giovedì 28 luglio 2011

Le notizie del giorno: inspiegabile scenata di De Laurentiis e Rossi si allontana da Torino

Si parte senza botto nonostante un 'sorteggio' aperto fin da subito (derby esclusi) ai big match. La partita più interessante della prima giornata (27-28 agosto) è Udinese-Juventus.
La nuova Juve di Conte muoverà i primi passi di quella che nei piani della società bianconera dovrà essere la stagione del riscatto sul campo della sorpresa della passata stagione. Per il resto è un primo turno piuttosto soft. Se il Milan campione d'Italia inizia la difesa dello scudetto al Sant'Elia contro il Cagliari (Cellino la prende con filosofia: ''Prima o poi bisognava incontrarlo''), l'Inter di Gasperini riceverà la visita di un Lecce che per la seconda stagione di fila inizierà la rincorsa salvezza al Meazza. Lo scorso anno, contro il Milan, finì malissimo (4-0). Il Napoli ospiterà al San Paolo il Genoa (De Laurentiis prima dello sfogo: ''Sfida abbordabile''), la Roma versione americana volerà a Bologna mentre il Palermo proverà a rovinare la festa al Novara, tornato in massima serie dopo 50 anni. Da seguire anche la sfida tutta toscana tra il Siena e la Fiorentina.

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Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis si è allontanato improvvisamente dallo studio dove si stava tenendo il sorteggio per il calendario della Serie A 2011-2012. "Siete delle merde, voglio tornare a fare cinema", ha detto visibilmente alterato al presidente del Cagliari Cellino, che lo ha brevemente inseguito al di fuori degli studi televisivi per cercare di calmarlo.
Aurelio De Laurentiis col presidente di Lega Maurizio Beretta. Ansa "ME NE VADO" — De Laurentiis si è innervosito perché a suo dire il calendario di serie A non avrebbe tenuto conto degli impegni europei del Napoli, che ospiterà il Milan alla terza giorbnata e giocherà sul campo dell'Inter alla sesta. "Mi vergogno di essere italiano", ha detto ai cronisti che lo hanno inseguito per circa cinque minuti lungo via Feltre a Milano, all'uscita dello studio dove si sta tenendo il sorteggio. "Penso di cambiare paese e cittadinanza" ha poi aggiunto De Laurentiis prima di fermare un ragazzo in scooter e farsi dare un passaggio, senza indossare il casco, per sfuggire ai cronisti che lo stavano inseguendo.

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Giuseppe Rossi alla Juve, una missione che sembra ogni giorno più difficile. «Il Villareal credo che non intenda privarsene», ha detto il direttore generale della Juventus Beppe Marotta a margine del sorteggio del calendario di Serie A.
«Questo è un ostacolo difficilmente superabile, indipendentemente dalla volontà della Juventus. Il mercato si basa su cambiamenti repentini, Rossi ha manifestato grande attenzione e desiderio di indossare la nostra maglia». Marotta ha spiegato che sia Vucinic che lo stesso Rossi «sono due grandi giocatori, farebbero al caso nostro, non è facile però confrontarsi con le rispettive società».

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Il meccanismo era «oliato». Gli elementi sono «gravi, precisi, concordati». Chi è rimasto coinvolto nel calcioscommesse - club, giocatori, allenatori e dirigenti - dovrà fare i conti con un duro atto d'accusa. Nelle 323 pagine che riassumono l'attività investigativa del procuratore federale, rispunta il vocabolario della vicenda: c'è «l'ovetto», il tipo di scommessa; c'è «l'uno», come il numero 1: il portiere; c'è la «M» che sta per Micolucci, uno dei due tesserati che ha messo nei guai l'Ascoli. E poi i «contatti fra prossimi avversari», «l'investimento di rilevanti somme di denaro», «un'entità organizzata in cui tutti utilizzano volontariamente mezzi e strutture e alla quale assicurano un apporto stabile».
Il superprocuratore ricostruisce i rapporti tra giocatori, dirigenti e personaggi non tesserati. Tra essi intercorrono «frequenti conversazioni, da cui è dato desumere, in modo univoco, che costoro avevano stabilito una rete fitta e stabile di contatti». Palazzi enuclea l'obiettivo in modo chiaro, le condotte erano finalizzate a condizionare il risultato delle partite: talvolta per motivi di classifica, talvolta per scommettere sul sicuro. E in alcuni casi «le due finalità erano perseguite congiuntamente».

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mercoledì 27 luglio 2011

Le notizie del giorno: Doni e l'Atalanta deferiti ed Agnelli continua a promettere battaglia

Pioggia di deferimenti sul calcio italiano: il procuratore federale, Stefano Palazzi, ha presentato oggi i risultati della sua istruttoria. I club coinvolti sono 18 - soltanto 5 tra serie A e B - mentre i tesserati arrivano a 26. All'interno delle 32 pagine sono presenti capi di imputazione che vanno dalla violazione della lealtà sportiva (articolo 1) fino all'associazione per illecito sportivo (art. 9), senza dubbio il più grave all'interno dell'atto d'accusa. La palla ora passa alla Disciplinare, che nel processo sportivo (al via il 3 agosto) dovrà valutare la gravità dei fatti.
L'elenco, come detto, è corposo. Atalanta, Chievo, Ascoli, Verona, Sassuolo, Alessandria, Cremonese, Benevento, Ravenna, Virtus Entella, Piacenza, Esperia Viareggio, Portogruaro, Taranto, Spezia, Reggiana, Cus Chieti e Pino Di Matteo sono i 18 club "incriminati". La lista dei 26 tesserati è invece composta da Erodiani, Paoloni, Parlato, Bellavista, Buffone, Bressan, Gervasoni, Micolucci, Signori, Sommese, Tuccella, Furlan, Fabbri, Gibellini, Santoni, Tisci, Deoma, Zaccanti, Veltroni, Rossi, Ciriello, Quadrini, Saverino, Bettarini, Doni e Thomas Manfredini.

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Secondo quanto sostiene Lopez, l’indiscrezione arriva dai dirigenti del Manchester City che hanno trattato l’acquisto di Sergio Aguero, con cui Lopez ha da tempo un rapporto privilegiato. “Ho seguito la trattativa Aguero passo per passo, e dopo che i dirigenti del City hanno definito l’affare, ho chiesto informazioni sul futuro di Tevez.
Mi hanno risposto che andrà sicuramente all’Inter”. Un’indiscrezione, ha confidato, confermata anche dagli agenti di Aguero.
La pista Inter avrebbe preso sempre più corpo dopo il fallimento della trattativa tra il Corinthians e il Manchester City. A partire da allora, la società nerazzurra sarebbe passata in pole position per assicurarsi le prestazioni dell’Apache, che dopo l’arrivo in Inghilterra del Kun avrebbe le ore contate. Nonostante il desiderio (ribadito più volte) di tornare in Sud America, l’opzione più allettante per Tevez sarebbe l’Inter, e l’incontro tra Branca e Ruocco, dato per certo, ne sarebbe la riprova.

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La Juventus riavrà gli scudetti 2004-2005 e 2005-2006 che le sono stati tolti in seguito a Calciopoli. Parola di Andrea Agnelli. Il presidente della Juve si è espressa in questi termini in una intervista telefonica concessa al New York Times dal Brasile, e pubblicata oggi dal quotidiano sul suo sito on line.
Il quotidiano - nel tracciare il ritratto della Vecchia Signora in occasione della sua attuale tournee nordamericana - ricorda che la Juventus nella sua storia ha vinto 27 campionati. Ma riporta con evidenza la precisazione di Andrea Agnelli, che nell'intervista sottolinea come "in realtà" gli scudetti della Juve siano 29. Secondo il presidente bianconero - che si trova in Brasile per il cda Fiat - anche altri club hanno esercitato pressioni e fatto lobby nell'ambito di Calciopoli. Per questo la Juventus continuerà a perseguire i due titoli che le sono stati tolti, "preferibilmente nell'ambito nelle strutture della Lega - scrive il New York Times - ma se necessario anche davanti ai tribunali ordinari". "Dobbiamo essere certi - ha affermato Andrea Agnelli - che vi sia stato pari trattamento per tutti. E se noi non possiamo avere un trattamento equo, cercheremo di averlo al di fuori dell'ambito sportivo".

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Sorride Urbano Cairo e i motivi per farlo non mancano. La squadra di Ventura batte il Taranto 2-1 facendo vedere buone cose, i rinnovi degli abbonamenti vanno a gonfie vele (2.300 rispetto ai 920 dell'anno scorso) e dopo anni di contestazioni è arrivato anche un applauso dai tifosi granata saliti a Sappada per la terza amichevole estiva.
Segnali che possono tracciare la via, soprattutto per un Toro che affronta il suo nuovo anno zero («Nella vita non è mai tardi per imparare», ammette il presidente) e si identifica nella voglia di riscatto. A partire da quella di Cairo, fino a un gruppo di giocatori che sta applicando con diligenza il 4-2-4 del tecnico: in gol Bianchi al 37' pt ed Ebagua al 33' st, nel mezzo il pareggio di Girardi al 27' st. Non sono mancati i colpi proibiti contro i pugliesi militanti in Lega Pro («È stata partita vera e io sono soddisfatto per quello che sta nascendo», dice Ventura) e l'agonismo ha certificato l'anima di una rosa che ha in Bianchi e Ogbonna i simboli più forti ed allo stesso tempo in bilico.

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martedì 26 luglio 2011

Le notizie del giorno: Rumenigge attacca la Juve e Marotta lo taccia di interista

Scontro frontale tra Bayern Monaco e Juventus. I bavaresi non hanno digerito il passaggio in bianconero di Vidal. Rumenigge spara sul giocatore: "E' senza morale, come la Juve". Marotta replica: "Il silenzio sarebbe stato più opportuno. Pesa il passato nerazzurro di Rumenigge".
Intanto il mercato va avanti: Marchisio potrebbe sbloccare la trattativa per Vucinic, ma l'intenzione del club bianconero è di non cederlo. Niente di nuovo sul fronte per Rossi: la Juve non ha intenzione di colmare il gap tra la sua offerta (25 milioni più altri eventuali 5 di bonus) e la domanda del Villarreal (30 milioni più bonus) che ha congelato la cessione del suo campione, ancora a segno ieri nell'amichevole contro il Wolfsburg. E con Agüero a un solo passo dal Manchester City, il top player per ora si chiama Del Piero. Che segna gol d'autore e allontana la pensione: "Voglio continuare a essere protagonista". Saltata la trattativa per cedere Storari al Psg: il club francese giudica troppo alta la richiesta di 5 milioni avanzata dai bianconeri.

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Dopo la firma, la presentazione. E sono solo sorrisi per il nuovo attaccante del Barcellona Alexis Sanchez, che nella prossima stagione vestirà la maglia blaugrana numero 9. "Sono felice di essere qui, al Barça, nella migliore squadra del mondo", ha detto il Niño Maravilla, approdato dall'Udinese alla corte di Pep Guardiola, durante la sua prima conferenza stampa al Camp Nou. "Sono venuto - ha aggiunto - a imparare da Messi, da Xavi, da tutti, e poi per dimostrare sul campo quello che valgo".
Supporter cileni fuori dal Camp Nou. Afp accoglienza — All'arrivo all'aeroporto di El Prat ieri sera Sanchez è stato accolto da centinaia di cileni festanti residenti in Catalogna. "Sembrava un film, è stata una cosa incredibile", ha commentato Sanchez.

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Questione di moneta, di regimi fiscali, di appeal e di competitività. Miscelando i fattori, viene fuori il cocktail che servono le big d'Europa sul bancone del calciomercato, una specialità che i nostri club non sono ancora in grado di preparare. Non che la serie A offra proprio una gazzosa, ma quando in ballo ci sono talenti del calibro di Aguero e Sanchez, alle italiane non resta che la bava alla bocca.
Fin qui, a dire il vero, di campagne acquisti faraoniche non se ne sono viste neanche all'estero. Ma una cosa è certa: chi si imbatte sullo stesso percorso degli sceicchi, o su quello di una delle due big spagnole, alla fine è costretto a fare retromarcia. Non c'è verso, a loro la prima scelta. Il City ha appena frantumato le residue speranze della Juve e di quanti per qualche settimana si sono illusi di poter portare El Kun dalla loro parte. Niente da fare, l'argentino finirà alla corte di Mancini, perché gli arabi sono arrivati a tagliare fuori addirittura il venditore: pagano direttamente la clausola rescissoria di 45 milioni. E buonanotte.

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Se n’era andato da Riscone con una promessa: «Entro venerdì la Roma avrà un portiere». Una precisione chiurgica quella di Walter Sabatini. Detto, fatto. Ieri a Milano, il ds dei giallorossi ha chiuso per Maarten Stekelenburg.
Un tira e molla che durava da un mese. Prima sì, poi no, poi ancora no, arriva Kameni, ma forse c’è Viviano. Ora - a meno di clamorosi colpi di scena - è tutto fatto per l’olandese e, come si dice in questi casi, mancano solo le firme. Una formalità. L’accordo è stato trovato sulla base di sei milioni di euro da versare nelle casse dell’Ajax, più due milioncini come bonus. Maarten avrà un quadriennale da due milioni a stagione, premi compresi.
La Roma mantiene la sua predisposizione nella scelta dei portieri stranieri, ma ha ingaggiato il primo numero uno olandese della sua storia.

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lunedì 25 luglio 2011

Le notizie del giorno: L'Uruguay è campione del Sud America

L'Uruguay batte 3-0 il Paraguay e alza al cielo la sua quindicesima Coppa America. La formazione di Tabarez, nella finale giocata al "Monumental" di Buenos Aires, entra così nella storia del calcio sudamericano diventando la nazionale che ne ha vinte di più davanti all'Argentina ferma a quota 14. A decidere la partita le reti di Suarez e la doppietta di Forlan.
La finale si accende subito. Dopo neanche due minuti di gioco l'Uruguay si procura un calcio d'angolo, sugli sviluppi stacca di testa Lugano, respinge Villar e sulla ribattuta di Coates interviene con una mano Ortigoza. Sarebbe rigore, ma l'arbitro, il brasiliano Salvio Fagundes Filho, non se ne accorge.

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È dallo scorso mese di gennaio che Mirko Vucinic sogna di vestire la maglia bianconera.
Il montenegrino ha dovuto concedersi un sonno più lungo del previsto (a Roma c’è chi in effetti negli ultimi mesi lo considera­va dormiente), ma il risveglio ormai è vicino e soprattutto promette di esse­re dolce. Le parole spese ieri dal ds giallorosso, Walter Sabatini, non si prestano infatti a dubbie interpreta­zioni: la Roma è pronta a trattare con la Juve il trasferimento di Vucinic.
L’accelerazione dell'affaire Vu­cinic­ Juve l’avevamo registra­ta nei giorni scorsi, ieri a im­primere un’ulteriore spinta al tutto ha pensato Walter Saba­tini.

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Sostituito dopo soli trenta minuti per aver tentato (e fallito) un gol con colpo di tacco e veronica. E scatta il primo scontro della stagione tra Mario Balotelli e il suo allenatore al Manchester City, Roberto Mancini. «Super Mario» non ci sta: richiamato in panchina protesta, scaglia per terra una bottiglietta d'acqua e poi trascorre da solo negli spogliatoi tutto il secondo tempo.
L'episodio è avvenuto durante un'amichevole con i Los Angeles Galaxy. La decisione di Mancini è arrivata nonostante Balotelli avesse comunque segnato un primo gol su rigore. «Spero sia una lezione - commenta l'allenatore sul quotidiano britannico Guardian -. Nel calcio bisogna sempre essere professionali, seri, e in questa occasione lui non è stato professionale. Se hai un'occasione per segnare, devi sempre segnare. Solo se sei serio, puoi giocare 90 minuti. Se non lo sei, puoi venire a sedere con me in panchina».

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«Il mio obiettivo è chiaro: voglio essere felice giocando al calcio.
Questa possibilità mi è stata offerta dalla Roma e per questa maglia darò tutto. Mi impegnerò al massimo e farò tutto il possibile per questa squadra». Bojan Krkic si presenta così al suo primo giorno da nuovo giocatore della Roma. L'attaccante, che ha sostenuto questa mattina il primo allenamento nel ritiro di Riscone di Brunico, non ha voluto parlare dei problemi avuti al Barcellona con Guardiola («è passato, voglio pensare solo alla Roma, lascio da parte le polemiche»), mentre ha ringraziato il tecnico asturiano per averlo espressamente voluto in giallorosso: «Luis Enrique è stato determinante per il mio trasferimento. È un grande stimolo sapere di godere della fiducia del mister».

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venerdì 22 luglio 2011

Le notizie del giorno: anche Diego Della Valle accusa Moratti e Sanchez firma per il Barça

Il discorso non cambia per Lavezzi. "La società non cederà i suoi gioielli".
Il reparto offensivo è al completo: "Non arriverà un altro attaccante. Quando non ha giocato Cavani, ho scelto Lavezzi come prima punta, Santana e Mascara sono alternative importanti. Poi c'è Lucarelli. E' un attaccante forte fisicamente e se sta bene fisicamente, ha pochi rivali. L'ha dimostrato nell'ultima gara del campionato scorso contro la Juventus. Io e il presidente decideremo poi a gennaio cosa fare. Abbiamo qualche mese di tempo. Gilardino? L'ingaggio è un requisito essenziale per venire a Napoli. Lo ha detto il presidente e io sono d'accordo".

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Questo matrimonio s'aveva da fare. E alla fine è stato celebrato: Alexis Sanchez è il primo nuovo acquisto dei campioni d'Europa. Una nuova "maravilla" alla corte di Guardiola: Sanchez e il Barcellona erano fatti l'uno per l'altro.
Riuscite a immaginare una squadra che sappia esaltare maggiormente le qualità del cileno? Riuscite a immaginare un rinforzo altrettanto "pesante" che si inserisca senza problemi nel modulo e nello stile di gioco dei "nani terribili" blaugrana?
Nonostante questo, è stato un matrimonio difficile, perché si è discusso a lungo sulla dote. L'Udinese, ovviamente, non ha fatto sconti, visto che per il talento cileno, acquistato nel 2006 dal Cobreloa e poi fatto maturare in prestito (aveva 17 anni), c'era la coda.

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Diego Della Valle chiede dunque con «spirito costruttivo» a Massimo Moratti «di sedersi pubblicamente intorno a un tavolo insieme a me per cercare di piegare ai tanti che vogliono sapere cosa sia veramente accaduto allora, perchè due società amiche come le nostre, che condividevano gli stessi principi e gli stessi valori, abbiamo avuto trattamenti diversi e destini diversi.
E sarebbe per me, e non solo per me - spiega il patron della Fiorentina - sicuramente importante sapere cosa Moratti pensa di quello che abbiamo dovuto subire ingiustamente». «Tutto questo - aggiunge - servirebbe a riportare tranquillità ad alcune tifoserie e soprattutto a dare fiducia alla gente, dimostrando che i valori veri esistono ancora e che nessuna ambiguità o ipocrisia li può cambiare». «Spero che Moratti - conclude Diego Della Valle - non perda questa occasione perchè non è in discussione la reputazione di una società seria come l'Inter, che nulla c'entra con il comportamento degli individui, ma è in discussione la sua reputazione personale.

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Cenando fino a tarda notte con José Manuel Llaneza, direttore sportivo del Villarreal, Federico Pastorello ha tentato di sbrogliare una situazione che s'è d'improvviso complicata attorno a Giuseppe Rossi, suo assistito: la Juve vuole «Pepito», l'Arsenal Santiago Cazorla, e il club spagnolo entrambi i suoi gioielli non intende darli via. Dunque, per i bianconeri, sarebbe consigliabile chiudere in fretta l'affare, sempre che sia ancora possibile bruciare la concorrenza parallela dei «Gunners». L'ultima prognosi era ancora riservata, nel senso che la Juve è in corsa, ma con dubbi non indifferenti.
E dire che, da qualche giorno, la strada verso Rossi pareva in discesa: senza accordo con il Villarreal, ma con buone possibilità di trovarlo, anche perché era stato abbattuto il muro dei trenta milioni di euro, come richiesta.

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Il difensore argentino Gabriel Ivan Heinze, nuovo rinforzo difensivo della Roma, è sbarcato nel primo pomeriggio a Fiumicino. Heinze, svincolato, si sottoporrà alle visite mediche, firmerà il contratto e si aggregherà alla squadra.
L'ex giocatore di Manchester United, Real Madrid e Olimpyque Marsiglia, che ha vestito anche la maglia della Nazionale argentina è arrivato poco dopo le 14 al Leonardo Da Vinci con un volo di linea dell'Iberia da Madrid. Heinze è apparso sorridente: «No hablo», le sue uniche parole di fronte ai cronisti. Nell'attesa di ritirare i bagagli, per il neo difensore giallorosso i primi flash di viaggiatori tifosi della Roma che lo hanno riconosciuto.

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giovedì 21 luglio 2011

Le notizie del giorno: i cori razzisti di Mandorlini e la Juve compra Vidal

Dodici reti alla Solbiatese nel più classico test della prima fase di preparazione, e Massimiliano Allegri è già soddisfatto del suo Milan: "Buon allenamento, è stata interpretata bene la partita - ha detto ai microfoni di Mediaset - contro una squadra di un livello di difficoltà basso.
Questi incontri aiutano a migliorare l'intesa, ci sono state cose buone e cose meno buone. Comunque sono stati nove giorni di ottimo lavoro". Ibrahimovic e Cassano hanno giocato insieme nel primo tempo: "Ibra si è molto impegnato, lo stesso ha fatto Cassano, la condizione non era ottimale ma si sono divertiti. Taiwo? E' arrivato da nove giorni, ha bisogno di tempo per imparare, ha sulle gambe un buon carico di lavoro, credo che ci voglia un po' di tempo. Zambrotta? Ha fatto un buon allenamento, come sempre".

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C'è modo e modo di festeggiare l'inizio di una nuova avventura dopo la promozione e il salto di categoria. Il Verona torna dopo quattro anni in serie B, si raduna al centro sportivo di Sandrà, e poi organizza la festa con i tifosi, con il sindaco Flavio Tosi e le autorità locali sorridenti e felici di presenziare a una serata sportivamete così importante per una grande piazza che torna nel calcio che conta.
Tutto bene, poi la scivolata del tecnico di Ravenna. Microfono in mano, prende la parola lanciando sarcasticamente, con evidente intento di sfottò, un saluto alla Salernitana, rivale della finale playoff, battuta fra le polemiche con tanto di rissa e incidenti.

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È il presidente che tutti vorrebbero: «Allo stadio con 4 euro», «Abbonamenti meno cari», «Squadra fatta al 90% prima del ritiro», «Filadelfia? Pronto ad incontrare il sindaco».
Ma a parlare è Urbano Cairo, l'uomo al quale viene rimproverato (quasi) tutto. Le ferite del Torino sono ancora aperte e ci vorrà del tempo prima che le cicatrici chiuderanno un grigio passato, dannatamente presente. I granata sono alla quarta stagione di serie B, l'ultima si augura Cairo. Il presidente del Torino, ospite del forum di Tuttosport, ha bisogno di aiuto. E non finanziario perché «se un magnate volesse il Toro gli farei un buon prezzo. Ma per ora ci sono solo io e non voglio vivacchiare: il primo obiettivo è la A». Ventura, Ogbonna, Guberti, Ebagua, Vives: loro ed altri, che arriveranno, dovranno spingere la squadra a tornare nella massima serie. Ma il top player, il Toro, ce l'ha in casa. Dal 1906. L'immenso popolo granata al quale Cairo ha proposto prezzi stracciati per biglietti e abbonamenti. Quest'anno lui fa sconti, i tifosi no.

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Esageriamo: Arturo Erasmo Vidal Pardo, 24 anni lo scorso maggio, può diventare un incrocio tra Diego Simeone e Steven Gerrard, mischiando l'aggressività dell'argentino con gli inserimenti e il senso per il gol dell'inglese.
Altro che una vita da mediano, anche se poi quello sarebbe il mestiere. Gli hanno predetto questo, e ovviamente se lo augurano, gli occhi juventini che da mesi lo stavano seguendo. E che ieri alle cinque della sera l'hanno impacchettato: 10,5 milioni di euro, più 1,5 di bonus legato ai risultati di squadra, al Bayer Leverkusen; un quinquennale da 2,5 a lui. Ufficialmente, sarà un giocatore della Juve dalla prossima settimana, ma a giorni atterrerà a Torino per visite mediche e autografo sul contratto.

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È il Paraguay il secondo finalista della Coppa America 2011. In semifinale ha superato il Venezuela ai rigori (5-3) e con la stessa fortuna che aveva assistito i biancorossi nel quarto di finale contro il Brasile: tempi regolamentari che merita di perdere, 0 a 0 finale e poi bene dal dischetto. Il Paraguay arriva alla finale con l’Uruguay (si svolgerà domenica a Buenos Aires) stabilendo un record per le competizioni internazionali: non ha mai vinto una partita sul campo, avendole pareggiate finora tutte e cinque. Il sorprendente Venezuela di questa Coppa America subisce l’avversario solo in alcuni sprazzi del primo tempo, poi domina largamente. Prende la difesa avversaria in velocità e la pressa soprattutto sul piano fisico e nel gioco aereo. Ma è sfortunata e il Paraguay ha comunque un buon portiere in Villar.

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mercoledì 20 luglio 2011

Le notizie del giorno: la juve vola negli USA e si sbarazza di Tiago

Non ci sono state maledizioni, trappole, sorprese. L’Uruguay non ha la svagatezza del Brasile, né la fragilità mentale dell’Argentina. Rappresenta soltanto un paesito, come lo chiamano loro, di tre milioni e mezzo di abitanti ma sa rispettare un pronostico, imporre la sua superiorità, aggiornare una leggenda: è in finale di Coppa America e con ogni probabilità la vincerà per la quindicesima volta, come mai nessuno è riuscito a fare.
La semifinale con il Perù, vera rivelazione del torneo (più del Venezuela, senz’altro) non ha avuto storia, ha avuto logica: la Celeste ha martellato gli Incas senza respiro, fino a sbrecciarne il muro con la forza dell’insistenza. Ha deciso una doppietta del Pistolero Sanchez nel secondo tempo. Prima, il portiere Fernàndez non ha trattenuto una sventola di Forlan, e sulla respinta il centravanti del Liverpool è stato un falco. Cinque minuti più tardi, Alvaro Pereira ha liberato il numero 9 al limite dell’area: controllo perfetto, dribbling sul portiere, 2-0.

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Felipe Melo vicino all'addio, ufficiale quello di Tiago.
Il centrocampista portoghese ha risolto il suo contratto con il club bianconero in maniera consensuale, come riporta il sito ufficiale della società: «Juventus Football Club S.p.A. comunica di aver risolto consensualmente il contratto di prestazione sportiva con il calciatore Tiago Cardoso Mendes. Tale operazione genera un effetto economico negativo sull’esercizio 2010/2011, pari a € 2,8 milioni, per effetto della svalutazione del valore residuo del calciatore».

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Tra un allenamento in mezzo ai vip di Central Park e un lancio d'inizio dentro al "Yankee Stadium", Antonio Conte proverà comunque a fare di una tournée, un ritiro pre-campionato.
Il messaggio, a squadra e dintorni, è chiaro: ragazzi, non siamo in gita. Pare l'aiuterà poco il clima di Filadelfia, base dei bianconeri, che ieri pomeriggio ha accolto la Juve con temperatura ben oltre i 30 gradi e umidità attorno all'80 per cento. Così come un po' la squadra sarà sballottata da tre viaggi. Due aerei, a Toronto, Canada, e Raleigh, nella campagna del North Carolina, e uno in treno, dritti a New York. Promette bene, invece, il centro scelto per le fatiche, con allenamenti mattina e pomeriggio, cioè il "NovaCare Training Complex", il campo d'addestramento dei Philadephia Eagles.

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Ore di apprensione per Gerd Müller. L'ex centravanti della Germania e del Bayern Monaco, campione del mondo nel 1974, d'Europa nel 1972 e Pallone d'oro nel 1970, è stato protagonista di una disavventura nel ritiro di Trento, dove si trova in qualità di accompagnatore della squadra Under 23 del Bayern Monaco.
Secondo quanto si apprende Müller, oggi 65enne, sarebbe uscito lunedì notte intorno alle 3 dall'albergo in cui è ospite la squadra tedesca. Non vedendolo tornare, lo staff del club bavarese ha avvertito le forze dell'ordine che ha dato il via alle ricerche, concluse dopo 15 ore con il ritrovamento dell'ex campione da parte dei carabinieri. Müller vagava in una strada di Trento in stato confusionale.

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«Ho capito che Bojan aveva bisogno di giocare di più, di un numero maggiore di minuti che non ero in grado di assicurargli. È poi arrivata l'offerta della Roma e da lì è stata solo una questione di mettersi d'accordo. Ho imparato nel tempo che è meglio per tutti». Il tecnico del Barcellona, Pep Guardiola di fatto ufficializza il passaggio di Bojan Krkic alla Roma. A tal proposito il ds azulgrana, Zubizarreta ha detto che l'accordo con la Roma «si chiuderà in un tempo piuttosto breve» e ha aggiunto che «è per questo motivo che per il giocatore è stato meglio continuare la preparazione per conto proprio».

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martedì 19 luglio 2011

Le notizie del giorno: la FIGC non revoca lo Scudetto 2006 e Roberto Baggio diventa allenatore

Ora è ufficiale: lo scudetto del 2006 resta all'Inter. Il Consiglio federale della Figc, riunito oggi a Roma, ha approvato la delibera in cui dichiara che non ci sono i presupposti giuridici di competenza per la revoca dello Scudetto 2006 all'Inter.
La delibera è passata con venti voti favorevoli, un voto contrario e due astenuti, che a quanto si apprende sono il presidente della Lazio Claudio Lotito e quello della Lega di Serie B Andrea Abodi. Assente il presidente della lega di serie A, Maurizio Beretta. L'unico voto contrario alla delibera è arrivato dal consigliere dell'Assoallenatori Dante Cudicio. A questo punto, scontato il ricorso della Juventus all'Alta Corte di Giustizia del Coni.

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Il fuoriclasse si siede in panchina. Chissà se da grande, poi, ci vorrà restare. Adesso gli manca la vettura, ma la patente è quella giusta: da oggi Roberto Baggio è allenatore professionista di Seconda categoria, Uefa A, ovvero il secondo gradino della scala degli allenatori, subito sotto a quello di Prima che autorizza a sedere sulle panchine di A e B.
Roberto Baggio lo scorso anno è stato nominato presidente del Settore tecnico federale, e già dodici mesi fa aveva ottenuto il primo patentino da allenatore. Adesso, però, dopo gli esami a Coverciano, mette in tasca il patentino di Seconda, che gli vale lo status di allenatore professionista. Baggio può allenare squadre fino alla Prima divisione, le formazioni Primavera e tutte le altre squadre giovanili. In A e B può fare l'allenatore in Seconda.

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Felipe Melo è a un passo dall'addio alla Juve: ieri, il suo procuratore, José Rodriguez Baster, era in missione a Istanbul, per parlare con i dirigenti del Galatasaray. In caso di accordo, il brasiliano chiederebbe di essere ceduto al club turco. Resterà da stabilire il prezzo, tra i 10 e i 15 milioni. Per il mediano, ci sono anche Corinthians e Psg.
Nel settore acquisti, invece, oggi ci dovrebbe essere un altro passo verso Giuseppe Rossi, anche se il diretto interessato fa finta di nulla: «Voglio dare il massimo per il mio club - ha detto ieri Pepito, dal ritiro del Villarreal - ora penso solo a questo. Sono carico e non vedo l'ora di dimostrarlo. Questo sarà un anno importante per noi e daremo il massimo». Sulla Juve, zero parole: «Ho sentito e letto di tutto, ma durante le mie vacanze mi sono scollegato dal mondo del pallone e ho fatto altre cose. Non mi sento in partenza e voglio far bene con il Villarreal».

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Applauditissimo sul palco il tecnico Mazzarri, il primo a salire: «Ci sono tantissimi tifosi azzurri, li ringrazio per gli applausi ma voglio dividere i meriti con il mio staff.
Per la nuova stagione mi sono rifatto il look: mi sono tagliato i capelli e per la prima volta stasera mi sono messo in tuta. Un voto al mercato non lo do, insieme alla società stiamo facendo benissimo e spero di continuare insieme la crescita. Il momento più bello dell'anno è stato quello della matematica qualificazione in Champions». Suona la musichetta della Champions e dai tifosi si leva il coro "Vinceremo il tricolor", Mazzarri non si scompone: «Sognare fa bene, ma noi dobbiamo stare con i piedi per terra. I tifosi possono sognare, noi dobbiamo lavorare e fare i fatti».

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lunedì 18 luglio 2011

Le notizie del giorno: anche il Brasile va fuori, iniziano i primi test amichevoli per i Club

Non finiscono le sorprese in Coppa America. Dopo l'Argentina padrona di casa esce nei quarti anche il Brasile campione uscente, punito anch'esso dalla lotteria dei rigori.
A far festa è il Paraguay che, dopo 28 anni supera, finalmente, la soglia dei quarti e approda in semifinale senza vincere una partita. Se non è record poco ci manca.
Ha vinto Martino con la sua tattica ostruzionistica. La sua squadra vola tra le migliori 4 dopo una difesa ad oltranza ed un solo tiro verso la porta di J. Cesar in 120'. Il Brasile esce a capo chino, imprecando la sfortuna per un palo e due salvataggi sulla linea a portiere battuto, ma deve anche recitare il mea culpa per aver sciupato l'impossibile, compresi i 4 rigori finali, spediti fuori lo specchio da Elano, Thiago Silva, Andrè Santos e Fred.

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Non c’è niente da fare. Ci sono serate in cui la porta sembra stregata e si finisce incredibilmente col perdere partite dominate, almeno secondo il tabellino finale. Era accaduto al Brasile contro il Paraguay, lo ha sperimentato anche il Cile di Claudio Borghi, eliminato dal Venezuela nonostante uno score di 9 tiri in porta a 2 e un secondo tempo arrembante (e due traverse colpite). Il Venezuela sfrutta al massimo gli unici due tiri nello specchio e ottiene uno storico accesso alle semifinali di Coppa America. La squadra di Farias si impone 2-1 e se le vedrà mercoledì contro il Paraguay a Mendoza, mentre il giorno prima sarà la volta di Uruguay-Perù a La Plata.
sanchez in gabbia — La Roja scende in campo con l’intenzione d’imporre alla partita un ritmo sostenuto, puntando tutto sulle giocate in velocità della coppia d’attacco Sanchez-Suazo e sugli affondi di Isla e Medel. El Nino Maravilla si dà un gran da fare e ci prova subito con un colpo di testa che testa i riflessi del portiere Vega (4’).

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Arturo Vidal si avvicina alla Juve a grandi falcate, anzi vede lo striscione del traguardo.
Il Bayer Leverkusen ha trovato l’accordo di massima con i dirigenti bianconeri. Il giocatore anche. Quindi, ora è la volta dell’agente Fernando Felicevich, atteso da Beppe Marotta e Fabio Paratici per un vertice che dipani le ultime problematiche. Toccherà al procuratore argentino definire i dettagli e fungere da trait d’union fra le parti. L’inghippo, infatti, si chiama Colo Colo: il club dove è cresciuto il centrocampista, risulta ancora proprietario del 30% del cartellino e vuole monetizzare. Già, ma su chi dovrà rifarsi? E’ questo per l’appunto il problemino da risolvere, non certo un ostacolo insormontabile. L’ottimismo, in corso Galileo Ferraris, è lampante: si può chiudere nel giro di pochi giorni. La Bild, in Germania, si spinge oltre e titola: «E’ fatta: Vidal va alla Juve».

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C'era una volta la Juve do Brazil: Amauri, Diego e Felipe Melo, in ordine di apparizione bianconera. Insieme sul prato e, ahi loro, troppo spesso anche fuori. Come dice un proverbio brasiliano, «se la vita ti dà un limone, fanne una caipirinha». Anche così s'è fregato il talento Diego Ribas da Cuhna, esiliato dal Wolfsburg e ora quasi scomparso dai radar del pallone. Solo che pure gli altri due (e il club bianconero) stanno per perdere la scommessa. Rivelatasi piuttosto costosa: 22,8 milioni per l'attaccante, nell'estate 2008, 24,5 per il trequartista e 25 per il mediano, la stagione successiva. Alla cassa fanno 72,3 milioni, stipendi esclusi. Più di due milioni a gol (35 in tre). Se la Juve doveva essere il trampolino per le stelle, pare arrivato il momento di tornare sulla Terra.

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Con tre gol e diverse giocate spettacolari ed efficaci nelle prime due amichevoli, Ricardo Alvarez si è fatto notare come la novità più interessante dell'Inter. "È un ragazzo molto dotato - ha detto l'allenatore nerazzurro Gian Piero Gasperini -, penso che l'Inter abbia fatto un acquisto importante. Oggi era abbastanza stanco perchè sta lavorando molto ma la sua qualità si vede immediatamente".

Nell'amichevole del pomeriggio contro il Mezzocorona ha funzionato anche l'esperimento di Sneijder come interno di centrocampo. "Wesley sa coprire posizioni diverse, è stato abile anche nel far giocare bene la squadra - ha osservato Gasperini ai microfoni di Sky -. Sicuramente ha dato geometrie, qualità, e segnato anche un gol". Complessivamente, il tecnico è soddisfatto dopo la prima settimana di lavoro.

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Dieci gol nella prima uscita stagionale della Roma, disputata a Riscone di Brunico contro una selezione di dilettanti della Val Pusteria. La prima rete della stagione l'ha messa a segno Francesco Totti dopo tre minuti. Luis Enrique ha schierato i suoi con il 4-3-3, piazzando Antei e Cassetti al centro della difesa. Da segnalare la tripletta di Marco Borriello, schierato nell'undici di partenza. A secco Vucinic, entrato nella seconda parte, mentre un gol per uno l'hanno segnato Perrotta, Caprari, Taddei, Viviani, Verre e Menez.
«A me non interessa la carta d'identità - ha sottolineato Luis Enrique - non guardo l'età dei giocatori, ma il loro rendimento in campo. Comunque tutti i ragazzi che sono qui in ritiro mi piacciono, e anzi devo fare i complimenti e ringraziare Alberto De Rossi (allenatore della Primavera, ndr) per il lavoro svolto. Poi è ovvio che alcuni sono più pronti rispetto ad altri, ma resta il fatto che punteremo molto sulla linea verde».

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venerdì 15 luglio 2011

Somme di mezza estate

A metà luglio possiamo considerarci a metà mercato estivo e quando si arriva al giro di boa, si sa, è importante tirare le prime (affrettate) somme.
Permettete al Polpo di esprimere i suoi più sentiti complimenti a De Laurentiis e Lotito che sono stati i due autentici mattatori di questa prima metà del mercato estivo 2011.


Napoli e Lazio sono, infatti, le due squadre che si sono rafforzate più delle altre.
Il Milan, quest’anno parte da -560 milioni, e sembra non avere i mezzi per condurre un mercato all’altezza di quelli passati. L’Inter, a causa dell’improvviso abbandono di Leonardo, si è ritrovata spiazzata ed ha dovuto rivedere completamente i suoi piani. La Roma sta attraversando la fase del passaggio di proprietà e fino ad ora gli yankees si sono dimostrati più interessati a cambiare il management che a rinforzare la rosa. La Juve gestita dalle sapienti zampette di Mar(m)otta attaglianato dalla sindrome della “bella addormentata nel bosco”, ha visto sfumare Sanchez, Tevez ed Aguero e ormai ha come obiettivo numero uno convincere i tifosi che l’americano non è un ripiego.
A tutt’altro gioco hanno giocato Napoli e Lazio. I partenopei hanno dimostrato una grande forza societaria blindando due gioielli come Mazzarri ed Hamsik attratti dalle sirene degli squadroni del nord. Scongiurato il pericolo di una diaspora in stile Udinese, la coppia Bigon – De Laurentiis ha messo a segno nell’ordine i colpi Donadel, Dzemaili, Santana ed il contesissimo leone Inler rafforzando il reparto più debole, il centrocampo. Manca un difensore esperto ed un attaccante di riserva e gli azzurri saranno pronti a lottare per lo scudetto e a non farsi ridere dietro in Champions.


La Lazio invece è stata la vera sorpresa. Lotirchio ci aveva abituati a mercati monotoni nel segno del costo zero. In questa finestra di mercato, forse per non sfigurare davanti ai nuovi cugini a stelle e strisce, il presidente latinista si è letteralmente scatenato comprando Klose, Cissé, Marchetti, Konko e Stankevicious (molti a parametro zero, ora che ci penso). Con un reparto offensivo che comprende Klose, Cissé, Floccari, Zarate, Rocchi, Hernanes i tifosi biancocelesti sono autorizzati a sognare in grande. Lotito, però, non ha perso le buone abitudini ed è riuscito a vendere alla Juve (guarda caso) il discreto terzino Lichtsteiner alla cifra di 10 milioni di euro.

L’estate è ancora lunga, Marmotta è in tempo per svegliarsi, Moratti fa in tempo a scatenarsi, e le sorti del governo potrebbero costringere il Milan ad un’altra gloriosa campagna acquisti.

Le notizie del giorno: Scudetto non revocato e Agnelli non ci sta

Lo scudetto del 2006 resta sulle maglie dell'Inter e senza censura. Nella riunione dei Presidenti delle Leghe la Federcalcio ha annunciato la decisione che lunedì diventerà ufficiale.
Visto il parere degli uffici legali la Figc dichiarerà di non essere competente per la decisione di revoca sullo scudetto assegnato a tavolino nell'estate del 2006 dal commissario Guido Rossi. E' quanto emerso dalla riunione di via Allegri, dove oltre a decidere la mancata revoca dello scudetto, sarebbe venuta a mancare anche la parte relativa alla "censura morale", invocata da più parti per sottolineare l'illiceità del comportamento perpetrato dalla società nerazzurra. Lo conferma anche Renzo Ulivieri, presidente dell'Associazione Allenatori, secondo cui "la posizione diffusa tra i presidenti delle componenti federali, sulla questione dello scudetto 2006, è di non competenza. Il parere legale che abbiamo ricevuto, ripeto, è che il Consiglio Federale non è competente a decidere".

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Se in Italia tiene banco l’affaire Calciopoli bis, in Turchia il mondo del pallone attraversa la crisi più grave della sua storia. Nei giorni scorsi, sono finiti in manette una cinquantina di persone coinvolte a vario titolo in una maxi truffa che avrebbe determinato, tra le altre cose, la conquista del titolo 2010-11 a favore del Fenerbahce, squadra di Istanbul tra le più titolate del campionato turco.
Gli arresti sono stati eseguiti in 12 città diverse. Perquisite le sedi amministrative di alcuni club di massima serie e l’abitazione di Aziz Yildirim, presidente del Fenerbahce dal 1998. Gli inquirenti sospettano che abbia avuto un ruolo di primo piano nell’organizzazione di almeno un paio di partite truccate.

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Contattato telefonicamente negli U.S.A, dove sta per prendere parte ai lavori del Global Sports Summit, il Presidente Andrea Agnelli ha così commentato: «La Fiorentina e i suoi principali azionisti hanno correttamente sottolineato la disparità di trattamento subita da alcune società calcistiche nel 2006. Una disparità che rischia di perpetuarsi se le indiscrezioni di questi giorni dovessero essere confermate da Consiglio Federale di lunedì 18.
Il dialogo tra gli attori principali del mondo del calcio è certamente auspicabile, ma le condizioni di parità tra questi soggetti devono ancora essere garantite, anzi ristabilite, dopo 5 anni di doppiopesismo.
Ribadisco che ogni azione legale sarà esperita a tutela della Juventus, se l'ordinamento sportivo dimostrerà di non essere in grado di garantire ai suoi membri pari dignità ed eguale trattamento. Questo non è il tempo della burocrazia, questo è il momento della sostanza. Il dialogo potrà stabilirsi solamente quando queste condizioni saranno garantite.
Qui non è in gioco l'onorabilità delle persone, che in taluni casi non sono in condizione di argomentare, qui è in gioco la credibilità del sistema».

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Mollati per eccessiva onerosità Alexis Sanchez e Sergio Aguero, nel settore top player la Juve continua a trovare giocatori piuttosto cari. Stavolta si tratta di Giuseppe Rossi, per il quale ieri sera è iniziata la contrattazione: prezzo, 30 milioni di euro, più 5 di bonus. Cifre alle quali la Juve mai chiuderà l'acquisto, perché fare il contrario sarebbe da matti.
I dirigenti del Villarreal hanno sparato la richiesta a Federico Pastorello, agente di «Pepito», e atterrato in Spagna anche come emissario dei bianconeri. L'incontro a Madrid, territorio neutro, non è partito proprio in discesa, vista la quotazione, ma la Juve confida che ci siano ampi spazi di manovra. Di certo il club bianconero non pagherà più di 25 milioni: altrimenti, tanto valeva impacchettarsi Aguero. È sempre in stand by Michel Bastos, 28 anni, esterno sinistro brasiliano al Lione dal 2009, nonostante i nuovi contatti: il giocatore non è la prima scelta di Antonio Conte, e il club francese continua a chiedere ancora troppo, 12 milioni. Intanto la Juve sta risolvendo il contratto con il portoghese Tiago: risparmierà 2,6 milioni netti di stipendio.

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«Stiamo cominciando una nuova era che cambierà il mondo del calcio. Abbiamo ambizioni ed un sogno condiviso dalla gente di Roma. Questo sogno richiederà del tempo per concretizzarsi ma noi ci lavoreremo alacremente. Stiamo creando le condizioni affinchè la squadra possa dare il meglio di se stessa». Parla così il nuovo presidente della Roma, Thomas DiBenedetto, durante la conferenza stampa che si è svolta oggi a Trigoria.
«Il nostro obiettivo primario è quello che avviene sul campo - ha detto ancora DiBenedetto - e nelle prossime settimane avremo le idee più chiare sul futuro della squadra. Stiamo inseguendo dei giovani, puntiamo su di loro, e dobbiamo avere pazienza se faranno degli errori. Di certo la priorità è creare il miglior team di management, mettendo la squadra al centro di tutto». «Vogliamo vincere il campionato il prima possibile, questo è certo - ha sottolineato il nuovo patron della Roma -. Le perplessità di Totti? Lui è il più grande giocatore che ci sia mai stato nella Roma, e forse in Italia. Lui è un vincente e anche noi, ma Roma non è stata costruita in un giorno, quindi i nostri manager e l'allenatore faranno il massimo per mettere in campo la squadra migliore. De Rossi? Vogliamo che resti».

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giovedì 14 luglio 2011

Le notizie del giorno: il Brasile si sblocca e Della Valle s'arrabbia

In Inghilterra i dubbi sono al minimo storico: l'arrivo di Sneijder al Manchester United è alle battute finali. Secondo il The Sun ieri sera ci sarebbe stata un'importante svolta nell'operazione. L'amministratore delegato del club inglese David Gill avrebbe, infatti, definito i dettagli della trattativa con gli agenti dell'olandese e con l'Inter, per circa 40 milioni di euro. La notizia ha sorpreso i piani alti del club di Massimo Moratti. I nerazzurri, infatti, non hanno mai ricevuto una proposta ufficiale dallo United. Così come dagli sceicchi del Malaga. I dirigenti attendono e in ogni caso l'eventuale trattativa sarà complicata e non risolvibile nel giro di qualche giorno. In verità il furetto olandese - ieri dato incedibile da Marco Branca - ha il futuro ancora in stallo. Lo stesso destino tocca a Palacio.

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Calciopoli, la Fiorentina non ci sta. In un lungo comunicato apparso sul sito ufficiale, la società viola dei fratelli Diego e Andrea Della Valle chiede chiarezza sugli ultimi sviluppi dello scandalo che sconvolse il calcio italiano nell'estate 2006:
"È necessario che venga spiegato a tutti perché migliaia di telefonate, utili nel loro insieme a precisare il quadro della situazione, siano state accantonate dagli inquirenti, in particolare dal colonnello Auricchio, titolare dell'indagine", si legge nella nota.

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«Amauri? In Italia ci sono tre-quattro societa' che lo vorrebbero. Valutiamo anche una soluzione all'estero, in Inghilterra. In Spagna e' impossibile». Ernesto Bronzetti, uno degli agenti di Amauri, si esprime cosi' sul futuro del giocatore italo-brasiliano, accolto con i fischi dai tifosi della Juve a Bardonecchia. «Il Palermo lo vorrebbe ma per Zamparini c'e' il problema dell'ingaggio troppo alto», dice Bronzetti all'ADNKRONOS. «Non escludiamo una soluzione all'estero, in Inghilterra perche' le spagnole hanno meno soldi di noi», aggiunge l'agente. Non e' da escludere che Amauri resti alla Juve: «Il mercato delle punte in questo momento e' paralizzato. Lui e' sotto contratto con il club bianconero percio', se non si trovera' una soluzione che vada bene sia al giocatore che alla societa', non e' da escludere che resti». La Juve, secondo Bronzetti, dovrebbe chiudere per Giuseppe Rossi: «Si fara' sicuramente», dice.

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«Finalmente». Il Brasile batte un colpo.
Anzi, quattro. La Seleçao si gode la coppia Pato-Neymar, rifila un poker all'Ecuador e vola ai quarti di finale della Coppa America, scrollandosi di dosso dubbi e paure. La vittoria per 4-2 ottenuta a Cordoba vale il primo posto nel Gruppo B del torneo e regala serenità al ct Mano Menezes in vista della sfida in programma domenica a La Plata contro il Paraguay. «Avevamo bisogno di una buona prestazione come questa. È stata la miglior partita del torneo», dice il ct. «Però - aggiunge subito - dobbiamo ancora migliorare, c'è sempre qualcosa da correggere. Se vogliamo arrivare in semifinale, dobbiamo crescere ancora».

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Idriss Carlos Kameni è molto vicino alla Roma che avrebbe deciso di puntare sul portiere dell'Espanyol per la prossima stagione. C'è l'intesa di massima con il club catalano, sulla base di 1,6 milioni di euro, e con il giocatore, che dovrebbe percepire circa 1,2 milioni a stagione.
Scartata, dunque, l'ipotesi che portava al portiere dell'Ajax, Stekelnburg, i giallorossi di Luis Enrique hanno scelto di optare per il nazionale camerunense "sponsorizzato" da Ivan De La Pena. Una scelta che, secondo il ds Sabatini, è legata più alle caratteristiche tecniche dell'estremo difensore che alla differenza tra domanda e offerta per Stekelenburg.

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Quando si ama, si è di solito disposti a sacrifici importanti, decisivi per una vita e per una carriera. Come il sacrificio di Angelo Palombo, calciatore corteggiato da club importanti di seria A, ma che ha deciso di restare fedele ai blucerchiati anche nella categoria cadetta.
Lui resta a fare il capitano della Samp: decida Prandelli se apprezzare il suo gesto e il suo valore o escluderlo dalla Nazionale per via della serie B.
«La Nazionale? - ha detto Palombo alla conferenza stampa pre ritiro in corso a Genova - Quella maglia è un orgoglio perché rappresenta il Paese. Il rischio di perderla l’ho messo sul piatto della bilancia quando ho deciso di rimanere alla Samp, anche in B. Comunque le scelte le fa il ct».

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L’ex tecnico di Inter e Milan Leonardo si insedia ufficialmente alla guida del Paris Saint Germain. Il brasiliano sarà un “general manager all’inglese”, lo rende noto un comunicato ufficiale sul sito del club francese dopo la riunione che ha sancito l’addio del presidente Robin Leproux.
Molte indiscrezioni avevano sottolineato come i due fatti siano collegati: proprio il tecnico verdeoro avrebbe posto come condizione, infatti, la partenza di Leproux per poter disporre di garanzie di controllo su tutto il fronte della società parigina.
Resta da capire se il ruolo di Leonardo sarà in panchina o dietro una scrivania: la stampa francese sostiene che la posizione del brasiliano sarà totale, alla Ferguson o alla Wenger, con compiti tattici e di spogliatoio, ma anche la più ampia libertà di gestire i movimenti di mercato e di gestione della società.

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mercoledì 13 luglio 2011

Le notizie del giorno: il Niño Maravilla a Barcellona, la figlia del capo a Milano

Uno dei tormentoni del mercato estivo potrebbe essere finito.
Il quotidiano spagnolo 'As', infatti, dà per chiusa la trattativa tra Udinese e Barcellona per Alexis Sanchez, con i blaugrana che verseranno nelle casse friulane 40 milioni di euro più bonus. Il 'Nino Maravilla', attualmente impegnato in Coppa America, firmerà con i blaugrana un contratto di cinque anni. L'accordo sarebbe stato raggiunto la scorsa notte tra Gino Pozzo e un emissario del Barça. Il fuoriclasse bianconero andrà a occupare il posto lasciato libero da Bojan, ceduto alla Roma. Sempre secondo As, il Barcellona ha ammesso che i negoziati sono in dirittura d'arrivo, ma non ha confermato la chiusura dell'affare.

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Sono giovani e, nei piani della società, dovranno svecchiare la rosa della squadra che l'anno scroso aveva dato segno di sentire lo scorrere del tempo. Oggi è stato il giorno delle presentazioni dei primi due nuovi acquisti dell'Inter, l'argentino Ricky Alvarez e l'olandese Luc Castagnois. E se il secondo può essere visto soprattutto come un investimento per il futuro, l'ex fantasista del Velez darà da subito una mano alla squadra.
Qualcuno ha visto nel suo acquisto un segnale di una possibile partenza di Sneijder visto che Alvarez può ricoprire lo stesso ruolo dietro le punte. In realtà Ricky non è alternativo a Wesley, potendo giocare anche da esterno. E Sneijder oggi è stato confermato dal d.t. Marco Branca: "Non sorprende che Sneijder possa piacere alle altre squadre più forti del mondo come la nostra. Non c'è stata alcuna offerta ufficiale e né da parte nostra l'intenzione di riceverla. Lui sta lavorando e per noi è incedibile".

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Il regista della Nazionale ha parlato dal ritiro della Juve a Bardonecchia, facendo il punto su questi primi giorni di lavoro sotto la guida di Antonio Conte. «Conte mi ricorda Lippi per l'entusiamo e la voglia di vincere -spiega l'ex rossonero- E in tutto l'ambiente c'è grande voglia di riportare la Juventus nelle posizioni che merita e di ripartire alla grande».
Il lavoro in ritiro procede spedito: «Stiamo lavorando intesamente per assimilare gli schemi e l'organizzazione del mister. Personalmente mi fa piacere che l'allenatore mi consideri un leader del gruppo. E mi fa piacere vedere tanti tifosi intorno a noi. Vedere tutta questa gente a Bardonecchia mi fa felice, mi da ancora più forza. Voglio rpagarli con la squadra sul campo».

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Il padrone di casa, attesissimo, non c'è. Ci saremmo stupiti del contrario. È morto un altro militare italiano in Afghanistan e la turbolenza dei mercati finanziari preoccupa: un capo di governo è giusto che sia a Roma, non a Milanello a parlare di calcio. Ieri, però, era il giorno del raduno del Milan scudettato e al suo popolo importava una cosa sola: sapere se e quanto potrà influire sulla loro squadra il salasso imposto dalla sentenza sul Lodo Mondadori alle casse Fininvest. Assente giustificato Silvio Berlusconi, la risposta l'hanno data, forte e chiara, la figlia Barbara e l'ad Adriano Galliani. È il Lodo Milan, emesso dalla famiglia che da 25 anni e 5 mesi lo comanda.
«Voglio rassicurare i tifosi - garantisce la figlia del capo, membro del Cda rossonero dallo scorso 20 aprile -: non si parla né di ridimensionamento né di vendita. Anzi, sono convinta che diventeremo ancora più grandi, come più grande è l'amore di mio padre per il Milan. Non ci poniamo un obiettivo, vogliamo vincere tutto. E l'impegno del gruppo non mancherà».

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L'Uruguay ha battuto il Messico 1-0 in una partita sofferta fino al 90' e si è qualificato ai quarti di finale della Coppa America 2011 dove affronterà la squadra favorita del torneo, l'Argentina di Lionel Messi e del goleador del torneo Sergio 'Kun' Aguero.
Partita dal copione già scritto quella disputatasi oggi nello stadio 'Unicò della citta¿di La Plata, con la nazionale 'rioplatensè guidata dal 'Maestrò Tabarez obbligata a cercare la vittoria per mantenersi in vita nel torneo avendo di fronte un Messico già eliminato e senza pretese. Davanti a circa 40.000 spettatori, in maggioranza connazionali, l'Uruguay si è buttato all'arrembaggio fin dal primo minuto dovendo peraltro sopperire all'assenza di una delle sue stelle, il 'matador' napoletano Edinson Cavani, alle prese con un lieve infortunio al ginocchio destro.

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Continua la campagna del Napoli per rafforzarsi in vista di una stagione piena di promesse. Oggi la presentazione ufficiale di Miguel Angel Britos nelle sale dell'Hotel Vesuvio. Dopo Inler, l'arrivo del forte difensore centrale dà ulteriore sicurazza all'impanto della squadra. Il Napoli aveva perfezionato ieri notte l'acquisto del cartellino del difensore uruguaiano del Bologna Miguel Angel Britos. La fumata bianca che ha messo fine alla lunga trattativa è arrivata dopo un incontro, svoltosi nel centro sportivo di Castel Volturno, tra il procuratore del calciatore ed il presidente del Calcio Napoli, Aurelio De Laurentiis.

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