martedì 12 luglio 2011

Cannavaro anzi Kannavaro

Il Polpo si indigna e si arrabbia per la memoria a breve termine degli appassionati di calcio italiani e vuole rendere omaggio a Cannavaro che ha annunciato il proprio ritiro dai campi da calcio.


È vero che Fabio Cannavaro giocava a Dubai in un campionato per pensionati solo perché lo ricoprivano d’oro. È vero che è uscito il suo nome in un’indagine a Napoli sulla camorra. È vero che è stato schierato titolare nell’ultimo disastroso mondiale per un debito di riconoscenza di Lippi nei suoi confronti. È vero che Cannavaro è andato via dalla Juve come un vero traditore e ci è tornato perché non aveva nessuna offerta migliore. È vero che da quando è andato a giocare al Real Madrid le sue prestazioni non sono più state all’altezza della sua fama. È vero che in conferenza stampa durante calciopoli difese a spada tratta Moggi ed il suo operato. È vero che si è filmato mentre si faceva una flebo fingendo di doparsi... Ma ricordarsi di Fabio Cannavaro solo per questi fatti sarebbe riduttivo e soprattutto ingiusto nei confronti di quello che è stato uno dei marcatori centrali più forti della storia del calcio ed un grande uomo.

Infatti è altrettanto vero che Fabio Cannavaro da Napoli, fratello maggiore di Paolo, è un pezzo fondamentale della nostra storia calcistica. È vero che Cannavaro a soli 25 anni ha fatto parte con Thuram e Buffon della più forte difesa del Parma di tutti i tempi. È vero che ha un’associazione di beneficenza in coppia con Ferrara che si occupa dei giovani napoletani disagiati. È vero che all’Inter ebbe due stagioni di appannamento ma quando passò alla Juve di Capello fu assolutamente insuperabile per 2 anni. È vero che è stato il Capitano ed autentico trascinatore della Nazionale Azzurra Campione del Mondo e non concesse nemmeno un gol su azione agli avversari. È vero che è il giocatore con più presenze in Nazionale (136) ed il Capitano che ha indossato la fascia più a lungo (79 volte). È vero che è stato l’unico difensore italiano a vincere Pallone d’Oro e FIFA World Player.

Adesso che Fabio si ritira, il Polpo si ricorda di lui come il Kannavaro (cit. telecronaca di Caressa) dei gloriosi mondiali di Germania 2006. Quel fantastico difensore centrale capace di fermare indistintamente Asamoah Gyan, Milan Barros, Andrey Shevchenko, Lucas Podolsky, Miroslav Klose, Thierry Henri e David Trezeguet.


Quel giocatore straordinario che diede la sicurezza a Materazzi di diventare un impeccabile marcatore e la tranquillità a Barzagli di blindare la difesa in emergenza. E poi fu capace di ribaltare l’azione da difensiva in offensiva bloccando l’ultimo disperato attaco tedesco e mandando in rete Del Piero al 122’ della storica semifinale contro i padroni di casa.

Il Polpo non cancellerà mai dalla sua memoria l’immagine di Cannavaro che alza, fiero, la quarta Coppa del mondo azzurra sotto il cielo di Berlino.

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