venerdì 15 luglio 2011

Le notizie del giorno: Scudetto non revocato e Agnelli non ci sta

Lo scudetto del 2006 resta sulle maglie dell'Inter e senza censura. Nella riunione dei Presidenti delle Leghe la Federcalcio ha annunciato la decisione che lunedì diventerà ufficiale.
Visto il parere degli uffici legali la Figc dichiarerà di non essere competente per la decisione di revoca sullo scudetto assegnato a tavolino nell'estate del 2006 dal commissario Guido Rossi. E' quanto emerso dalla riunione di via Allegri, dove oltre a decidere la mancata revoca dello scudetto, sarebbe venuta a mancare anche la parte relativa alla "censura morale", invocata da più parti per sottolineare l'illiceità del comportamento perpetrato dalla società nerazzurra. Lo conferma anche Renzo Ulivieri, presidente dell'Associazione Allenatori, secondo cui "la posizione diffusa tra i presidenti delle componenti federali, sulla questione dello scudetto 2006, è di non competenza. Il parere legale che abbiamo ricevuto, ripeto, è che il Consiglio Federale non è competente a decidere".

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Se in Italia tiene banco l’affaire Calciopoli bis, in Turchia il mondo del pallone attraversa la crisi più grave della sua storia. Nei giorni scorsi, sono finiti in manette una cinquantina di persone coinvolte a vario titolo in una maxi truffa che avrebbe determinato, tra le altre cose, la conquista del titolo 2010-11 a favore del Fenerbahce, squadra di Istanbul tra le più titolate del campionato turco.
Gli arresti sono stati eseguiti in 12 città diverse. Perquisite le sedi amministrative di alcuni club di massima serie e l’abitazione di Aziz Yildirim, presidente del Fenerbahce dal 1998. Gli inquirenti sospettano che abbia avuto un ruolo di primo piano nell’organizzazione di almeno un paio di partite truccate.

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Contattato telefonicamente negli U.S.A, dove sta per prendere parte ai lavori del Global Sports Summit, il Presidente Andrea Agnelli ha così commentato: «La Fiorentina e i suoi principali azionisti hanno correttamente sottolineato la disparità di trattamento subita da alcune società calcistiche nel 2006. Una disparità che rischia di perpetuarsi se le indiscrezioni di questi giorni dovessero essere confermate da Consiglio Federale di lunedì 18.
Il dialogo tra gli attori principali del mondo del calcio è certamente auspicabile, ma le condizioni di parità tra questi soggetti devono ancora essere garantite, anzi ristabilite, dopo 5 anni di doppiopesismo.
Ribadisco che ogni azione legale sarà esperita a tutela della Juventus, se l'ordinamento sportivo dimostrerà di non essere in grado di garantire ai suoi membri pari dignità ed eguale trattamento. Questo non è il tempo della burocrazia, questo è il momento della sostanza. Il dialogo potrà stabilirsi solamente quando queste condizioni saranno garantite.
Qui non è in gioco l'onorabilità delle persone, che in taluni casi non sono in condizione di argomentare, qui è in gioco la credibilità del sistema».

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Mollati per eccessiva onerosità Alexis Sanchez e Sergio Aguero, nel settore top player la Juve continua a trovare giocatori piuttosto cari. Stavolta si tratta di Giuseppe Rossi, per il quale ieri sera è iniziata la contrattazione: prezzo, 30 milioni di euro, più 5 di bonus. Cifre alle quali la Juve mai chiuderà l'acquisto, perché fare il contrario sarebbe da matti.
I dirigenti del Villarreal hanno sparato la richiesta a Federico Pastorello, agente di «Pepito», e atterrato in Spagna anche come emissario dei bianconeri. L'incontro a Madrid, territorio neutro, non è partito proprio in discesa, vista la quotazione, ma la Juve confida che ci siano ampi spazi di manovra. Di certo il club bianconero non pagherà più di 25 milioni: altrimenti, tanto valeva impacchettarsi Aguero. È sempre in stand by Michel Bastos, 28 anni, esterno sinistro brasiliano al Lione dal 2009, nonostante i nuovi contatti: il giocatore non è la prima scelta di Antonio Conte, e il club francese continua a chiedere ancora troppo, 12 milioni. Intanto la Juve sta risolvendo il contratto con il portoghese Tiago: risparmierà 2,6 milioni netti di stipendio.

www.lastampa.it

«Stiamo cominciando una nuova era che cambierà il mondo del calcio. Abbiamo ambizioni ed un sogno condiviso dalla gente di Roma. Questo sogno richiederà del tempo per concretizzarsi ma noi ci lavoreremo alacremente. Stiamo creando le condizioni affinchè la squadra possa dare il meglio di se stessa». Parla così il nuovo presidente della Roma, Thomas DiBenedetto, durante la conferenza stampa che si è svolta oggi a Trigoria.
«Il nostro obiettivo primario è quello che avviene sul campo - ha detto ancora DiBenedetto - e nelle prossime settimane avremo le idee più chiare sul futuro della squadra. Stiamo inseguendo dei giovani, puntiamo su di loro, e dobbiamo avere pazienza se faranno degli errori. Di certo la priorità è creare il miglior team di management, mettendo la squadra al centro di tutto». «Vogliamo vincere il campionato il prima possibile, questo è certo - ha sottolineato il nuovo patron della Roma -. Le perplessità di Totti? Lui è il più grande giocatore che ci sia mai stato nella Roma, e forse in Italia. Lui è un vincente e anche noi, ma Roma non è stata costruita in un giorno, quindi i nostri manager e l'allenatore faranno il massimo per mettere in campo la squadra migliore. De Rossi? Vogliamo che resti».

www.corrieredellosport.it

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