giovedì 30 giugno 2011

Le notizie del giorno: in attesa della revoca dello Scudetto 2006 e le zero speranze del Milan

A proposito dei bianconeri, in attesa dell'assalto finale ad Aguero, avrebbero pronta l'offerta per strappare Vucinic alla Roma: 20 milioni di euro. Nella trattativa potrebbe rientrare anche Fabio Quagliarella come eventuale contropartita tecnica.
Dalla Germania, intanto, rimbalzano anche le voci di un interesse per il talentuoso trequartista del Werder Marko Marin, possibile alternativa a Vidal. C'è però anche la pista Inter. I nerazzurri sono alla ricerca di un esterno d'attacco per completare la prima linea a tre di Gasperini, e tornano a pensare al montenegrino. Sul piattopotrebbe finire Pandev, che pur non rientrando nei piani del nuovo tecnico non accetta di ridursi l'ingaggio per accettare il Genoa.

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"Le aspettative di questo club non sono diverse da quelle di un club di alto livello. L'obiettivo è vincere il più possibile e il prima possibile, creando una base solida per il futuro. È la legge del calcio ed una situazione stimolante. La questione Drogba? In questo momento c'è il massimo rispetto nei confronti di giocatori che hanno dato molto a questo club e prima di prendere qualsiasi genere di decisioni vogliamo ponderare bene la situazione. Io un altro Special One? Questi sono soprannomi creati dai media, ma indubbiamente fanno piacere. Quando ho pensato di lasciare il Porto? Per me è stata una decisione sofferta. Ero convinto di rimanere al cento per cento. La protesta dei tifosi? Posso solo dire che Porto è la città che amo e mi porto nel cuore. Auguro al Porto di continuare a vincere e rispetto i suoi tifosi".

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Diciotto anni, dal maggio del 1993 al giugno del 2011. Tanto è durato il regno della famiglia Sensi alla guida dell’Associazione sportiva Roma. Lunedì, nel corso del cda della società giallorossa, il capitolo finale. Rosella Sensi ha rimesso il mandato di presidente e di amministatore delegato nelle mani del consiglio che è controllato da Unicredit, l’istituto bancario che vanta un credito nei confronti dei Sensi pari a 315 milioni di euro.
Secondo quanto riportano fonti vicine alla società giallorossa, nei prossimi giorni Unicredit firmerà il capitolo d’intesa definitivo con il magnate americano Thomas Di Benedetto per la cessione delle quote di maggioranza del club che diventerà quindi ufficialmente a stelle e strisce. Si chiude l’era di una delle dinastie più importanti per il calcio italiano, comincia quella del primo uomo d’affari straniero a sedersi al posto di comando di una squadra del campionato di serie A.

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Ci sono delle volte in cui i desideri di una tifoseria e le strategie societarie viaggia­no a velocità diverse, quasi ap­partenessero a realtà distanti.
Eppure è unico il disegno che unisce la Juve e il suo popolo: arrivare a un giocatore che sia in grado di raccogliere l’eredità di Alessandro Del Piero senza impallidire al confronto. Un fuoriclasse capace di guidare la Juve fuori da una dimensio­ne che l’accompagna da cinque anni, anche se non le appartie­ne: quella di squadra sofferen­te e incapace di vincere. Beppe Marotta e Fabio Paratici stanno lavorando da oltre due mesi a questo progetto, con una tenacia che meriterebbe un premio immediato. Ma non funziona così. Quando scegli di confrontarti con Il Barcellona di oggi (la più grande squadra degli ultimi trent’anni), il Real di sempre, la nuova e ricca ari­stocrazia inglese (Chelsea e City) devi mettere in conto giorni buoni e altri meno. I prossime dieci, al massimo quindici, di giorni, saranno de­cisivI per le fortune di Marot­ta, Paratici e della Juve tutta.

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Veleni sul passato e fulmini sul futuro. Strano è diventato il destino di Juve e Inter, divise (o forse più) quando l'orologio torna indietro di cinque stagioni, sulla stessa barricata oggi che c'è da tratteggiare il cammino del nuovo calcio.
Cominciando dall'estate di cinque anni fa, le svolte di Calciopoli sono arrivate al traguardo. Il tempo è scaduto, non c'è più spazio per i supplementari così fra poche ore (già questa mattina o al massimo domani) il pubblico ministero del pallone Stefano Palazzi consegnerà al governo del calcio le proprie riflessioni dopo che il perito del tribunale di Napoli ha trascritto e certificato le inedite (ai tempi dello scandalo) intercettazioni che hanno portato l'Inter e i suoi vertici sotto i riflettori.

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L'amministratore delegato del Milan Adriano Galliani, al termine della riunione fiume alla Lega di serie A a Milano, sorridendo ha smentito l'arrivo di tutti i giocatori che vengono accostati alla società rossonera: "Fabregas? Va in un'altra squadra. Hamsik? Zero possibilità che venga da noi. Kakà? Zero. Ganso a gennaio? Zero". L'unico che potrebbe arrivare è Danilo: "Vedremo", ha detto Galliani, che poi ha aggiunto di ritenere il Milan "una squadra completa".
"Peggio di così non poteva andare. Non si riesce a risolvere praticamente nulla. Non ci sono accordi. È una situazione difficile per il calcio italiano".

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Sebastien Frey è ormai a un passo dal Genoa. Al portiere francese, che alla Fiorentina guadagna circa 2,5 milioni di euro, è stato proposto un contratto triennale. L’offerta alletta il portiere , motivo per cui l’affare può essere considerato vicino alla conclusione.
Genoa e Fiorentina stanno lavorando ad uno scambio che potrebbe portare in viola uno tra Veloso e Acquafresca .
Il centrocampista portoghese, che ha rifiutato l’ipotesi Galatasaray, è un vecchio pallino della Fiorentina, da quando si mise in mostra nella doppia sfida di Champions League di qualche anno fa tra viola e Sporting Lisbona. Acquafresca, secondo i piani rossoblù sarebbe dovuto rimanere al Cagliari dove ha giocato in prestito in questa stagione, ma il presidente dei sardi Cellino non ha fatto valere il diritto di riscatto sull’attaccante che non rientra nei piani di Malesani.

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Appuntamento a Milano per Cassani. Lotito e Zamparini si vedranno questa mattina, nel capoluogo milanese, in occasione della riunione di Lega, per aprire la trattativa che potrebbe portare l’esterno rosanero in maglia biancoceleste. Dopo averne parlato con il nuovo allenatore Pioli, il presidente del Palermo, sembra disposto a privarsi del difensore valutato 7 milioni di euro. Una cifra che la Lazio ritiene eccessiva: probabile che sui 6 milioni si arrivi a un accordo. Cassani è la prima scelta per sostituire Lichtsteiner, trasferitosi alla Juventus.
Ma resta molto calda e valida anche la pista che porta a Konko. Ieri il suo procuratore ha telefonato alla Lazio, dichiarandosi disposto ad abbassare le pretese d’ingaggio.

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mercoledì 29 giugno 2011

Jimenez: ma dove vuoi andare?

Luis Antonio Jimenez, el mago di Santiago del Chile, ha appena firmato un contratto con lo “squadrone” arabo Al-Ahli Club di Dubai raggiungendo così Fabione Cannavaro e l’ex talentino carioca del Toro Pinga. Forse non proprio un salto di qualità ma sicuramente un bel bottino per l’irrequieto 27enne sudamericano.
Jimenez non sa stare con le mani in mano. E nemmeno con la stessa maglia per più di un anno. Il suo curriculum parla chiaro. Da quando è approdato in Italia nell’estate del 2002 il Mago, se escludiamo il soggiorno a Terni, non è mai riuscito ad indossare per più di una stagione la stessa maglia.


Dalla serie C compie il grande salto passando alla Fiorentina di Toni e Prandelli. Le buone prestazioni non gli valgono la riconferma e così torna a Terni. Luis però non ne vuole sapere della C ed allora a Gennaio si trasferisce alla Lazio dichiarando pomposamente: “ho voluto la Lazio perché ho il mito di Salas”. 16 presenza e 2 gol gli valgono la grande chance nello squadrone nerazzurro di Mancini. La concorrenza è forte e la testa di Jimenez è debole. Le sue prestazioni sono altalenanti e fatica così a ritagliarsi un posto da titolare. Nonostante non abbia convinto resta a Milano ma nella seconda stagione gioca a malapena 6 partite, tutte dimenticabili. A fine anno, manco a dirlo, vuole cambiare aria. Se lo aggiudica l’ambizioso West Ham di Londra. Ma l’impatto col calcio brittanico non è dei migliori: 11 presenze ed 1 gol e la valigia di nuova pronta, destinazione Parma! Gioca con maggiore continuità ma a fine anno i Ducali non lo riscattano. Così Inter e Ternana, proprietarie del suo cartellino, vanno alle buste e con grande sorpresa di tutti ed immensa amarezza dell’interessato, se lo aggiudica la sua vecchia squadra umbra. Dopo un’estate passata tra minacce di stalking e di scioperi, a poche ore dalla chiusura del mercato Jimenez trova un accordo col Cesena e torna così in serie A. Disputa un’ottima stagione. Questa volta sul serio. Diventa titolare negli schemi di Ficcadenti ed a fine anno sarà capocannoniere della squadra romagnola realizzando 9 gol (record personale). Tutti ci aspettiamo che Luis, finalmente apprezzato ed appagato, si fermi nella città della piadina ed invece ecco il colpo di scena finale: il passaggio agli arabi dell’Al-Ahli.
Non è mai stato molto chiaro dove Jimenez volesse andare ma finalmente pare che adesso ci sia arrivato. Il Polpo gli augura un lunghissimo finale di carriera tra la sabbia ed i grattacieli degli Emirati. Difficile, infatti, tornare da Dubai al calcio che conta, ma se a Jimenez dovesse tornare la voglia di viaggiare c’è sempre il Qatar. E poi il Daghestan.

Le notizie del giorno: la proposta indecente per Hamsik e le trattative della Juve

L’invito è rivolto al Milan, anche se Aurelio De Laurentiis non nomina mai i dirigenti rossoneri. "Mettere denaro e vedere cammello. Siate seri: se le offerte sono rispettose della bravura di Marek Hamsik e del lavoro che ha svolto il Napoli per valorizzarlo, tutto è cedibile. Ci possiamo sedere intorno a un tavolo. Ma devono venire allo scoperto". Via libera alla trattativa, insomma.
Il presidente azzurro, però, vuole che si svolga alla luce del sole, senza giochetti. E il messaggio, in questo caso, è rivolto a Mino Raiola. "Questo nuovo professionista di Hamsik, che stimo molto, ha capito che se viene a faccia avanti con me trova il muro. Magari sta cercando dei movimenti alternativi per raggiungere lo scopo che si è prefisso", dice De Laurentiis a radio Marte, sostenendo che le dichiarazioni del giocatore slovacco sono state un po’ strumentalizzate. "Non tutti i media le hanno riportate in maniera inequivocabile. C’è chi le ha tradotte con sensazionalismo e per fare un assist a qualcuno, che ha detto di non potersi muovere direttamente. In modo che sia il ragazzo a dare l’input alla trattativa".

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Ma quello su Aguero non è l'unico sviluppo di mercato di giornata di casa bianconera. La Juventus ha aperto una trattativa con il Cska Mosca per il fantasista giapponese Keisuke Honda. Secondo il quotidiano "Sports Nippon", i due club hanno parlato della questione finanziaria relativa all'eventuale trasferimento di Honda.
Diverse squadre inglesi sono sulle tracce di Honda, tra cui Liverpool, Arsenal e Aston Villa. Messosi in evidenza durante il Mondiale Sudafrica 2010, Honda ha giocato quattro anni al Grampus Nagoya, quindi si è trasferito per due stagioni in Olanda, dove ha giocato con il Venlo, e nel gennaio 2010 è arrivato al Cska Mosca.

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Dagli uffici dell'Uefa nella palazzina di Nyon che si affaccia sul lago si gode un panorama stupendo ma anche quello che gli riserva il calcio non gli sembra male. Michel Platini è rimasto da dirigente ciò che era da giocatore: un fantasista concreto, il fuoriclasse che inventa il colpo però con la percezione del punto oltre il quale non ci si può spingere per non cadere nel ridicolo o nel fallimento. In quattro anni e mezzo da presidente dell'Uefa «le Roi» ha usato lo stesso metro. Ha portato a casa le rivoluzioni che poteva fare, dalla riforma della Champions League all'introduzione degli arbitri di porta, e un po' ha cambiato il calcio senza stravolgerlo. «Perché - dice - il calcio è come la politica, il business e ogni altra manifestazione della vita: sopravvive a se stesso anche quando si pensa che debba esplodere perché troppe cose che non vanno. Vive di alti e bassi».

www.lastampa.it

Al massimo un paio di giorni e si saprà la decisione della Procura della Federcalcio sulla legittimità dell'assegnazione dello scudetto del 2006. Il presidente Giancarlo Abete, a termine del Consiglio federale ha infatti spiegato che «la conclusione dell'attività di Stefano Palazzi sulle indagini del processo di Napoli si avrà al cavallo del 30 giugno - ha spiegato Abete - e il procuratore ha detto di essere in grado di fornire gli esiti».
Due gli scenari possibili: o il deferimento dei soggetti coinvolti o l'archiviazione che può scattare se non sussiste la fattispecie di reato o se per i presunti illeciti c'è la prescrizione.

www.corriere.it

Clamorosa voce dall'Inghilterra: Viviano all'Arsenal. Il club londinese, secondo quanto riportato dal "The Sun" online, avrebbe deciso di puntare forte sul portiere dell'Inter, riscattato solo qualche giorno fa dal Bologna. La squadra di Arsen Wenger avrebbe offerto alla società di Massimo Moratti 8 milioni di sterline, circa 9 milioni di euro e per una cifra del genere, considerando quanto hanno dovuto spendere i nerazzurri per riscatterlo (4,2 milioni grazie all'errore del Bologna), l'affare si potrebbe chiudere.
Secondo il popolare tabloid Viviano sarebbe il giocatore giusto per sostituire Manuel Almunia e ancora più adatto per duellare con il giovanissimo polacco Wojcech Szczesny (cinque anni più piccolo dell'azzurro). "The Sun" suggerisce come la scelta di puntare su Viviano indichi anche come l'Arsenal non voglia spendere i 20 milioni di sterline (circa 22 milioni di euro) che il Lione vorrebbe per Hugo Lloris, estremo difensore dei francesi.

www.corrieredellosport.it

Il difensore argentino del Napoli Hugo Campagnaro non guidava in stato di ebbrezza quando, lo scorso 9 giugno, avvenne l'incidente stradale in cui persero la vita tre persone lungo una strada della provincia di Cordoba, 700 chilometri ad ovest di Buenos Aires.
Lo ha stabilito la perizia disposta dalla magistratura argentina dopo che lo stesso Campagnaro era stato incriminato d'ufficio per omicidio colposo.
Il risultato delle analisi svolte sul sangue del giocatore ha determinato la presenza di soli 0,3 milligrammi di alcol al momento dell'incidente.

www.ilmattino.it

«Da oggi farò la mamma»: così Rosella Sensi al termine del consiglio di amministrazione della Roma che ha sancito le dimissioni della famiglia Sensi dalla società giallorossa. Rosella Sensi è apparsa commossa.
Ad una domanda sul progetto dello stadio intitolato al padre, Franco Sensi, ha aggiunto: «Sarebbe una bella cosa. Noi abbiamo preparato un progetto innovativo. Mi auguro che questo lavoro non vada perso. Chi compra una casa nuova è giusto che scelga quello che vuole. Uno stadio intitolato a mio padre sarebbe un sogno».

www.ilmessaggero.it

“Al momento non c’è nessuna trattativa in corso, Maicon ha un contratto importante con l’Inter e resta in nerazzurro”. Lo assicura il procuratore del terzino brasiliano, Roberto Calenda che, in un comunicato stampa, diffida inoltre l’agente Fifa Antonio Caliendo a parlare del suo assistito.
“Io - precisa Calenda - non intrattengo e non intendo intrattenere con Caliendo alcun rapporto professionale. Come è noto, sono i giocatori a scegliere chi li rappresenta e non i consulenti di mercato. Le affermazioni di Caliendo sono mere illazioni e saranno valutate dai miei legali, anche al fine di tutelare il mio lavoro e l’immagine dei miei assistiti”.

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martedì 28 giugno 2011

Le notizie del giorno: la schiettezza di Hamsik e la sensibilità di Vucinic

Arriva in borghese Gian Piero Gasperini, jeans, giacca chiara e camicia a righe. E i tifosi lo acclamano. All'ingresso della sede dell'Inter in Corso Vittorio Emanuele ci sono decine di sostenitori nerazzurri accorsi per dare il benvenuto e augurare buon lavoro al nuovo tecnico nerazzurro.
"E' stata una bella sorpresa" ha dichiarato il Gasp a proposito della sua nuova avventura professionale, che inizia proprio con il meeting con Marco Branca ed Ernesto Paolillo. I tre definiranno le strategie di mercato per costruire l'Inter del futuro, l'Inter di Gasperini. "Sono molto contento, mi sento di promettere che darò il meglio", ha detto il nuovo allenatore dell'Inter alla selva di telecamere e giornalisti che lo aspettavano, sottolineando che, mentre i suoi giocatori sono in vacanza lui ha "già molta voglia di cominciare a lavorare: daremo il massimo, ci tocca lavorare e voglio fare una bella stagione".

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Marek Hamsik è uscito allo scoperto. Lo ha fatto dalle colonne della Pravda, rivelando il suo desiderio di vestire la maglia del Milan: "Sarebbe una svolta per la mia carriera, so che Galliani e Allegri mi hanno elogiato. Io sono giovane, ma al momento non ho vinto nulla e direi che adesso è arrivata l’ora di cominciare a farlo".
Parole che fanno tremare i tifosi del Napoli e finalizzate a mettere De Laurentiis davanti a un bivio: trattenere un giocatore che vuole cambiare aria o reinvestire i soldi di un’eventuale cessione di Hamsik su un altro campione? Una domanda cui il presidente azzurro dovrà rispondere nei prossimi giorni: "De Laurentiis non vuole cedermi? Si, è vero – ammette Hamsik -. Nulla, però, è certo e io so che posso parlare di qualsiasi cosa con lui perché è un uomo generoso". Di sicuro, però, per lasciar partire il suo gioiello il presidente del Napoli chiederà una cifra importante.

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Cari presidenti, il virus del calcio scommesse ciclicamente riemerge e contamina. Per contrastarlo vi sento parlare della necessità di introdurre nuove regole, dell’istituzione di Task Force, di maggiori controlli. Temo però che tutto questo sia lontano dalla vera natura della malattia. Se non si rinforzano le difese immunitarie del nostro sport, mettendo al centro i valori della lealtà sportiva e della correttezza, prima o poi ci ritroveremo ancora una volta raccolti a piangere intorno al capezzale del povero malato. Perché il virus è così, muta, diventa resistente alle medicine e poi appena le difese si abbassano, colpisce. I rimedi migliori in questi casi sono sempre gli stessi: prevenire e sviluppare i giusti anticorpi.

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A pochi giorni dalla decisione della giustizia sportiva sullo scudetto del 2006 revocato alla Juventus in seguito allo scandalo Calciopoli, il presidente dell'Inter, Massimo Moratti, ha ribadito di avere "sempre la stessa sensazione".
"Credo assolutamente che noi non c'entriamo nulla con Calciopoli - ha spiegato Moratti, al termine di una giornata di incontri con il suo nuovo allenatore Gian Piero Gasperini - spero che la giustizia mi creda e vada per la strada giusta".

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Quando gli arrivò la telefonata di Antonio Conte, pensò che lo stessero prendendo in giro, tipo «Scherzi a parte», anche perché non sarebbe stata la prima volta: «Sì, certo, come no», sorrise Stephan Lichtsteiner. Si convinse che era voce autentica, da come parlava di pallone, dalle disquisizioni tattiche: «Vediamo il calcio allo stesso modo - spiega il nuovo acquisto juventino - e alla fine mi ha convinto lui. Già prima volevo la Juve, ma la sua chiamata è stata importante». Che non fosse una goliardica imboscata, Lichtsteiner ne ha avuto finale conferma ieri mattina, quando s'è presentato a Torino per le visite mediche e poi in sede, per l'autografo sul quadriennale da circa due milioni a stagione. Alla Lazio andranno 9,5 milioni di euro, a Claudio Lotito una mail personale di Stephan, per ringraziarlo.

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Il primo addio dovrebbe essere quello di Maicon, perché l’Inter avrebbe già in mano il suo sostituto: Jonathan, 25enne terzino destro del Santos appena laureatosi campione del Sudamerica. Come sempre il condizionale è d’obbligo: molti danno l’affare per chiuso, non solo in Italia, ma anche in Brasile, dove il giornale O Estado de São Paulo parla di un accordo tra i due club sulla base di 5 milioni di euro, metà dei quali andranno al Cruzeiro, squadra in cui Jonathan ha militato fino all’inverno scorso e che ancora detiene il 50% del cartellino. Secondo altre fonti, invece, nulla ancora è deciso. Globo Esporte riporta le parole del presidente del Santos, Luis Alvaro de Oliveira Ribeiro: «Il giocatore mi ha informato di aver avuto un’offerta dall’Inter, e di volerla accettare. Ma io non ho ricevuto ancora nulla dall’Inter.

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«Nessun accordo con altri club per Vucinic: valuteremo il suo futuro con la Roma». Così Alessandro Lucci, l'agente di Mirko Vucinic, fa il punto sulla situazione dell'attaccante.
Il montenegrino ha espresso nelle scorse settimane la volontà di cambiare squadra, ma Sabatini ha già detto che tenterà il possibile per trattenerlo in giallorosso. «E’ una situazione molto delicata - ha spiegato Lucci a Radio Kiss Kiss - che va analizzata con molta sensibilità. Quando tornerà ne riparleremo per prendere una decisione definitiva: o restare a Roma o trovare altre soluzioni. Non abbiamo nessun accordo con altri club e lo dico con forza».

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Un palazzo in ricostruzione. O si può dire un Palacio, già che in ballo adesso c’è l’attaccante argentino, al centro delle mire dell’Inter di Gasperini. E l’edificio è quello dell’attacco rossoblù in cambiamento, per garantire a Malesani buona dose di gol. C’erano Floro Flores e Boselli, non riscattati, c’era Paloschi tornato al Milan (con El Shaarawy), Rodriguez andato al Bologna, c’erano Palacio e Destro. Gli ultimi due ci sono ancora, ma se il giovane attaccante è richiesto da vari club, con il Siena in prima fila, per la Trenza è intensa la corte nerazzurra. Ieri primo vertice di mercato per Gasperini a Milano, il suo nome s’è fatto.
E l’ha fatto Enrico Preziosi: «Per noi Palacio è un giocatore importante ma nessuno è incedibile. La nostra dimensione è quella di rimaner in serie A con dignità, non ho alte ambizioni.

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lunedì 27 giugno 2011

Marotta e la sindrome della bella addormentata nel bosco

Dopo circa un mesetto di noioso calciomercato la Juventus ha ufficialmente comprato solo Pirlo (a parametro zero), i due terzini svizzeri, Ziegler e Lichtsteiner e cambiato l’ennesimo allenatore. Di questi tempi un anno fa le cose non erano molto diverse... Reduci da una stagione al di sotto delle attese (molto al di sotto) Marotta cambiava l’allenatore, da Zaccheroni a Delneri, e aveva già messo a segno i colpi (e che colpi) Pepe, Bonucci e Martinez. Poi passò tutta l’Estate ad inseguire grandi campioni, Dzeko su tutti, per concludere con la cessione della stella (spentissima) Diego proprio al Wolsburg del bosniaco ed acquistando sul filo del rasoio Krasic ed in modo assolutamente casuale e rocambolesco Quagliarella. Marotta si addormentò nell’aspro ed inaccogliente bosco del calciomercato estivo e si svegliò di soprassalto a tre giorni della chiusura con il troll Galliani che comprava Ibrahimovic e Robinho, il folletto Pradè che gli soffiava Borriello e allora cercò di chiudere delle trattative un po’ a casaccio come quella di Di Natale, fallita, e quella di Rinaudo, sciaguratamente riuscita. Poi la stagione è andata come tutti sappiamo...


Adesso sentiamo continuamente parlare di grandi colpi che cambiarenno il volto (grigio) della squadra come Aguero, Tevez, Higuain, Rossi, Sanchez, Pastore ma di trattative concrete poche. Marotta ha atteso di conoscere con certezza la portata del budget messogli a disposizione dalla proprietà. Conferma arrivata col CDA e con la conseguente ricapitalizzazione della scorsa settimana. Ora il Direttore non ha più scuse. I soldi ci sono e anche la disponibilità, almeno da parte di alcuni, dei campioni sopracitati di trasferirsi all’ombra della Mole. Auguriamoci che il Presidente Agnelli si sia preso la briga di regalare al Direttore Generale, oltre ai ben noti 120 milioni di Euro, una piccola sveglia in modo tale dal tenerlo ben sveglio per tutto l’arco del mercato e per evitare un altro caso di bella addormentata nel bosco e per tenere a bada le fatine, i troll ed i folletti che lo abitano con le disastrose conseguenze dell’anno passato.

Le notizie del giorno: la Juve su un granata ed il River Plate in serie B

Continua ad essere attivissima sul mercato la Juventus, a maggior ragione dopo che la società ha sistemato il bilancio e ha dichiarato a chiare lettere l'intenzione di essere protagonista nella passata stagione. I rinforzi in arrivo non sono solo a centrocampo e in attacco.
Nelle ultime ore, infatti, è circolata la notizia che Antonio Conte ha chiesto a Beppe Marotta di trattare per il giovane difensore del Torino Angelo Ogbonna, uno dei giocatori simbolo granata. La sua cessione porterebbe preziosi milioni nelle casse del club di Urbano Cairo, per poi fare a sua volta mercato nel tentativo di tornare in A: il cartellino viene valutato infatti 10-12 milioni di euro, con possibilità di discutere anche la comproprietà per 6-7 milioni. Ma bisogna anche vedere come prenderebbero l'eventuale cessione i tifosi, probabilmente pronti a una dura contestazione.

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Dopo il dramma, solo incidenti e devastazioni. E soprattutto un saldo finale di 72 feriti, ma "nessuno in gravi condizioni”. Lo ha rassicurato il bollettino medico dell'Ospedale Pirovano, uno dei sei centri della capitale argentina a cui ieri sera è toccato fare gli straordinari per soccorrere 47 tifosi e 25 agenti di polizia feriti nella guerriglia esplosa dopo la storica retrocessione del River in serie B.
Nel giro di pochi minuti, lo stadio Monumental si è trasformato nel centro di una battaglia rapidamente estesasi a un'area di 3 chilometri attorno allo stadio. L'ira dei tifosi si è scagliata anche contro i giornalisti, e a rimetterci sono state soprattutto le televisioni locali, con ben 15 postazioni mobili distrutte. In tarda serata è intervenuta la magistratura, che ha imposto la chiusura del Monumental "con effetto immediato" in attesa d'indagini sull'accaduto.

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Chi si aspettava un no secco, «non se ne parla neanche della Juve», rimarrà deluso. Viceversa, dalle parti di corso Galileo Ferraris, si inizierà a valutare una strategia. Già, il presidente del Torino Urbano Cairo non chiude la porta in faccia alle avances juventine per Angelo Ogbonna.
Non fissa il prezzo in modo esplicito, ma prende come termine di paragone i quasi 20 milioni spesi dall’Inter per l’operazione Andrea Ranocchia. Difensore e coetaneo di Ogbonna: entrambi dell’ 88 ed entrambi ( anche se il granata è alla prima convocazione) nel giro dell’Italia di Cesare Prandelli.

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L'arroganza di certe offerte, con cui hanno spazzato la concorrenza una volta inquadrato l'obiettivo, rischia di innescare un dubbio: qual è la vera mission dei Paperoni arabi nello sport? Non si tratta di capricci, tantomeno dell'irragionevole necessità di mettere in mostra la loro ricchezza: quando hanno comprato una società, o costruito un circuito automobilistico, non erano mossi dal desiderio di esibire i loro soldi. Piuttosto di investirli. Vogliono farla da padroni, questo è vero, ma dal calcio ai motori, passando per i cavalli, il tennis e il ciclismo, non hanno mai perso di vista il ritorno dell'investimento.

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La Roma non è da cancellare o da ricostruire, ma solo da correggere ed è quello che cercheremo di fare con le scelte che stiamo prendendo". Walter Sabatini traccia le linee del nuovo corso giallorosso.
Il direttore sportivo, impegnato in questi giorni sul calciomercato, ha illustrato ancora una volta i progetti della nuova proprietà statunitense guidata da Thomas DiBenedetto e affidata sul campo al lavoro dello stesso Sabatini e di Franco Baldini.
"La scelta di Luis Enrique? È stata presa sul nome e sull'idea - ha ammesso il ds ai microfoni de 'La signora in giallorosso' su Teleradiostereo -.

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Criscito ha detto dà. Sì allo Zenit San Pietroburgo con contratto di cinque anni da quasi 3 milioni di euro a stagione, mentre al Genoa vanno circa 12 milioni di euro. Non più di quanto era previsto nell’accordo precedente con il Napoli, ma passaggio definitivo e non in comproprietà, pagamento subito e non in due parti. Parti soddisfatte e tutto fatto, sebbene a Sovietski Sport il direttore tecnico dello Zenit San Pietroburgo, Igor Korneev, abbia rinviato, lasciando intendere prove di reinserimento dell’Inter di Gian Piero Gasperini. Però tardive. «Criscito? Non voglio commentare niente, né per confermare, né per smentire. Meglio aspettare la prossima settimana, quando le cose saranno più chiare». Ma la prossima settimana è già oggi e ieri, dopo lo 0-0 interno con il Terek Grozny, si è giunti al passo conclusivo. Con tanto di telefonata di ultimo convincimento di Luciano Spalletti al difensore ormai ex rossoblù. Risposta di Mimmo Criscito: dà . È Zenit.

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Dopo gli acquisti di Donadel e Dzemaili, e quello del difensore argentino Fernandez chiuso nel mercato di gennaio, il Napoli è più che mai attivo sul mercato per completare entro il 15 luglio, giorno della partenza per il ritiro di Dimaro, l'organico da consegnare al suo tecnico Walter Mazzarri.
Già nella giornata di domani, come aveva sottolineato nei giorni scorsi il presidente Aurelio De Laurentiis, potrebbe esserci un nuovo annuncio. Pare si tratti del portiere del Lecce Antonio Rosati, destinato a fare il vice di De Sanctis. Per lui il club azzurro sembra abbia sborsato ai salentini una cifra che si aggira intorno ai 2,5 milioni di euro. Insomma, l'arrivo dell'estremo difensore sembra essere poco più che una formalità.

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venerdì 24 giugno 2011

Inter: ottima scelta… per caso

A tenere banco nelle ultime settimane è stata la clamorosa rinuncia di Leonardo alla panchina dell’Inter, sulla quale si era seduto soltanto da pochi mesi. Il comportamento per molti versi scorretto dell’ex talento milanista ha lasciato la società neroazzurra senza allenatore a poche settimane dall’inizio della preparazione estiva e nel bel mezzo del calcio mercato. La scelta di Leo di abbandonare la nave per approdare ad un ruolo dirigenziale nell’altra sua ex squadra, il PSG, è stata accolta dalla stampa con una certa bonarietà, anche sulla scorta della simpatica e gradevole immagine che il tecnico si era costruito in questi anni. In realtà il suo atteggiamento, piuttosto discutibile, ce lo si poteva aspettare da un Cassano o da un Balotelli, ma difficilmente da un professionista stimato e ritenuto affidabile, e, in un passato non lontano, anche disposto a rinunce importanti pur di non perdere la faccia (leggi l’addio al Milan per i dissidi con il patron).


Inter dunque spiazzata, ma tutto sommato non così dispiaciuta: Leo aveva fatto bene in questi mesi, aveva apparentemente compattato lo spogliatoio, era riuscito a risalire in classifica fino ad insidiare il Milan, e si era aggiudicato la Coppa Italia, ma… le reticenze dei dirigenti e di parte della tifoseria erano legate ad un dato non sottovalutabile per una squadra di altro livello: nei momenti clou della stagione (Derby, fase eliminatoria di Champions, a suo modo anche la finale di Coppa Italia giocata da provinciale) Leo non aveva saputo tenere a bada la pressione, e tanto meno si era rivelato capace di trasmettere sicurezza ai propri uomini (specialità invece del suo Special predecessore). Le vittorie, è vero, erano arrivate in qualche modo, ma il gioco della squadra non era mai apparso convincente, per non dire poi della gestione della fase difensiva, a dir poco disastrosa.
Branca & Co. dunque si sono ritrovati improvvisamente con le mani libere per poter andare a scegliere una nuova guida tecnica, e qui è iniziato il balletto melodrammatico: lo Special 2 che preferisce il Chelsea, Capello imprigionato nella gabbia dorata inglese, Hiddink che non si sa perché da anni si trova bene solo con le squadre modeste e non se la sente di fare il grande salto, Sinisa fedele ai Dellavalle, Bielsa che non vuole venire in Italia (manco fosse Battisti)… in sostanza i candidati erano rimasti in ben pochi: uno, il più amato dai tifosi, la società inconsapevolmente previdente non l’ha nemmeno preso in considerazione (Zenga), l’altro parrebbe esserselo ritrovato tra le mani quasi controvoglia, Gasperini appunto.


Per molti la scelta della disperazione, e probabilmente così la vive il presidente “mangiallenatori”, ma in realtà si tratta quasi certamente di una delle scelte migliori possibili: l’ex del Genoa è giovane, ama far giocare bene le sue squadre, è ambizioso, polemico il giusto con gli arbitri quando perde tanto per non far rimpiangere Mou, non guarda in faccia a nessun fenomeno bisbetico, conosce parte dei probabili titolari (Milito, Motta, Ranocchia, Karjha). Punti deboli pochi, ma di rilievo: inesperto a livello internazionale e di grandi club (ma prima o poi si deve pur cominciare…), fissato con il 3-4-3. Un modulo che difficilmente si può adattare all’Inter attuale: chi sarebbero le due ali dietro a Pazzini (o Milito)? Eto’o avrà ancora voglia di fare su e giù come ai tempi del portoghese? Sull’altra fascia sarebbe necessario un acquisto di livello, e la società di questi tempi non pare disposta. Poi il caso Snejder: già intenzionato a partire per l’Inghilterra, l’arrivo di Gasperini potrebbe spingerlo ancor più in quella direzione, a meno che decida di adattarsi a fare l’ala. Resta un difetto, probabilmente l’unico imperdonabile per i tifosi, la fede bianconera… ma forse anche Gasp (come Leo passato quasi per ripicca ai cugini) sarà mosso da un senso di rivalsa nei confronti della società amata che in questi anni gli ha preferito un po’ chiunque, da “Ciro che bontà” a “capellone” Conte.

Giuseppe Zerutituli

Le notizie del giorno: l'inspiegabile passaggio di Mutu al Cesena e i 190 milioni di Marotta

Il caso Olimpico adesso coinvolge anche il mondo della politica: come noto, il presidente della Lazio, Claudio Lotito, deve pagare entro il 30 giugno, fra pochi giorni, un debito di poco più di 2 milioni di euro al Coni per l'affitto dello stadio. Se non paga, la Lazio non potrà usufruire per la prossima stagione dell'Olimpico (e non si potrà iscrivere al campionato in base all'articolo 19 delle Noif della Figc...).
I tifosi della Lazio sono giustamente preoccupati e inferociti con il loro presidente. Ma il caso adesso è diventato politico perché sta facendo litigare Gianni Alemanno e Gianni Petrucci (i due, come si sa, sono alleati nella candidatura di Roma per l'Olimpiade 2020). Il botta e risposta fra sindaco e presidente del Coni è stata piuttosto velenosa. "Ho invitato il presidente del Coni e della Lazio a incontrarsi perché si trovi una soluzione", ha detto Alemanno, a margine della presentazione della mostra su Forattini, auspicando una ricomposizione della querelle e "uno sforzo reciproco" perché si risolva "prima dell'arrivo della cordata americana".

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Ieri il secondo summit tra la dirigenza nerazzurra e Gian Piero Gasperini. Il contratto di un anno con opzione è già stato stilato (leggi tutti i particolari sulla Gazzetta in edicola). A questo punto, salvo clamorosi colpi di scena, si attende l'annuncio ufficiale. Il presidente Massimo Moratti ha confermato anche ieri: "Il nuovo tecnico entro il fine settimana...." . Già oggi l'annuncio?

www.gazzetta.it

Il cda della Juve ha varato un aumento di capitale da 120 milioni di euro da proporre all'assemblea straordinaria degli azionisti che sarà convocata a ottobre.
Exor, che controlla il 60% del capitale della Juve, si è impegnata a sottoscrivere la quota di sua competenza per 72 milioni di euro ed eventualmente l'ulteriore quota della finanziaria libica Lafico (che detiene il 7,5% del capitale della Juve) fino a un massimo di 9 milioni di euro. La stessa Exor ha concesso alla Juventus una linea di credito di 70 milioni di euro, con scadenza dicembre 2011, data per la quale è prevista la conclusione dell'operazione di aumento del capitale. Il cda, inoltre - rende noto un comunicato della Juventus - ha approvato il Piano di sviluppo 2011/12-2015/16.

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Con il conto in banca appena rimpinguato, Beppe Marotta e Fabio Paratici, gli uomini mercato bianconeri, si sono avviati a far la spesa, già da ieri sera, a Milano. Il budget resta fuori dalle carte rese pubbliche per esigenze di Borsa, ma secondo i piani della Juve sarà sugli 80 milioni di euro. Abbastanza per ben ristrutturare la squadra e regalarsi una stella, Aguero su tutte, ma non un credito illiminato per svaligiare le vetrine, come farebbe uno sceicco qualunque. Visto che parte dell'investimento sarà destinato ai riscatti, per 37,25 milioni, per il resto si opererà tra contanti e scambi di giocatori. O reinvestendo il ricavato delle vendite. Prima dello shopping, la lista è praticamente fatta: sui 30 milioni per il fenomeno, o top player come va di moda adesso, una decina per l'imminente acquisto di Lichtsteiner, e qualche altro spicciolo, diciamo, per completare una sola altra operazione. Dopo di che, fine dei contanti.

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Ora è ufficiale: il Napoli ha ingaggiato Marco Donadel. Il centrocampista ha firmato un contratto di quattro anni. L'annuncio sul sito del club partenopeo, che ha riportato anche le prime emozioni del giocatore. "Sono felice di poter indossare la maglia del Napoli e poter giocare in uno stadio storico e prestigioso quale è il San Paolo. Non vedo l'ora di cominciare la nuova avventura, di conoscere i compagni di squadra e mettermi a disposizione del tecnico" .
Marco Donadel è quindi il primo acquisto (ufficiale) del mercato estivo del Napoli. Sul sito della società sportiva, sono stati resi noti i termini dell'accordo: l'ex centrocampista della Fiorentina vestirà la maglia azzurra per i prossimi quattro anni. Donadel è, comunque, il secondo volto nuovo per la prossima stagione: sei mesi fa, infatti, il Napoli ha già acquistato dall'Estudiantes il difensore Fernandez. Accordi da ratificare, ma certi, con Dzemaili e Santana.

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Vedi Napoli, anzi rivedi Napoli, e poi magari vai all’Inter. O addirittura più lontano, verso le notti bianche di San Pietroburgo. Può essere il caso di Mimmo Criscito da Cercola, fedelissimo di Gian Piero Gasperini che è a un passo dalla panchina nerazzurra. E, nonostante l’accordo già raggiunto tra Genoa e Napoli (6 milioni per la comproprietà), l’intesa finora mancata sull’ingaggio del mancino sembrava favorire l’approdo congiunto a Milano.
Ma è soprattutto tornato alla carica lo Zenit San Pietroburgo. Come da parole di Luciano Spalletti a Ria Novosti: «Posso dirvi che lo Zenit sta cercando di stringere alcune trattative, sicuramente Criscito può essere uno di questi, non posso dire altro». Altro dice il blitz ieri dei dirigenti russi in Italia: accordo pressoché raggiunto con il club. Manca l’assenso del giocatore, il quale però aveva dichiarato poche settimane fa: «Russia? Difficile, ancor più adesso che mia moglie è incinta». A breve si saprà se ha cambiato idea o se sarà un altro no. All’orizzonte c’è sempre Parigi.

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Adrian Mutu, 32 anni, già al Chelsea e alla Juventus, passa dalla Fiorentina al Cesena dopo aver firmato un contratto biennale con opzione per il terzo, accettando di ridursi l'ingaggio. La notizia è stata ufficializzata dal Cesena sul proprio sito internet.
«Sono entusiasta e non vedo l'ora di gettarmi a capofitto in questa nuova avventura -, ha detto Mutu - ringrazio il presidente Igor Campedelli «per avermi messo al centro di un progetto ambizioso come quello del Cesena, una società che negli ultimi anni ha dimostrato di avere idee chiare e soprattutto la forza e il coraggio per portarle avanti. Per questo motivo ho accettato la proposta riducendomi l'ingaggio».

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giovedì 23 giugno 2011

Il Mangia-allenatori

Il mangia-allenatori è una figura quasi mitologica, con caratteristiche molto riconoscibili e dunque facilmente individuabile. Il più delle volte si cela nella ristretta cerchia dei Presidentissimi che ce l’hanno fatta, padroni indisturbati di squadre giunte nell’Olimpo del calcio che conta e difficilmente disposti a farsi da parte, nonostante continue minacce di mollare tutto.

Imprenditore (tendenzialmente) di successo, con innegabili manie di protagonismo, vanesio e sinceramente convinto di poter competere con qualsiasi mente tatticamente alfabetizzata, il mangia-allenatori è uno dei personaggi ricorrenti e più folcloristici della grande Commedia Umana dell’universo pallonaro.


Capostipite della categoria è indiscutibilmente Maurizio Zamparini, presidente della autoreferenzialissima catena di supermercati Emmezeta (M. Z., le sue iniziali, sic) con ben 35 esoneri all’attivo di cui 12 da quando è a Palermo. Zamparini è stato il primo a inscenare il discutibile balletto del richiamo. Vittima designata il politically correct Francesco Guidolin, capace di rispondere per ben quattro volte (dopo altrettanti benservito) al telefono rovente del bulimico Zampa. Al quarto ritorno (e dunque durante la quarta conferenza stampa personale di presentazione) un mugolante Guidolin si lascia sfuggire che “Zamparini è il miglior presidente che io abbia mai avuto, ma dal martedì alla domenica”. Battuta spiritosa e gelo in sala stampa. Zampa non gradisce e San Francesco Guidolin durerà per una manciata di settimane. Poi il definitivo benservito. Divertente rileggere in sequenza i nomi dei mister rosanero degli ultimi anni, quasi uno sciogli lingua: guidolin - delneri – papadopulo - guidolin - gobbo/pergolizzi - guidolin – colantuono – guidolin – colantuono – ballardini – zenga – rossi – cosmi – rossi.


Il mangia-allenatori è impulsivo, umorale e testardo, un istrione smanioso di sbraitare davanti ad una telecamera contro il suo allenatore e pronto a rimangiarsi la parola indistintamente dopo una qualunque vittoria o sconfitta. Spesso il mangia-allenatori ha problemi con la giustizia: da Max Cellino (al timone del Cagliari da 19 anni) a Lucianone Gaucci, per non parlare di Urbano Cairo, i Grandi Burattinai hanno avuto a che fare con le aule giudiziarie, riuscendo tuttavia quasi sempre a uscirne.

Cellino, residenza a Miami Beach, patteggiò una pena risibile nel 2000, di gran lunga inferiore rispetto alla grave accusa del ’92, quando fu arrestato con la sorella per una truffa Ue relativa alla denuncia di acquisto di scorte di grano inferiori a quelle esistenti. Luciano Gaucci sorride ancora beffardo tra le sue tondissime gote vermiglie sollazzate dall’aria tiepida di Santo Domingo, dopo essere stato costretto da una condanna per il fallimento del Perugia Calcio a fuggire dall’Italia con dominicane al seguito pronte a massaggiargli i piedi. Anche il già citato Zamparini (poteva mancare?) quest’anno ha visto il proprio nome inserito nel registro degli indagati della Procura della Repubblica di Benevento per i reati di corruzione e truffa connessi alla realizzazione dell’ipermercato I Sanniti.

Non possiamo non menzionare Papa Urbano (Cairo), che in quasi sei anni di presidenza granata ha totalizzato 11 esoneri e 12 cambi di panchina, con richiamo annesso (solo negli ultimi due anni Colantuono – Beretta – Colantuono – Lerda – Papadopulo – Lerda), ma con una costante: la permanenza in serie B. Anche Cairo ha avuto i suoi guai con la giustizia: durante Tangentopoli i suoi legali concordarono una pena di 19 mesi con la condizionale per falso in bilancio, fatture per operazioni inesistenti e appropriazione indebita. La sentenza diventa definitiva nel '99, ma dopo 5 anni scatta l'estinzione del reato e Urbano (non ancora Papa) si salva.


Chiudiamo con il Joker Enrico Preziosi da Avellino, una vita passata a "giocare": dagli affari (è proprietario del Gruppo Giochi Preziosi, holding che detiene la proprietà della Giochi Preziosi S.p.A., l'azienda leader del mercato italiano nel settore dei giocattoli) all’ingresso nel mondo del gioco più amato dagli italiani, prima come presidente del Como, poi a capo del Genoa. Meno affamato al banchetto dei mister (specie da quando ha incontrato sulla sua strada Giampiero Gasperini) rispetto ai colleghi sopracitati, Preziosi vanta diverse (dis)avventure giudiziarie, sempre legate al mondo del pallone. Come dimenticare la combine all’ultima giornata con il Venezia, che nel 2005 distrusse i sogni di serie A della Genoa rossoblu? O ancora il mandato di cattura internazionale (!) giunto al Joker nel 2009, ritenuto contumace in una causa per truffa e "lesione di fiducia" legata alla cessione del bomber sudamericano Diego Lopez?

I nostri mangia-allenatori, simbolo dell’incoerenza e dell’illogicità umorale del mondo del calcio, sono tuttavia folclore allo stato puro e contribuiscono a ravvivare un mondo troppo grigio e appiattito su un canovaccio di banalità disarmanti ripetute alla nausea.
Da osservatori giudiziosi critichiamo la follia tritacarne dei mitici Presidenti, ma faremmo davvero a meno delle sparate di uno Zamparini qualsiasi?

Le notizie del giorno: la Juve riscatta Matri, Quagliarella, Pepe e Motta e l'Inter è sempre in attesa

"Novità? Presto", ha detto in mattinata Massimo Moratti. Detto e fatto. Il presidente ha mantenuto la parola data. Il nuovo tecnico dell'Inter è ormai ad un soffio. E a meno di clamorosi colpi di scena sarà Giampiero Gasperini. Il secondo incontro tra Inter e l'allenatore è andato bene. Massimo Moratti entrando in Saras verso le 18 nega: "Incontro con Gasperini? Informazioni sbagliate...". Il presidente vuole tenere celato tutto e riflettere ancora un po'. Anche se la fumata bianca potrebbe già arrivare nelle prossime ore. Sembra dunque essere definitivamente tramontata l'ipotesi legata a Sinisa Mihajlovic. Il tecnico della Fiorentina, contattato la scorsa settimana, pare destinato a restare alla Viola. In serata, dopo aver cercato di confondere le acque ("Leonardo è ancora l'allenatore dell'Inter. In qualsiasi caso, potrei richiamarlo", Moratti ha confermato di fatto che Gasperini è in pole position: "Non ho ancora deciso su Gian Piero Gasperini, ma non dite una bugia se sostenete che c'è un nostro interessamento verso di lui. C'è una valutazione sulla persona che è serissima ed è un ottimo professionista. La valutazione è data da quanto ho visto in questi anni", ha detto il numero uno nerazzurro sotto gli uffici della Saras. "Ci sono sempre alternative", ha però concluso.

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È la notte del Santos. La squadra di Ramalho conquista la Coppa Libertadores battendo per 2-1 il Penarol. Era dal 1963 che la società cara a Pelè non conquistava questo prestigioso trofeo. Una vita. Il calcio brasiliano si aspettava un acuto da Neymar, l’ultimo fenomeno. E il ragazzino terribile non ha tradito le attese sbloccando il risultato in avvio di ripresa con un diagonale da dentro l’area di rigore. Neymar, classe ’92, ha ribadito una volta di più di essere un vero fuoriclasse. Non deve sorprendere che il Real sia pronto a sborsare una montagna di soldi per portarlo al Bernabeu.

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Uno "Special Two" per la panchina che fu di Josè Mourinho: con un bliz a sorpresa, e 15 milioni di euro in contanti, Roman Abramovich ha strappato al Porto il suo enfant prodige, Andrè Villas-Boas, nuovo manager del Chelsea. Contratto di tre anni per il 34enne tecnico portoghese, da oggi ufficialmente alla guida dei Blues. Un ritorno allo Stamford Bridge per il più corteggiato allenatore d'Europa che dopo aver vinto il treble con il Porto (campionato, coppa nazionale, Europa League) è stato il sogno proibito, tra le altre, di Inter e Juventus. Tutte però dissuase dalla clausola rescissoria inserita nel suo contratto coi portoghesi. Quindici milioni di fronte ai quali, viceversa, Abramovich non ha avuto alcuna esitazione.

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Ha ampliato il numero delle partite sospette, anche in serie A, Massimo Erodiani in cinque lunghe ore davanti al procuratore di Cremona Roberto Di Martino che lo ha interrogato per la seconda volta nell'inchiesta sulle partite di calcio truccate.
Il titolare di agenzie di scommesse pescarese ha sostenuto di non aver avuto un ruolo nelle presunte combine, ma di averne sentito parlare da altri indagati, in particolare dal medico dentista Marco Pirani, i cui referenti, sempre secondo Erodiani, sarebbero stati due calciatori, Pellissier e Galante. «Ha indicato delle partite, ma non è detto che ci siano state veramente delle manipolazioni», ha spiegato uno dei suoi legali, Giancarlo De Marco.

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Marco Borriello passa a titolo definitivo dal Milan alla Roma. La società giallorossa - attraverso un comunicato sul proprio sito internet ufficiale - ha reso noto "di aver esercitato, nei termini e con le modalità previste dalle normative federali vigenti, il diritto di opzione per l'acquisizione a titolo definitivo dei diritti alle prestazioni sportive" dell'attaccante, che la scorsa estate era arrivato nella Capitale in prestito.
"Per l'acquisizione a titolo definitivo di tali diritti - prosegue la nota - è previsto il riconoscimento in favore del Milan di un corrispettivo di 10 milioni di euro da pagarsi in tre annualità tramite la Lega Nazionale Professionisti, di cui 3,4 milioni nella stagione sportiva 2011/2012, e 3,3 milioni nelle stagioni sportive 2012/2013 e 2013/2014".

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Con l’arrivo dell’estate, si scalda come sempre anche il calciomercato. Conferme, partenze e arrivi, soprattutto in casa Genoa. Nessun movimento invece in casa blucerchiata, dove si attende venerdì per l’esito delle comproprietà , come nei casi di Guberti, Volta e Mannini.
Il Cagliari di Cellino non ha pagato i 6 milioni di euro necessari per esercitare il diritto di riscatto su Robert Acquafresca e l’attaccante torna così in rossoblu, dopo una stagione infelice all’Atalanta e un confortante finale di campionato disputato quest’anno in Sardegna, dove ha segnato 8 reti.
Il Milan intanto ha confermato di aver acquistato dai grifoni Kevin Prince Boateng e Alberto Paloschi. In casa rossonera, a sorpresa, Adriano Galliani ha chiuso le porte a Marek Hamsik del Napoli: «Non è mai stato un nostro obiettivo». Sempre a sorpresa, dato che il fantasista brasiliano Ganso è più vicino ai campioni d’Italia, in attacco è stato confermato Antonio Cassano, anche se il suo procuratore ha precisato che resterà solo se troverà spazio. Sebastian Giovinco è al 50 % del Parma. E l’anno prossimo sarà ancora in gialloblu.

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Il braccio di ferro per Gael Clichy e la fumata bianca per Bojan Krkic sono la sintesi del viaggio in Europa di Walter Sabatini, mini tour di tre giorni, iniziato domenica a Londra e concluso a Barcellona, dove era arrivato lunedì sera. Missione riuscita, dunque, parzialmente e tra l’altro assicurandosi le prestazioni dello spagnolo che a Trigoria veniva considerato già dalla settimana scorsa come primo colpo della nuova proprietà a stelle&strisce. Le basi per prendere il giovane attaccante del Barça, 21 anni il 28 agosto, erano state già gettate prima dell’incontro di ieri e quindi era difficile prevedere brutte sorprese. Poco soddisfacente, invece, il colloquio avuto con i dirigenti dell’Arsenal che non fanno sconti sul cartellino del fluidificante mancino.

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"Per Lichtsteiner c’è una clausola e quella vogliamo rispettare. Il giocatore vale 12 milioni di euro. La Juve è interessata e visti i buoni rapporti con la famiglia Agnelli credo che si possa trovare una soluzione”. Lo ha detto il presidente della Lazio, Claudio Lotito, all’ingresso negli uffici di via Rosellini per l’Assemblea straordinaria della Lega di A. “Muslera? Vedremo all’apertura ufficiale del mercato - ha aggiunto - se ci saranno offerte concrete”.
La Juventus, attraverso una nota pubblicata sul proprio sito ufficiale, ha reso noto di avere esercitato in data odierna i diritti di opzione per l’acquisizione a titolo definitivo di Matri, Quagliarella, Pepe e Motta. Nel dettaglio per Alessandro Matri la Juventus paghera’ al Cagliari 15,5 milioni di euro; per Fabio Quagliarella al Napoli andranno 10,5 milioni; per Simone Pepe e Marco Motta all’Udinese andranno rispettivamente 7,5 milioni e 3,75 milioni di euro. Tutti gli importi saranno pagati in tre rate.

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mercoledì 22 giugno 2011

Le notizie del giorno: Leonardo senza patente, Inter senza allenatore

L'Inter parla, ma non stringe. Per il dopo Leonardo è ancora tutto in stand by. Si lavora ma nulla è stato deciso. Lo si farà tra qualche giorno. L'importante è non aver ricevuto i soliti 'no'. Questa è già un piccolo passo avanti.
In serata Marco Branca e Piero Ausilio hanno incontrato Massimo Moratti per metterlo al corrente della situazione della panchina nerazzurra. Non c'è nulla di certo in questo momento. Ci vuole tempo. "La situazione si risolverà in settimana" dice il numero uno dei nerazzurri dopo l'incontro con i dirigenti. Moratti poi spiega: "Abbiamo parlato anche di altre cose. Non solo di questo (l'allenatore, ndr) perché dovevamo vedere per la campagna acquisti e cessioni. Anche perché non vorrei che il tecnico bloccasse tutto il resto".

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Trovato l'accordo fra Napoli e il Parma per per l'arrivo in azzurro del centrocampista Dzemaili, che sarà a breve a disposizione di Mazzarri. La trattativa è in piedi da giorni, ma nelle ultime ore si è registrata l'accelerazione decisiva.
Parma e Torino, comproprietarie del cartellino, hanno accettato l' offerta di Bigon: 9 milioni a fronte dei 10 richiesti dai due club. L'operazione riceve conferma pure dalle parole del procuratore del giocatore, Carlo Pallavicino: "Per Dzemaili al Napoli direi che siamo vicini all'ufficialità, l'operazione è praticamente conclusa - ha detto a Radio Kiss Kiss l'agente -. Una coppia Dzemaili-Inler per il centrocampo? In teoria possono coesistere senza problemi. Dzemaili ha meno contrasto di Inler, ma sa costruire e fare goal, può fare la mezz'ala e ricoprire ruoli avanzati: ha grande agonismo, qualità che, unita alla tecnica, può farlo diventare un giocatore importante".

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Parte la campagna abbonamenti per la nuova Juve, nel nuovo stadio, ed è già un successo. Nel primo giorno di apertura delle vendite sono state sottoscritte oltre 2mila tessere, una cifra che nelle ultime due stagioni non era stata raggiunta neppure dopo una settimana di vendite.
LE INDICAZIONI - Il club bianconero dà tutte le indicazioni necessarie: «La prima fase, riservata ai Premium Member – tra i quali tutti gli abbonati alla stagione 2010/11 – ha subito fatto registrare molto interesse. La dimostrazione più chiara si è avuta al Sales Center di Galleria San Federico, davanti al quale di sono formate lunghe file di tifosi bianconeri. Centinaia le richieste per il nuovo abbonamento arrivate in una sola mattinata e che verranno evase entro giovedì. Venerdì 24 giugno, nonostante la festività di San Giovanni patrono cittadino, gli uffici resteranno aperti.

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L'intuizione migliore l'ha avuta Pinto da Costa, vulcanico presidente del Porto. Non una, ma due volte. La prima, poco più di un anno fa, ingaggiando l'allora 32enne Andres Villas Boas come allenatore dei "Dragoni", malgrado il baby-tecnico avesse appena 8 mesi di esperienza come n. 1. La seconda, in primavera, quando riuscì a blindarlo con una mega-penale di ben 15 milioni di euro in caso di dimissioni. Benvenuti nell'era della mercificazioni degli allenatori, diventati commerciabili (quasi) come fossero giocatori. E Villas Boas, si sa, non è il primo. L'anno scorso, quando José Mourinho lasciò l'Inter per il Real Madrid, nelle casse del club nerazzurro arrivarono 16 milioni di euro, dieci dalle merengues e sei dallo Special One in persona.

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Patente sospesa per Leonardo. L'ex allenatore dell'Inter che sta trascorrendo le sue vacanze a Niteroi prima di impegnarsi con il PSG, secondo il giornale «Extra», è stata fermato dalla polizia nel corso di un controllo contro la guida in stato di ebbrezza lungo la Rua Marquês Rua di Paraná.
LA MULTA - L'ex attaccante di Milan e Selacao si è rifiutato di fare il test anti alcol e per questo gli è stata ritirata la patente. Ma è potuto ripartire con la sua Golf perché a guidare era un suo amico. Rifiutando di fare il test, Leonardo è stato multato di 957,70 reais (circa 420 euro, ndr) e gli è stata sospesa la patente di guida per cinque giorni. Ora dovrà anche rispondere ad un giudice amministrativo.

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C’è anche l’ufficialità: sarà Zdenek Zeman (64) a guidare il Pescara nel prossimo campionato di Serie B. La lunga cena di lavoro, svoltasi ieri sera a Roma, tra i dirigenti abruzzesi al gran completo e il tecnico boemo, è sfociata nella notte in un’intesa di massima che sarà spiegata nei dettagli nelle prossime ore ma già ufficializzata nella tardissima serata di ieri dal sodalizio con poche righe sul proprio sito.
Reduce dall’esperienza poco fruttuosa di rifondare a Foggia Zemanlandia con il ds Pavone e Pasquale Casillo, l’ex allenatore di Roma e Lazio ha accettato la proposta formulatagli dal presidente De Cecco e dall’amministratore delegato Daniele Sebastiani alla presenza del ds Delli Carri e di Roberto Faccini, l’agente che ha assistito il tecnico nella trattativa.

www.corrieredellosport.it

Dalla prossima stagione calcistica gli abbonamenti e le trasferte saranno riservati soltanto ai possessori della tessera del tifoso. È quanto prevede un protocollo d'intesa siglato oggi al Viminale dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni, dal presidente della Figc, Giancarlo Abete e dai rappresentanti di Coni, Lega Serie A, Lega Serie B e Lega Pro.
I biglietti destinati ai sostenitori della squadra ospite potranno essere acquistati solo dai possessori delle tessera del tifoso e non potranno essere venduti a chi è residente nella regione della squadra che va in trasferta. Solo se le società saranno nelle condizioni di riservare posti ai supporter ospiti senza tessera, dovranno farne richiesta all'Osservatorio sulle manifestazioni sportive ed indicare le misure organizzative che intendono adottare (maggiori numero di steward, individuazione di un settore adeguatamente separato da quelli destinati ai tifosi locali, percorsi che evitino possibilità di incroci tra le tifoserie).

www.ilmessaggero.it

«Mi sembra una grande stupidata, meglio far cascare la mela dall'albero se deve creare tutti questi problemi. È un giocatore che mi piace in maniera prospettica, non per l'immediatezza. Sarebbe un investimento, tutto qui. Finora ci sono tanti nomi».
Lo ha detto il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, parlando di mercato e, più precisamente in merito alla voce che l'arrivo dell'argentino Lamela aprirebbe le porte della cessione di Hamsik.
Il produttore cinematografico - parlando a Radio Marte - non nasconde che a breve potrebbe esserci un annuncio mentre sul capitolo Inler ha glissato limitandosi a dire «ne parliamo domani».

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Riparte con una nuova udienza il processo penale di Calciopoli. La giudice Casoria conferma che la sentenza slitterà a settembre. In avvio dell'udienza la parola è passata alla Juventus, che con l'avvocato Vitiello sta discutendo la difesa da responsabile civile chiamato in causa da Brescia e altri club per risarcimenti di decine di milioni.
La Casoria ha rifissato il programma delle arringhe che cominceranno oggi con quella dell'ex arbitro Rodomonti. Ha nominato ufficialmente avvocato d'ufficio Maurilio Prioreschi, legale di Moggi, come difensore per l'arringa di Bergamo, Fazi e Fabiani se entro settembre non tornerà in udienza l'avvocato Silvia Morescanti, impedita da una gravidanza a rischio. "Non stralcerò la posizione dei tre: li difenderà lei, avvocato, se non saranno finiti i rischi della avvocato Morescanti entro metà settembre".

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martedì 21 giugno 2011

Le notizie del giorno: Matrix saluta, Lotito vende e l'Inter è sempre senza allenatore

"Dovete parlare con Branca, oggi non mi sono ancora occupato di questa cosa. Mi devono chiamare", dice Massimo Moratti entrando negli uffici milanesi della Saras. La situazione diventa giorno dopo giorno più complicata. I no piovono sul nerazzurro. In questo momento il sereno è ancora lontano. Ma si continua a trattare su più tavoli.
Anche se "c'è sempre un favorito", ha detto ieri il presidente. Quello di oggi era Fabio Capello, ct dell'Inghilterra. Che però la Federazione inglese non ha intenzione di liberare. Il piano di Marco Branca che avrebbe dovuto convincere i britannici è fallito: salta quindi anche l'ipotesi di portare l'ex allenatore della Juventus sulla panchina nerazzurra. Intanto, Moratti attende. Aspetta nel suo ufficio di avere una relazione dettagliata per muoversi per altre strade. E così in serata, a meno di clamorosi dietrofront, il 'post it' dove a penna è stato scritto il nome dell'ex Juventus sarà cestinato. Tranne i no definitivi, in lizza resta anche Guus Hiddink, ct della Turchia. Più defilati Delio Rossi e Gasperini. Resta in piedi anche la pista Mihajlovic, nonostante la Fiorentina abbia ufficializzato con una nota la conferma del tecnico. E anche se lo stesso Moratti ha ammesso: "Escludo tutti quelli che ho escluso finora, non voglio disturbare altre società".

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Beppe Signori si presenta in conferenza stampa per raccontare la sua verità. ll giocatore ha esitato all'inizio prima di parlare, rinfrancato solo dall'applauso dei presenti, con le prime due file riservate a familiari e amici: "Mi devo fare forza, se no non mi riconosco. Ringrazio le persone che mi son state vicine, avvocati e le persone che mi han mostrato affetto, i tifosi, la mia famiglia. Sono state il mio unico sfogo, non avendo contatti con l'esterno in questi ultimi quindici giorni rinchiuso a casa. In questi giorni mi son studiato l'ordinanza. C'è stata una disparità, ci son state notizie inventate e false, è stato un massacro mediatico, in pochi giorni sono stati cancellati tanti anni di carriera. E non ho potuto rispondere. Sembra che qualcuno si sia divertito. Sin dall'inizio dovevo capire che si trattava di un massacro".

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“Diamogli l’Inter, così non farà troppo danni”. La vulgata secondo cui la famiglia Moratti, tra le più facoltose d’Italia, confinò il non troppo talentuoso Massimo alla prescindibile gestione del giocattolino nerazzurro, è sempre circolata. Torna di moda, ammesso che sia mai passata, ora che l’Inter sembra una volta di più la Pora Camilla: tutti la vogliono, nessuno la piglia. Leonardo andrà al Paris Saint Germain come Direttore generale, lasciando la panchina vacante. Gli allenatori dovrebbero litigare per sedercisi, ma Moratti sta collezionando un’avvilente serie di no (anche se lui smentisce). Su tutti quello di Marcelo “Loco” Bielsa, ex ct di Argentina e Cile, tratteggiato dalla stampa italiana come un mezzo matto che ha beneficiato della legge Basaglia.

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«Ho un ottimo rapporto con la Juve e con il presidente Andrea Agnelli. Vedremo di trovare una linea che accontenti sia Lichtsteiner che la Lazio». Lo ha detto il presidente della Lazio, Claudio Lotito, al termine dell' Assemblea straordinaria per la riforma dello statuto federale, a proposito dell'imminente cessione del terzino alla Juventus.
Il club bianconero ha offerto per lo svizzero una cifra sugli 8-9 milioni di euro, ma il patron biancoceleste è convinto di poter chiudere a 10. «Siamo vicini? Gli affari sono conclusi solo quando c'è l'atto formale - ha aggiunto - è un pò come i matrimoni. Sicuramente, l'interesse nostro, anche visto l'ottimo rapporto con il calciatore, che comunque noi non avevamo messo sul mercato, è trovare una soluzione che vada bene per tutti». Al posto dello svizzero dovrebbe arrivare dal Genoa Abdoulay Konko, ma il difensore, che ha ancora quattro anni di contratto (a 1,3 milioni di euro), non vuole scendere sotto quella cifra. «Uno può volere quello che gli pare - ha ammesso Lotito - Ma certo non va bene se punta solo sul suo interesse economico, anche perchè non mancano certo i giocatori sul mercato».

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Senza quattrini e senza sponsor sulla maglia, che tra una settimana verrà presentata senza logo, da mesi l'Atletico Madrid è alla ricerca di fondi. Come quelli ricavabili dalla vendita di Sergio Aguero, cioè l'argenteria di famiglia. Volendo assoldare «El Kun», la Juve deve però accelerare i tempi, perché alla colletta potrebbero iscriversi gli sceicchi arabi, e chi sennò. Un fondo d'investimenti di Dubai pare infatti interessato a entrare nell'azionariato del club spagnolo e per questo, un mesetto fa, l'ad Gil Marin era stato negli Emirati. E se arrivano gli arabi, Aguero non si vende più, pensano ora in Spagna.
Del resto, l'Atletico ha già avuto contatti con altri possibili compratori. Nel maggio scorso, non s'era chiusa la trattativa con un fondo d'investimenti americano che era intenzionato all'acquisto della maggioranza della società. Pare che Gil Marin avesse detto no, perché volesse tenere il comando, promettendo un'iniezione di capitale in estate.

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Marco Materazzi lascia l'Inter: il difensore - 37 anni - ha infatti rescisso il suo contratto con la società nerazzurra in scadenza nel 2012. Una scelta che era già nell'aria da tempo: oggi il suo agente conferma la decisione. Probabilmente, per Matrix si profila un'ultima annata da giocatore in un campionato estero e poi un rientro in casa nerazzurra con un ruolo nel club.
L'INCONTRO - Il 7 giugno, Materazzi aveva incontrato Massimo Moratti per concordare la sua uscita. In quella occasione aveva detto: "Non so ancora se sarò qui il prossimo anno. Il presidente mi ha detto che posso fare quello che voglio. Il nostro è un rapporto limpido, non ci saranno problemi. Ogni anno vengo a parlare con Moratti, non ci sono problemi, stiamo discutendo". "Un mio futuro da dirigente? Certo, questa maglia è come una seconda pelle", aveva aggiunto. Oggi, il suo agente Claudio Vigorelli ha ufficializzato la fine della carriera agonistica in nerazzurro di Matrix, uno dei simboli dell'Inter.

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Sabatini, insomma, cerca di stringere i tempi per alcune operazioni, in entrata e in uscita: dall’Inghilterra si sposterà in Olanda, probabilmente già stasera sarà ad Amsterdam, per conoscere la valutazione di due portieri: Maarten Stekelenburg dell’Ajax e Sergio Romero dell’Az Alkmaar. Precedenza, però, alla trattativa con l’Arsenal per assicurarsi il francese Clichy. Il discorso, nelle scorse settimane, è stato già impostato da Franco Baldini, ieri ancora in Danimarca per l’Europeo Under 21 e da oggi probabilmente a Londra, considerati i buoni rapporti del manager dell’Inghilterra con i dirigenti dei Gunners. Il terzino sinistro, capace di giocare anche da esterno di centrocampo, vuole andar via e non ha alcuna intenzione di rinnovare il contratto con l’Arsenal, in scadenza tra un anno, il 30 giugno 2012. La Roma vorrebbe spendere 7-8 milioni, la società londinese ne chiede 15 per prenderne 12. L’affare è possibile con 10. Il diesse giallorosso, però, proverà a inserire nel discorso anche Menez, nonostante Wenger abbia già bocciato il francese per il suo carattere poco affidabile.

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Claudio Lotito fa il punto sul mercato della Lazio. Operazioni in uscita e in entrata. A partire dall’imminente accordo con la Juventus per la cessione di Stephan Lichtsteiner: “Ho un ottimo rapporto con il presidente Andrea Agnelli, vedremo di trovare una soluzione che accontenti sia il giocatore che la Lazio - spiega il presidente biancoceleste al termine dell’Assemblea straordinaria per la riforma dello statuto federale -.
Vicini alla conclusione dell’affare? Non c’è ancora l’atto formale. E’ nostro interesse ottenere il giusto, visto che non avevamo messo il calciatore sul mercato”.
In partenza c’è anche Fernando Muslera, il cui agente Daniel Fonseca ha bloccato la trattativa con il Galatasaray: “Il giocatore non ha voluto aderire alla nostra proposta di rinnovo e ora stiamo cercando di collocarlo - continua Lotito -. Vogliamo ricomporre una situazione ormai insostenibile e metteremo fine a questa storia non appena ce ne sarà l’occasione. Chi ostacola le operazioni (Fonseca, ndr), si assumera tutte le sue responsabilità”.

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