel dicembre scorso, in piena crisi di governo, quando il destino politico del cavaliere di Arcore sembrava al tramonto a seguito della fuoriuscita dei finiani dal Pdl, uno dei più autorevoli milanisti del panorama politico, il ministro leghista Bobo Maroni se ne uscì con una pessimistica previsione: “Quando il Milan va bene di solito le cose vanno male per il Berlusconi politico, ma spero di sbagliarmi…”.


Ed invece il baffuto ideatore della tanto odiata tessera del tifoso aveva proprio ragione, dalla sua parte infatti non stanno soltanto l’esito, per ora, disastroso delle elezioni comunali, ma anche la statistica degli ultimi quindici anni di regno berlusconiano. Proviamo ad entrare nello specifico: dalla sua discesa in campo del suo presidente nel lontano ’94 il Milan vince per la prima volta lo scudetto nella stagione 1995-96, in perfetta corrispondenza con il primo crollo dell’esigua maggioranza di centrodestra, presto abbandonata dall’allora turbolento e imprevedibile Senatur, e con la vittoria elettorale della coalizione avversaria guidata da quello che poi sarà definito “l’utile idiota”, ovvero Romanone Prodi. Gli anni del centrosinistra, si sa, sono stati anni di grandi inciuci e piccoli ribaltoni dalemiani, ma soprattutto e paradossalmente sono stati gloriosi per le finanze delle aziende del cavaliere (epica la rassicurazione pubblica del DS Violante in parlamento: “stia tranquillo le televisioni non gliele tocchiamo”). Il Milan non sfugge alla tendenza: nel 1998-99 arriva un altro scudetto. Poi il paese decide di cambiare e di riaffidarsi al mago di Arcore: per la squadra per forza di cose le delusioni iniziano a susseguirsi. In 5 anni di Berlusconi bis il bottino di via Turati è misero: uno scudetto nel 2003-2004 ed una Champions nel 2002-03, vinta ai rigori con la Juve moggiana, subito controbilanciata dalla bruciante sconfitta due anni dopo con il Liverpool sempre in finale per 4 a 3, in seguito ad una delle più clamorose (e gustose) rimonte di sempre. La seconda vittoria di Prodi con la sua coalizione extralarge sarà di corta durata, ma lascia il tempo al Milan di aggiudicarsi un’altra Champions nel 2006-2007 con tanto di succosa vendetta su Gerrard, Benitez e compagni. Poi il cavaliere torna a palazzo Chigi ed ecco che seguono anni durissimi per la Milano rossonera costretta a vedere trionfare i cugini per lunghi anni, fino al Triplete dell’anno passato, che non a caso è stato uno dei periodi nei quali il presidente ha goduto di maggior popolarità, malgrado prostitute, tangenti, bertoladri e quant’altro.

Estate 2010: Berlusconi, in piena rotta con Fini, decide di allentare l’attenzione mediatica sulla crisi della sua maggioranza ricorrendo al colpo di mercato, Ibrahimovic in rossonero. L’arrivo del talismano svedese sancisce però inevitabilmente il destino politico del Cav e quello sportivo del Milan: scudetto per Allegri, tramonto, forse definitivo, della passione tutta italiana per il Berlusca, al quale non rimane che fare campagna acquisti anche in parlamento.
Ora in molti, tra cui il Polpo, si augurano che il Milan continui a vincere per un bel po’ di anni…

Giuseppe Zerutituli

venerdì 27 maggio 2011

Barcellona - Manchester: la partita dell'anno

Domani sera si gioca la partita più attesa dell’anno, quella che chiude la stagione calcistica per club 2011-2012 (la finale di Coppa Italia non me ne voglia): la finale di Champions League. Si affronteranno a Wembley il Manchester United dell’Highlander della panchina Sir Alex Ferguson ed il Barcelona del giovane vincente Pep Guardiola in una riedizione della finale di Roma di 2 anni fa. Spesso la Champions offre dibattiti sul reale valore delle finaliste. Questa volta, a differenza dell’anno passato, le squadre che si giocheranno la coppa dalle grandi orecchie sono realmente le due più forti della stagione.

Sia Manchester sia Barcelona hanno vinto 3 Champions League ciascuno.
Rispetto a due anni fa quando il Barça si impose per 2-0 coi gol di Eto’o e di Messi, questa volta i catalani sono dati per favoriti nonostante il vantaggio del fattore campo per gli inglesi. I bookmaker, che sappiamo azzeccare spesso e volentieri le previsioni, quotano la vittoria dei blaugrana a 1,95; il pari (nei tempi regolamentari) a 3,34; e la vittoria dei Red Devils a 3,75.
La partita si vincerà a centrocampo.. Se il Manchester concederà il pallino del gioco nei piedi dei funamboli catalani la partita non avrà storia. Se invece gli uomini di Ferguson, sul modello dell’Inter di Mourinho di un anno fa, riusciranno nell’impresa di fare valere la loro superiore fisicità e si chiuderanno in difesa con 8/9 uomini nella propria metà campo aspettando il Barça forse avranno la possibilità di rendere sterile ed inoffensivo il prolungato possesso palla di Xavi e compagni e di ripartire con dei micidiali e rapidi contropiedi. La saggezza tattica del Mister scozzese è tale che è duopo aspettarci da parte sua una sorpresa. Anche perchè fu già sconfitto due anni fa dalla stessa squadra che praticava lo stesso calcio. Per cui siamo certi che Ferguson avrà avuto modo di studiare le contromisure più efficaci per limitare il gioco della squadra più spettacolare del mondo.

Dal canto suo Guardiola punta sulla serenità e sulla calma dei più forti. La squadra catalana è considerata, a ragione secondo il Polpo, la più forte del mondo. In rosa può vantare il miglior calciatore in attività, la Pulce Messi, ed una lunga serie di campioni del calibro di Xavi, Iniesta, Villa, Dani Alves, Piqué, Puyol... Da 3 anni a questa parte hanno impostato il proprio gioco sul possesso palla e su un atteggiamento offensivo raccogliendo valanghe di gol e di successi. Se lasciati giocare negli spazi sono devastanti. Chiedere della manita a Mourinho.
La partita è piena di storie al suo interno. Per quanto riguarda il Manchester United, il portierone olandese Edwin Van Der Sar disputerà la sua 5° finale di Champions, Gary Neville giocherà la sua ultima partita di calcio da professionista e la leggenda Ryan Giggs dovrà riconquistare la fiducia del padre dopo lo scandalo del flirt con una concorrente del Grande Fratello inglese. Lo storico stadio di Wembley, seppur nella sua antica veste, evoca piacevoli ricordi agli spagnoli avendoci vinto la prima Champions della loro storia nel ’92 contro la Sampdoria di Vialli e Mancini proprio con Guardiola in campo.
Le promesse per uno spettacolo esaltante ci sono tutte. Speriamo dunque che non ci siano espulsioni strane, rigori dubbi e gol in fuorigioco, che sia una bella partita, e che si cali un degno sipario su un’altra grande stagione di calcio.

Le notizie del giorno: 5 finali per Van Der Sar, 5 insulti per Eto'o

Van Der Sar chiude come i grandi del calcio, a Wembley, in una finale di Champions, la quinta della sua carriera (finora due vinte e due perse). Chiude da portiere del Manchester United, dopo 950 partite ufficiali, di cui 130 con la nazionale olandese e 100 esatte in Champions, la metà delle quali terminate senza subire gol.

Chiude a 40 anni e mezzo: più anziano di lui, a questi livelli, solo Dino Zoff, che giocò la famigerata finale di Atene 1983, quella del gol di Magath, a 41 anni suonati.

Sarà Juvelvetica? Le ultime indiscrezioni dicono di un affondo dei bianconeri sul centrocampista dell'Udinese Gokhan Inler, che radiomercato da diversi giorni segnala a un passo dal Napoli. Affare da 15 milioni di euro: quasi tutto fatto tra i patron De Laurentiis e Pozzo, manca però l'intesa con il giocatore. "Non ho mai dichiarato che Inler non verrà al Napoli, che ha già raggiunto un accordo con l'Udinese - ha confermato stamani a CalcioNapoli24. it il procuratore di Inler, Dino Lamberti -, anche se il sottoscritto non è mai stato chiamato dal club partenopeo. Inler è il capitano della nazionale svizzera ed è appetito da grandi squadre.

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Il patron nerazzurro guarda al futuro e lo immagina con persone nuove: serve l'effetto novità per fare l'ennesimo salto di qualità. "Servirà puntare su persine nuove - sottolinea in un'intervista esclusiva a Sky - e Leonardo ha quel nuovo che può essere utile per costruire.
Magari uno come Alexis Sanchez. "È un buon giocatore, stiamo parlando per capire, ma deve ancora dimostrare molto, ha una valutazione alta, un'esagerazione prodotta dal mercato attuale. Ma stiamo guardando anche altre possibili situazioni. In attacco penso che siamo notevolmente forti, non è forse lì l'obiettivo principale a cui noi dobbiamo mirare. Hazard? È un giocatore di futuro, anche se con la nostra chiacchierata con la società la sua valutazione è salita di ulteriori 5 milioni".

Edy Reja sarà Il tecnico della Lazio anche nella prossima stagione.

Il tecnico goriziano ha firmato, infatti, il rinnovo del contratto fino a giugno 2012 (più un opzione per un altro anno). A ufficializzare la firma, che comprende la conferma anche per lo staff tecnico (il secondo sarà ancora Giovanni Lopez), è stato il presidente biancoceleste, Claudio Lotito. "Sì, è ufficiale - ha spiegato Lotito - ho sempre detto che tra di noi non c'erano problemi. Ha firmato per un anno perché questo è il suo modo di lavorare".

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Miguel Ángel Gil Marín, consigliere delegato e azionista di maggioranza dell'Atletico Madrid, ha parlato a 'Radio Marca' assicurando che Sergio Aguero non vestirà la maglia del Real Madrid il prossimo anno: «Non giocherà con i nostri eterni rivali perché farebbe del male a me, al club ed ai tifosi dell'Atletico. Non ho ricevuto nessuna offerta del Real per il Kun e Perez mi ha assicurato che non sono interessati al giocatore.

L'unica società con la quale ho parlato è la Juventus: sono stato contattato dal club italiano, hanno fatto una proposta scritta nella quale ci chiedono di negoziare».

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Il petroliere in una lunga intervista si è soffermato nuovamente della vicenda dello scudetto rivendicato dalla Juventus: «Non sono le loro richieste a darmi fastidio, ma la continuità con la quale si parla di questa cosa, senza respiro. Se anch'io ho la stessa attesa che hanno i bianconeri? No, perché continuo a sostenere quello che sostengo da sempre. Lo trovo talmente lapalissiano che da questa richiesta continua può nascere del fastidio e alla fine ti abitui a questa situazione».

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Novità dall'Inghilterra. Mancini: "Li teniamo entrambi". In realtà l'arrivo di Zlatan renderebbe inevitabile la cessione di un big. L'assalto del City allo svedese è la chiave per spingere uno dei due bomber alla Juve.

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Lunedì aveva ricevuto la "botta importante" della notifica dell'informazione di garanzia. Cinque giorni dopo Marco Di Vaio, attaccante e capitano del Bologna Calcio, indagato per falso e truffa nell'inchiesta della Procura sui pass auto per disabili, ha deciso di togliersi un peso dallo stomaco: "Voglio chiedere scusa a tutti: a chi mi sta difendendo, ma anche a chi è rimasto indignato o deluso", ha detto in una libreria del centro della città dove era andato per firmare le copie di un volume, che racconta la travagliata stagione vissuta dai rossoblù.

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Primo pomeriggio, Enrico Preziosi esce dalla Lega Calcio a Milano e ributta là, come alcune settimane fa: «Sull’allenatore vi sorprenderò». Ripensamento verso Ballardini, benvoluto dalla squadra? A Desenzano, però, aveva spiegato: «Nessun ripensamento. Il “vi sorprenderò” era un bluff, per difendermi dalle troppe domande...». Ripetuto, sembra quasi la storia di “al lupo al lupo”. E il Genoa resta a Lupo Alberto (Malesani), con accordo raggiunto, firma e ufficializzazione in arrivo, salvo colpo di scena finale. Preziosi bis: «Può darsi che ci sia un accordo come no, lasciatemi lavorare e poi farò l’annuncio».

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«Franco, prendi Luis Enrique: è il tecnico che si sposa bene con il vostro progetto». Pep Guardiola, interpellato dall’amico Baldini, indica l’allenatore secondo lui giusto per la nuova Roma. Il suggerimento del top coach del Barça, disinteressato (non è il suo procuratore) e anzi ben mirato alle esigenze del club giallorosso che cerca un emergente per la panchina, conferma l’improvvisa virata di martedì dei dirigenti giallorossi: Walter Sabatini volerà presto in Spagna per conoscere meglio la possibile guida per il futuro.

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«La mia massima è sempre la stessa. 'Cca niusciun è fess', il Napoli - finora - ha fatto una crescita formidabile e noi continueremo, con calma e cautela, a farlo. Se qualcuno vuole un giocatore, deve venire a chiederlo a me. Non basta il chiacchiericcio, non serve urlare. Non bisogna cascare in queste trappole o trappolette». Il presidente degli azzurri sottolinea che «se poi arriva qualcuno che vuole prendersi un calciatore che dimostrasse di non voler vestire i magnifici colori azzurri, allora dovrebbe mettere mano al portafoglio. Ma io in sette anni non ho mai ricevuto nessuna richiesta, sono io che decido. Quando mi chiamò Moratti, che è una persona perbene ed un signore, gli dissi che non avrei venduto Hamsik».

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Vergognoso episodio di razzismo nel centro di Milano.

Vittima Samuel Eto'o, 30 anni, attaccante dell'Inter. Martedì sera, in zona Piazza della Repubblica, poco distante dalla residenza del campione, un gruppo di ultrà milanisti ha incrociato Eto'o nel bar Ricci, dov'era in corso una festa di compleanno. Subito, gli avventori hanno intonato il coro razzista che, dalla sera dell'ultimo derby in poi, scandisce gli insulti all'interista: "Ti hanno visto con le rose, con le rose nel metro/ Samuel Eto'o, Samuel Eto'o".

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giovedì 26 maggio 2011

Le notizie del giorno: le spalle di Maicon e la testa di Valdano

A Radio Sportiva l'agente di Maicon, Calenda, con toni meno astiosi spiega: "Ormai lui ha le spalle grosse, è abituato alle voci su di lui. L'Inter ha già smentito, Maicon è partito per il Brasile autorizzato dalla società per assistere alla nascita della figlia. Ha un contratto con l'Inter, è un professionista serissimo, mai avuto problemi di rientri in ritardo o partenze non autorizzate".

Con la questione Maicon sempre calda, Leonardo è concentrato a preparare la finale di coppa Italia contro il Palermo. In vista della sfida il tecnico tira un sospiro: Sneijder è recuperato. Non preoccupano neanche le condizioni di Lucio.

il Milan, infatti, sta pensando ad Aquilani. I contatti, qualcosa in più di un pourparler, con l'agente Zavaglia sono già stati avanzati. Puntando, soprattutto, sulla volontà del ragazzo di non lasciare l'Italia. Per muoversi con decisione, però, il Milan dovrà attendere la scelta di Conte, chiamato a esprimersi sul riscatto del giocatore dal Liverpool da parte della Juventus. "In linea di massima - conferma l'agente - penso che da qui a qualche giorno le due società si metteranno d'accordo.

La missione di Sabatini in Argentina si è conclusa ieri sera. Ma ben prima dello sbarco a Roma - stamattina alle 7.20 - il nuovo direttore sportivo giallorosso in attesa di nomina ufficiale, ha raggiunto un'intesa di massima per il cartellino di Erik Lamela, trequartista classe '92 che proprio in queste ore sarà in campo contro il Paraguay con la maglia della Seleccion.

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Ieri la vittoria di Mourinho che ha chiesto e ottenuto dal presidente Florentino Perez la testa del d.g. Jorge Valdano, oggi le reazioni del Real e dell'ex campione del Mondo argentino. Per Marca è ora in arrivo a Madrid Zinedine Zidane, che diventerà d.s. del club, si occuperà con effetto immediato sia della prima sia della seconda squadra e accompagnerà il gruppo sia in Liga che in Champions, al contrario di Valdano a cui Mourinho aveva proibito di aggregarsi.



"Abbiamo deciso di eliminare la direzione generale, e visto che Valdano ne era a capo, abbiamo deciso di risolvere il nostro contratto con lui. L'esperienza di quest'anno ci ha dimostrato che c'è bisogno di più autonomia, specialmente per il tecnico - ha detto ieri il presidente del Real Madrid Florentino Perez nella conferenza stampa con cui ha ufficializzato il siluramento di Valdano -. Mourinho non ha mai posto il licenziamento di Valdano come condizione per restare, ha semplicemente chiesto più autonomia sul lato sportivo, come quella che c'è nei club inglesi. Penso che questa riorganizzazione andasse fatta, per il bene del club".

www.gazzetta.it

È il giorno di Andrea Pirlo. Il primo colpo del mercato bianconero è stato presentato dal club bianconero: «Ho scelto la Juve perchè è la squadra insieme all'Inter e al Milan più importante in Italia, anche in Europa e nel mondo, vuole tornare a vincere. Sono parecchi anni che non vince, la scelta è stata dettata da questo, io sono uno che vuole vincere penso che questa sia la squadra con maggiori motivazioni, che vuole tornare ai suoi livelli, ho scelto la Juve per questo». «Avevo altre proposte dall'Italia e dall'estero, ma ho scelto subito quella bianconera perché la Juve è una squadra che vuole riemergere, ha voglia di vincere. Sono le mie stesse ambizioni. Quando decidi di venire alla Juve - ha aggiunto - sai a cosa vai incontro, non ci voleva niente per farmi ricredere».

Dopo Pirlo, tocca a Ziegler. Il terzino sinistro arrivato a parametro zero dalla Samp, ha effettuato le visite mediche alla clinica fornaca di Torino. Il difensore nelle prossime ore firmerà il contratto che lo legherà alla società bianconera.

www.tuttosport.com

La Juve s'appresta a entrare nel negozio Udinese: la prossima settimana, forse già lunedì, l'ad Beppe Marotta incontrerà i dirigenti friulani per parlare di Alexis Sanchez. Difficoltà da trampolino olimpico, perché il cileno è inseguito da mezza Europa, ma tanto vale buttarsi, visto che Antonio Conte l'ha inserito in cima alla lista dello shopping. Al di là del talento, il giocatore piace parecchio al tecnico per la sua estrema duttilità tattica: secondo i piani, potrebbe essere schierato da seconda punta, o da esterno, nel temerario 4-2-4.

www.lastampa.it

Sneijder ad alta tensione. Lascerà l'Inter e ci sono voci di rottura con Yolanthe. Lui nega: "Nessuna crisi. Finita la stagione andremo insieme a Los Angeles". Il tecnico non lo vede affamato di vittorie, mentre Kharja è in grande forma.

L'esterno sinistro non vede l'ora di arrivare alla Juve, ma il tecnico non è convinto. Conte gela Bastos, Ribery e Bale i sogni. Nel nuovo modulo servono esterni più offensivi. Piacciono anche Lennon, Nani e Walcott. Pressing su Lassana Diarra.

www.calciomercato.com

Il procuratore di Lavezzi è intervenuto a Radio Crc parlando del futuro dell'attaccante argentino: "Non so se Lavezzi resterà a Napoli. Quando ha firmato il suo contratto in questo era inserita anche una clausola molto alta, per cui se arrivasse un’offerta pazzesca si valuterà questa con la società. Ma il Pocho sta benissimo a Napoli, si sente amato, ha un ottimo rapporto con la società quindi se c’è qualcosa da valutare lo si farà insieme alla società. Quest’anno poi è stata raggiunta la Champions League, per cui ha voglia di continuare la sua avventura nel Napoli".

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Il dubbio non c’è più, la firma ancora manca ma dovrebbe arrivare oggi. Alberto Malesani, allenatore del Genoa. Ma già martedì pomeriggio, nella sede del Milan in via Turati, in quelle tre ore e mezza in cui s’è parlato fino alla fumata bianca di Boateng & Co., la sua presenza si è sentita. Per il Genoa c’erano il presidente Enrico Preziosi, il direttore sportivo Stefano Capozucca e l’amministratore delegato Alessandro Zarbano. Per il Milan, oltre ad Adriano Galliani e altri dirigenti, il tecnico Massimiliano Allegri. «Una lezione di aziendalismo», il commento di sponda rossoblù filtrato in serata alla festa di Desenzano. Appresa, visto che il tecnico del Grifone per la prossima stagione ha influito eccome. Parola di Malesani.

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L’ultima suggestione è lo spagnolo Luis Enrique, 41 anni ed ex centrocampista della nazionale iberica: attualmente guida il Barcellona B che lascerà a fine stagione. Lo vuole l’Atletico Madrid. I dirigenti della nuova Roma non hanno preso impegni e, a quanto pare, hanno deciso di aspettare la finale di Champions prima di tirare le somme. Sono convinti che dopo la sfida tra il Barcellona e il Manchester United a Wembley la situazione sarà più chiara con trasferimenti di primo piano. La conferma del rinvio della scelta definitiva viene dall’atteggiamento di Pioli, allertato venerdì scorso da Sabatini: l’allenatore del Chievo ieri ha parlato con il Palermo, chiarendo che sino a venerdì aspetterà la Roma.

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Domenica la finale della Coppa Italia del suo Palermo, il prossimo 9 giugno il traguardo dei 70 anni. Maurizio Zamparini, che avrà pure la fama di essere un mangiallenatori, ma che allo stesso tempo è certamente uno dei migliori dirigenti del calcio nostrano per aver scoperto e lanciato in serie A talenti sconosciuti, apre lo scrigno dei segreti, e fra passato, presente e futuro, ci parla di pallone e non solo dal suo regno di Vergiate, un comune con meno di 10mila anime del varesotto.
Lei ha detto che per Pastore 40 milioni bastano per una gamba. Altri mettono clausole rescissorie da 100 milioni. Ma ci sono ancora così tanti soldi nel calcio?

"Si, ci sono, nei grandi club, quelli che non possono fare a meno di un fuoriclasse. Ci sono gli sponsor dietro, ci sono altri introiti, altrimenti come paghi Cristiano Ronaldo? E Pastore vale tanti soldi.."

qn.quotidiano.net

mercoledì 25 maggio 2011

Maronna che finale

Ed alla fine tutto è bene quel che finisce bene.
E come nei migliori film prodotti dalla Filmauro Walter Mazzarri ed il Presidente Aurelio De Laurentiis hanno trovato un accordo per proseguire il rapporto. Mazzarri sarà ancora l’allenatore del Napoli per la prossima stagione.

Ma il bello è che il contratto del phonatissimo mister scade alla fine del campionato 2011-2012. Ma allora perchè si è creato questo caso che ha gettato un’ombra sul buon finale di campionato degli azzurri? Tutta la Piazza napoletana è entusiasta dell’ottimo lavoro condotto dal grintoso tecnico di San Vincenzo che è riuscito a portare una discreta squadra ai vertici della Serie A ed a conquistare una qualificazione in Champions che mancava dai tempi dell’indimenticato Maradona. Ma allora perchè c’erano dubbi sulla sua permanenza alla guida della squadra partenopea? Il Polpo credo che il buon Mourinho abbia fatto scuola... Vi ricordate quando al termine del suo primo (positivo) campionato sulla panchina nerazzurra il tecnico portoghese si dichiarava scettico sulle sue possibilità di permanenza all’Inter nonostante avesse un contratto triennale? Alla fine Mourinho vinse lo scudetto ed un cospicuo aumento di ingaggio da parte del solito allocco Moratti. Il Polpo ritiene che Mazzarri sia un grande tecnico, sicuramente uno dei migliori tra gli emergenti. Ha centrato una promozione in Serie A col Livorno dopo 55 anni, ha salvato la Reggina a più riprese nonostante le continue cessioni del Presidente Foti ed una pesante penalità di punti, è riuscito a far ragione Cassano (che forse è la sua impresa più grande) e ha portato la Samp in Uefa. Ma soprattutto è un grande opportunista!

Secondo il Polpo Mazzarri, abilmente consigliato dal suo procuratore, ha capito che una stagione come quella appena trascorsa doveva essere monetizzata nel migliore dei modi. Allora gli si sono aperte due strade: cambiare panchina a favore di una più prestigiosa, quindi più remunerativa, oppure pretendere un dovuto ritocco dell’ingaggio. Walter ha iniziato un antipatico tira e molla con la società in cui non si dichiarava più sicuro di proseguire la sua avventura alla guida del Napoli. “Certi discorsi si fanno solo a fine stagione”, “bisogna vedere se ci sono ancora i presupposti per andare avanti”. Mazzarri, vista la disastrosa stagione della Juventus ed il sicuro siluramento del suo tecnico, ha sperato di potere compiere il salto di qualità accasandosi sulla panchina bianconera e guadagnando uno stipendio da top manager che a Torino, di questi tempi, non si rifiuta a nessuno e salutare Napoli e la Champions. Permettete al cefalopode di dire che non capisce perchè la Juventus sia considerata una squadra superiore al Napoli se negli ultimi 2 campionati le è finita puntualmente alle spalle?! Però quei drittoni di Agnelli e Marotta hanno scelto di sostituire Delneri con Antonio Conte con buona pace dell’ex fantasista della Fiorentina. A questo punto, Mazzarri ed il suo entourage si sono trovati costretti ad un dietro front ed a cambiare atteggiamente nei confronti della squadra partenopea e del suo presidente narcisista. Le dichiarazioni hanno iniziato a cambiare registro: “non ho mai detto di volere andare via da Napoli”, “sono disposto a rimanere”. Puntualmente tra lunedì e martedì Mazzarri e De Laurentis si sono incontrati ed hanno deciso di continuare il loro rapporto di lavoro. Adesso è ovvio che tutti i tifosi azzurri siano molto felici della conferma del bravissimo tecnico toscano ma almeno il Polpo chiede di non parlargli di sentimenti e di amore perchè in questa storia col lieto fine l’amore ed i buoni sentimenti c’entrano davvero poco!
THE END
FILMAURO PRODUCTION

Le notizie del giorno: la pelata di Spalletti e i bisnonni di Ribas

ROMA - Un altro passo verso la cessione. L'Antitrust si è pronunciato oggi a favore dell'accordo di acquisto della Roma da Roma 2000, da parte di Neep Roma Holding, società partecipata da DiBenedetto e soci e Unicredit.

SABATINI A TRIGORIA - Intanto, però, le operazioni sono già iniziate: appuntamento alla prossima settimana. Per la scelta del tecnico, rimandata a dopo la finale di Champions. Anche perché soltanto da domani sarà possibile registrare schiarite sulle sorti a breve termine: Sabatini è segnalato di rientro (ma al riguardo ancora non ci sono certezze) dall'Argentina: una volta a Roma, è atteso a Trigoria - anche se gli attuali vertici del club non hanno ricevuto comunicazioni al riguardo - per iniziare a stringere i primissimi contatti con la squadra, conoscere i giocatori, e, soprattutto, iniziare a sbrigliare le situazioni meno semplici. Inevitabile che, al primo punto dell'agenda, compaia il nome di Daniele De Rossi. Nei giorni scorsi Daniele, a qualche compagno preoccupato di non trovarlo ancora a Trigoria la prossima stagione, ha confidato che la sua intenzione è quella di restare dove è cresciuto, con l'unica maglia indossata.

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Fumata bianca. Kevin Prince Boateng è interamente del Milan. Il club rossonero ha trovato l'accordo col Genoa per prelevare l'intero cartellino di del centrocampista ghanese.

Boateng è rientrato in un discorso di mercato più largo in cui sono rientrati anche Paloschi e Amelia, divenuti interamente del Milan, Papastathopoulos, passato del tutto al Genoa, ed il giovane attaccante Beretta, ceduto in comproprietà ai rossoblu.

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Massimiliano Allegri, allenatore del Milan, risponde così a due delle tantissime domande nell'intervista che "Le Iene" trasmetteranno domani. Spicca il giudizio sullo Special One, tecnico del Real Madrid: "Ogni tanto è patetico. Ripete sempre continuamente le stesse cose, diventa anche banale. Credo che sia molto bravo ma dietro la sua arroganza nasconde delle insicurezze"

Allegri si esprime anche su altri colleghi: "Il punto debole di Leonardo? Troppo gentiluomo. Del Neri? Integralista. Spalletti? Pelato. Prandelli? Diplomatico. Mazzarri? Incazzoso". Il tecnico del Milan elogia i ruoi ragazzi "sono stati eccezionali" e di se stesso dice: "Ho fatto meno danni del solito e se mi devo attribuire una percentuale di merito per la vittoria dello scudetto direi un buon 5%". Allegri assicura di non aver mai pensato di non farcela, risponde ad alcune domande sul caratteri dei suoi giocatori e dice: "Il più simpatico? Robinho è buffo, Cassano è simpatico a modo suo, Nesta è molto ironico…Il più figo è Ambrosini, il più rimorchione Flamini, il più furbo Robinho, il più viziato Pato. Il più comunista? Credo che non ce ne siano al Milan». Poi domande su Ibra e sulla sua tendenza a... "sbroccare": "Si incazza troppo con se stesso e ogni tanto si incazza anche con gli altri…".

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In attesa del passaporto francese, Bastos prepara le valige. Direzione Juve: “Portare la maglia bianconera come l’hanno fatto Zidane, Viera o ancora Del Piero è straordinario. Il progetto Juve è straordinario”.

“Dopo il doublé, forse è il momento ideale per andarsene”. Sono le parole Yohan Cabaye, 25 anni, uno dei fautori dello scudetto del Lilla, uno dei migliori centrocampisti di Ligue 1, elogiato anche da France Football che oggi parla di rischio saccheggio per i neocampioni.

“Mi sento italiano, i miei bisnonni materni sono italiani, ho un passaporto italiano, la Serie A mi ha dato molto e spero di tornarci, ai massimi livelli”. Così l’ex promessa interista Sebastian Ribas, 23 anni, prepara il ritorno nel campionato italiano. Il Genoa ci ha messo le mani sopra.

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Andrea Pirlo sarà un giocatore della Juventus per i prossimi tre anni. L'ex centrocampista del Milan ha firmato un contratto triennale con la società bianconera. Lo rende noto la società in una nota.

"La Juventus comunica di aver raggiunto un accordo con Andrea Pirlo. Il giocatore ha firmato un contratto che lo lega alla società bianconera dal 1° luglio 2011 al 30 giugno 2014", si legge. Domani la presentazione del giocatore dopo che nella giornata di martedì il centrocampista aveva effettyato gli esami di rito presso la clinica Fornaca e l'Istituto di medicina dello sport allo stadio Olimpico.

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Curva Maratona esaurita in appena tre ore, 8.000 biglietti staccati nel primo giorno di prevendita e un incessante tam-tam per riempire l'Olimpico nello spareggio degli spareggi. La febbre Toro è scoppiata all'improvviso, ma promette di rendere ancora più bollente la partita con il Padova.


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Aurelio De Laurentiis a tutto campo. Nel giorno del suo compleanno e dopo la pace con Mazzarri che ha fatto definitivamente chiarezza sul futuro del Napoli, il presidente azzurro ha raccontato i retroscena dell'incontro svelando piani e progetti per il futuro in un lungo intervento a Radio Marte.

"Sono per la continuità, avevamo detto che ci saremmo chiariti a fine campionato e con grande puntualità ieri l'ho fatto. Sono rientrato da Torino e ci siamo chiariti. Abbiamo fortificato il nostro rapporto, si va avanti sempre più forti".

Si parla di Inler e Sanchez. Il cileno è un sogno: «Tutti sono realizzabili nella vita, comunque qua a Napoli 'cca' nisciun è fess', quindi noi dobbiamo capire le convenienze di fare determinati acquisti. So perfettamente che devo rafforzare il centrocampo. Abbiamo tre competizioni, quindi devo orientarmi verso tre situazioni. Non parlo solo di Inler: se arriva lui, non abbiamo risolto i problemi. Abbiamo acquisito un ottimo professionista, ma a livello di investimento non c'è. Ci sarebbbe solo la resa immediata. Non dobbiamo pensare solo ad Inler, ne servono 4.

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Genova - Adesso anche Paulo Bento lo trascura ed è un problema ulteriore per il Genoa, che dovrà decidere a breve il futuro di Miguel Veloso. Il commissario tecnico del Portogallo, antico maestro e (quasi) inossidabile estimatore del centrocampista, lo aveva sempre convocato, anche quando le condizioni atletiche erano maggiormente precarie. Ma per il match di qualificazione a Euro 2012 contro la Norvegia, il 4 giugno, dopo averlo inserito nelle pre-convocazioni, lo ha escluso dall’elenco dei 23.

Enrico Preziosi, d’altra parte, aveva pesantemente criticato l’atteggiamento di Veloso a fine 2010 (così come quello di Houssine Kharja, di lì a poco passato all’Inter): «Se non cambia, non c’è spazio qui al Genoa». Il presidente aveva chiesto al centrocampista di dare segnali significativi entro il termine del campionato. In primis sotto il profilo della forma, sempre carente in Italia, con sovrappeso mai eliminato completamente.

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Non si fa fatica a immaginare uno scenario del genere. Baldini (da Londra) chiama Sabatini (a Buenos Aires) e gli dice: il Chelsea ha cacciato Ancelotti. E l’altro: allora? Baldini, conclusivo: pensiamoci. Ecco, la Roma ci sta pensando, anche se una soluzione positiva appare difficile, lontana, sfumata. Bella, però, e accattivante.

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Mario Balotelli fa infuriare una volta di piu’ i dirigenti del Manchester City. Secondo quanto racconta il tabloid “The Sun”, l’attaccante, ieri comparso in Lega col suo agente Mino Raiola, e’ partito alla volta di Milano subito dopo la partita vinta col Bolton, snobbando non solo la parata di ieri sera, tra le strade di Manchester, per festeggiare la conquista della FA Cup ma anche la cena di fine stagione in programma domenica sera e dove avrebbe dovuto anche ricevere il premio di “Miglior giovane dell’anno” assegnato dai tifosi del City.

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Clarence Seedorf e il Milan non si mollano. E' durato poco l'incontro fra l'olandese e Adriano Galliani questa mattina nella sede rossonera in via Turati a Milano. Appena il tempo per firmare il rinnovo del contratto che allunga al 30 giugno 2012 il sodalizio con il centrocampista.

Va o resta? E' il dubbio amletico dei tifosi della Juve. Franco Zavaglia, agente del centrocampista della Juventus Alberto Aquilani, in collegamento con RadioRadio Tv non è pessimista: "Percentuale che Aquilani resti alla Juventus? Sopra il 50%. Ha tre anni di contratto con il Liverpool. In linea di massima penso che da qui a qualche giorno le due società si metteranno d'accordo".

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martedì 24 maggio 2011

Conte per ripartire

Sembra ormai chiaro a tutti che Antonio Conte sarà il prossimo allenatore della Juventus. Dopo Mister Good Morning dopo 3 anni alla guida del Chelsea (Ranieri), dopo l’ex vecchia gloria bianconera troppo bbuona (Ferrara) ma non altezza della situazione, dopo il primo allenatore libero con la passione per il 3-4-3 (Zaccheroni), dopo l’allenatore di provincia con un baffo che sembrava adatto ad una grande squadra (Delneri), dopo tutti questi fallimenti il club bianconero si mette nelle mani dell’allenatore giovane ed emergente con qualche buon risultato dalla sua parte ed una profonda conoscenza della società torinese.

Vediamolo dunque il suo curriculum da calciatore e da allenatore.
Conte inizia la carriera da calciatore nella sua Lecce ma è nel ’91, quando si trasferisce a Torino per giocare con la casacca bianconera numero 8, che compie il definitivo salto di qualità grazie ad un certo Trap che crede ciecamente nei suoi mezzi. Antonio è un centrocampista di carattere, un leader in campo, capace di giocare sia da mediano sia da interno nei 3 di centrocampo, sia da incursore offensivo. Una delle sue qualità migliori è il senso del gol. Conte ne realizzerà ben 29 in 269 partite con la maglia a righe della Juventus, la sua squadra del cuore. Il ragazzo è un vincente. Lo dimostra il suo ricchissimo palmarès: 5 Scudetti, 1 Coppa Italia, 4 Supercoppe Europee, 1 Coppa Uefa, 1 Champions League, 1 Supercoppa Europea, 1 Coppa Intercontinentale ed 1 Intertoto. Dopo la cessione di Peruzzi e prima dell’investitura di Del Piero, Conte sarà il capitano della Juventus.

Come allenatore Conte conta su 2 promozioni in Serie A con il Bari, che un per leccese doc come lui vale quasi come un fallimento, e quella freschissima col Siena. Raffinano il suo curriculum post calciatore l’indimenticabile rissa col Bocia, nella sua breve parentesi alla guida dell’Atalanta, il coraggioso trapianto di capelli (avvenuto ben prima che qualcun altro con la bandana ci pensasse) ed una laurea.

Si aspetta la fine del campionato di Serie B per ufficializzare il passaggio del tecnico dal bianconero senese a quello piemontese ma pare che stia già lavorando con la società per ricostruire una grande Juventus. Conte predica un gioco spregiudicato. E’ abituato a giocare con un 4-4-2 con gli esterni molto offensivi che si trasforma facilmente in un 4-2-4. Pare che abbia avvallato l’acquisto a parametro zero di Pirlo e abbia chiesto un’ala sinistra di livello assoluto come il francese Ribery. I tifosi juventini si augurano che la società saprà accontentare le richieste dell’allenatore per evitare casi come quelli di Poulsen al posto di Xabi Alonso per risparmiare una manciata di milioni...

A differenza di Ferrara, Conte avrà meno ex compagni con cui fare i conti. Infatti nell’attuale rosa il neo tecnico ha giocato solo con Del Piero e Buffon. Però siamo sicuri che Antonio, aiutato dal suo carattere capelliano, saprà gestire con forza lo spogliatoio.

Sia da calciatore che da allenatore Conte ha sempre saputo cosa voleva. E’ ambizioso e non lo nasconde tanto che durante sua prima esperienza su una panchina professionistica (Arezzo 2006) dichiarò senza diplomazia: “se nel giro di 3 anni non allenerò la Juventus mi ritiro”. Certo, se fosse anche coerente, avrebbe appeso il taccuino al chiodo da un paio di stagioni.

Le notizie del giorno: Balotelli figliol prodigo, Di Vaio figlio di...

Sull'onda dell'insuccesso in Sudafrica, la Figc ridusse il numero degli extracomunitari tesserabili a uno solo.[...]La mossa non fu felicissima, e i club di serie A tornerebbero volentieri indietro. Se ne parlerà nel prossimo consigliofederale, a metà giugno, e anche se la trattativa andasse a buon fine servirà ancora tempo per un nuovo provvedimento. Ecco perché tante situazioni di mercato sono ancora in stallo.

L'obiettivo di Marotta è portare in bianconero almeno un giocatore-copertina, una stella di prima grandezza. E visto che dovrebbe essere l'apice della campagna acquisti, il resto viene in funzione. Ecco perché, per esempio, una trattativa già quasi in porto come quella per Bastos è, al momento, congelata: l'esterno del Lione, perfetto per il gioco di Conte, non ha ancora ricevuto il passaporto francese per cui ha avviato le pratiche.



Gli obiettivi di Moratti (Hazard su tutti) sono già comunitari, a parte Tevez
. Quindi, in attesa di capire come iniziare una trattativa difficile e dispendiosa ma che comunque affascina, non si forzano altre piste in attesa di buone nuove dal consiglio federale. Uno che intriga parecchio, e da gennaio, è Casemiro, il pitbull dell'under 20 brasiliana che ha dominato i recenti Sudamericani di categoria.
http://www.gazzetta.it

Pirlo e Balotelli tornano in azzurro. Sono le principali novità nella lista dei 25 giocatori convocati da Cesare Prandelli per le due partite che l'Italia giocherà venerdì 3 giugno a Modena contro l'Estonia (qualificazioni a Euro 2012) e e martedì 7 giugno a Liegi, l'amichevole contro l'Eire di Giovanni Trapattoni.
Quello di Balotelli sembra il ritorno del figliol prodigo: il 'bad boy' del Manchester City era stato escluso a marzo per il doppio impegno contro Slovenia e Ucraina perché pochi giorni prima, nella partita di Europa League contro la Dinamo Kiev, aveva colpito con un'entrata da kung-fu un avversario. Una 'follia' costata la convocazione al giovane e irrequieto talento azzurro, che però negli ultimi mesi, dopo essere stato a lungo al centro delle polemiche in Inghilterra per le sue intemperanze, soprattutto fuori dal campo - dalle risse al ristorante alle multe rimediate in auto - si è riscattato in diverse occasioni riuscendo così a riabilitare la propria immagine anche agli occhi dei tabloid britannici.
http://www.repubblica.it

Ha impiegato più di un anno Montolivo prima di decidere. E' una scelta sofferta. A Firenze vive benissimo, ha comprato casa e conta di stabilirsi in questa città a fine carriera. In questi dodici mesi dall'addio di Prandelli in poi ha sperato che qualcosa potesse ricreare le premesse per una nuova ambiziosa avventura in maglia viola. E invece in questi dodici mesi si è andata materializzando la convinzione che non solo Della Valle non intende rilanciare ma addirittura si sta giorno dopo giorno allontanando da Firenze e dalla Fiorentina.
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Alla fine del lungo incontro, già programmato, De Laurentiis e Mazzarri hanno trovato l’intesa sulla programmazione dopo due mesi di botte e risposte e di un rapporto che si era improvvisamente raffreddato.

Si riparte con l’allenatore dei 70 punti, del terzo posto e della Champions League diretta. Si va avanti con l’allenatore voluto dalla squadra e dai tifosi azzurri, applaudito anche a Torino. Il tecnico che aveva manifestato la sua voglia di continuare ancora a Napoli la scorsa settimana alla vigilia della gara contro la Juve...
Non ho mai avuto dubbi sull’intesa tra presidente e allenatore, gli intenti andavano già nella stessa direzione, c’era stato solo un problema di comunicazione. L’importante era mettersi al tavolo: l’abbiamo fatto e senza neanche grossi problemi siamo arrivati alla programmazione per la prossima stagione», ha detto Bigon che ha svolto un’opera di mediazione importante. «Era importante a mio avviso dare continuità al progetto tecnico...
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Girava con il suo Porsche nuovo fiammante per la vietatissima “T”, ossia le centralissime vie Rizzoli, via Ugo Bassi e via Indipendenza di Bologna, senza averne alcun diritto. E in effetti per questo gli erano state notificate poco più di 40 multe da circa 80 euro. Ma, per non pagare, l’attaccante del Bologna calcio, Marco Di Vaio, ha presentato un ricorso in prevenzione alla polizia municipale che gli ha annullato le contravvenzioni. Per ottenere l’annullamento, però, il calciatore ha dichiarato il falso e per questo è finito nei guai. E’ infatti indagato per falso ideologico e truffa continuata ai danni del Comune dalla Procura di Bologna che da tempo sta conducendo un’inchiesta sull’uso improprio dei pass per invalidi.


Ad aiutarlo nella “furbata” è stata la dipendente del Bologna calcio, Marilena Molinari, titolare di un regolare permesso per handicap. E quindi pure lei è finita nei guai per la stessa ragione. Dagli accertamenti era già emerso in passato che la Molinari aveva legato alcune targhe di giocatori rossoblù al suo pass per facilitare loro la libera circolazione nel cuore di Bologna.
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Magari sono solo coincidenze, ma per gli addetti ai lavori è un segno del destino. Francesco Grandolfo, classe 1992, un’indimenticabile tripletta alla sua terza presenza in A domenica scorsa sul campo del Bologna, potrebbe essere il nuovo Antonio Cassano, l’ennesimo prodotto del florido vivaio del Bari.
I due hanno già qualcosa in comune: entrambi sono nati nel mese di luglio, entrambi hanno tirato i primi calci con la Pro Inter (Grandolfo dall’età di 8 anni), entrambi hanno segnato giovanissimi il primo gol in serie A.
Entrambi, e in prospettiva futura è la cosa più importante, sono assistiti dall’avvocato Giuseppe Bozzo, uno che di campioncini in erba ne capisce.
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sabato 21 maggio 2011

Le notizie del giorno: Rossi al Barca, Milan al PDL

Giuseppe Rossi, l'attaccante della nostra Nazionale, e il Barcellona sono sempre più vicini. Secondo l'emittente spagnola «Cadena Ser», il club blaugrana avrebbe già raggiunto un accordo con l'attaccante italo-americano, per il quale sarebbe pronto un quadriennale.
http://www.corriere.it

MILANO - A meno di una settimana dalla festa per lo scudetto, la gioia dei milanisti sembra appannarsi. Almeno in parte. «Tutta colpa della politica».

Il problema è una lettera agli iscritti dell' Associazione italiana Milan Clubs che invitava a votare per il Pdl alle amministrative di Milano. E inviata pochi giorni prima delle elezioni. «Qualora tu fossi un elettore del centrodestra, domenica e lunedì, recandoti alle urne potrai votare facendo una croce sul simbolo del Popolo della libertà e scrivere il nome Berlusconi nello spazio per la preferenza»

«Un gesto tanto semplice quanto decisivo per fare di Milano una città sempre all' altezza della nostra straordinaria squadra di calcio!».
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"E' arrivato il momento in cui Montolivo deve decidere e dire sì o no - le parole del tecnico serbo - dobbiamo saperlo per programmare la stagione con o senza di lui, non possiamo aspettare la decisione di Riccardo per oltre 15-20 giorni. Nelle ultime dichiarazioni Montolivo ha mostrato dubbi sui programmi della società? Mi pare che siano sempre gli stessi, nessuno ha mai parlato di vincere lo scudetto bensì di andare in Europa e di essere tra le prime 5-7 squadre in Italia.
http://www.repubblica.it

il Milan si concentra sul riscatto della metà del cartellino di Kevin Prince Boateng, ancora in mano al Genoa. Oggi Enrico Preziosi ha chiarito che i due club si vedranno martedì prossimo per tentare di chiudere l'affare: "Spero che questa telenovela finisca presto. La situazione è complicata e articolata su molti giocatori. Il Genoa farà le sue richieste.

I giocatori di cui parla Preziosi sono quelli coinvolti nei molteplici scambi dell'ultimo calciomercato estivo: Amelia, Strasser, Oduamadi, Zigoni, Paloschi, Beretta e lo stesso Boateng. Di sicuro il ghanese vuole restare al Milan. E Massimiliano Allegri conta molto su questo centrocampista che è stato decisivo negli schemi che hanno portato allo scudetto.
http://www.repubblica.it

Ha scelto la radio argentina Radio de Plata, Carlos Tevez, per annunciare al mondo che se ne vuole andare dal Manchester City, malgrado il suo allenatore avesse detto il contrario solo pochi giorni fa.

ARSENAL: TENERE FABREGAS “SARA’ UNA LOTTA” — Un pensiero che attraversa da tempo anche la mente di Cesc Fabregas: e sebbene ogni estate si dica che il capitano dell'Arsenal è pronto ad andarsene, con destinazione Barcellona (ma anche Inter o Milan), alla fine poi Cesc resta dov’è.

United: 60 MILIONI DA SPENDERE — A proposito di Red Devils, detto (dal Mirror Sports) che Sir Alex Fergsuon avrebbe pronti tre colpi da 60 milioni di sterline, uno sembrerebbe già portato a segno: si tratta del portiere David De Gea, per il quale l’Atletico Madrid avrebbe accettato l’offerta di 16 milioni di sterline. Quasi la metà, per l’esattezza 9, sarebbe invece pronto a darne il Liverpool al Wolfsburg per il brasiliano Diego, che non vede l’ora di lasciare la Germania.
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Genova - «Senza quel gol nel finale di partita contro il Werder Brema, l’epilogo del campionato della Samp sarebbe stato totalmente diverso. Gli obiettivi economici e di giocatori sarebbero stati diversi. Fa parte della nostra carriera avere quel pizzico di fortuna in più o in meno. Mancavano solo quaranta secondi, incredibile. Ci sentimmo tutti male, dai tifosi al club ai giocatori. Il livello di concentrazione era altissimo». Sono le parole dell’ex tecnico Mimmo Di Carlo, che ieri ha commentato così, a Radio Kiss Kiss, la stagione della Samp
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NAPOLI - «Io sono un dipendente, la società è sovrana e decide il destino dell'allenatore. Parlerò con il presidente, vi faremo sapere». Walter Mazzarri non scioglie i dubbi relativi al proprio destino: la permanenza sulla panchina del Napoli è legata all'esito dell'incontro con il presidente Aurelio De Laurentiis.

«I contratti sono una parte di un accordo. Poi, bisogna occuparsi della programmazione. Al di là dei contratti, si deve pensare anche al percorso che si fa», dice il tecnico. «Quest'anno il presidente aveva parlato di quinto-decimo posto. Siamo arrivati dove siamo arrivati -aggiunge facendo riferimento alla qualificazione diretta alla prossima Champions League-. È giusto fare il punto della situazione»
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Cercasi compagno di stanza. Alessandro Nesta, ha idea di come rimpiazzare il suo amico Pirlo?
«Farò una grande selezione per capire chi merita il suo posto letto».

Che tipo di giocatore si è messa in casa la Juventus?
«È uno degli ultimi geni del calcio rimasti. Soldi spesi bene. Sembra che dorma, invece è un uomo spogliatoio e umanamente vale dieci. L'amicizia nel calcio esiste e noi siamo molto legati, dispiace vederlo andare via, ma è giusto che ognuno segua la sua strada»
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Sabatini, dopo aver incontrato Pioli a Verona senza però prendere alcun impegno con l’allenatore del Chievo (c’è da chiedersi il perché di tanta pubblicità, da entrambe le parti, al faccia a faccia: accade raramente), si è imbarcato dunque in serata a Fiumicino per spostarsi in Argentina.

Prima di lui vengono gli stranieri, molti impegnati in questo finale di stagione: Villas Boas del Porto, Rudi Garcia del Lille e Didier Deschamps del Marsiglia. Se i primi due, anche ieri, hanno giurato fedeltà almeno per un’altra stagione ai rispettivi club, l’ex allenatore della Juve è stato meno drastico, evitando di sbilanciarsi. In più c’è sempre Carlo Ancelotti: se non andrà all’Arsenal, potrebbe tornare in pista.

Nel pomeriggio Vincenzo Montella saluta a Trigoria, prima dell’addio di domani sera all’Olimpico contro la Sampdoria che lo sta cercando. L’allenatore uscente ha solo l’imbarazzo della scelta. In serie A almeno tre proposte: il Catania (favorito), il Siena e il Lecce.
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ROMA - «Penserò al mio futuro solo al termine di questo campionato. Si parla della Lazio, che è una grande squadra, ma ora penso solo all'ultima partita della stagione con il Catania. Da lunedì parlerò con la società e, insieme, decideremo la cosa migliore per me e per la squadra rossazzurra».Così Maxi Lopez ha parlato questa sera ai microfoni di Sky, commentando le voci sul suo futuro nella Lazio. Parole che fanno presagire un addio dell'attaccante al Catania.

Rimarrà a Roma anche capitan Rocchi. «Resterà sicuramente a Roma, dove sta bene - ha confessato l'agente Oscar Damiani - Tommaso ha un contratto di due anni, quindi non si muoverà».
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"Non sono io ad aver detto di no alla Juve, semplicemente non sono mai stato cercato: voglio rimanere al City per costruire, sarebbe stupido ricominciare tutto daccapo da un'altra parte". Lo ha detto Roberto Mancini, in un'intervista che verrà trasmessa domani sera da 'Studio Sport XXL - la top ten della settimana', il magazine di sport di Italia 1. "Per lo stesso motivo - aggiunge l'allenatore del Manchester City - Abramovich farebbe un grosso errore a mandare via Ancelotti: è uno dei migliori allenatori al mondo".
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