martedì 17 maggio 2011

Il senso della Juventus secondo Andrea Agnelli

«C'è tanta delusione perché alla fine di questo campionato è emerso che una serie di giocatori arrivati non hanno capito cos'è la Juventus e quelli che avevamo lo hanno dimenticato».

Parole sagge quelle con cui Andrea Agnelli chiude il sipario sul deludente campionato juventino. La squadra bianconera chiude la stagione avendo fallito pesantemente ogni obiettivo: 7° posto in classifica che non consente la partecipazione a nessuna coppa europea, eliminata nel girone di Europa League senza vincere una partita e fuori dalla Coppa Italia ai quarti. Dura, forse troppo, l’autocritica di Agnelli in questa dichiarazione strappatagli, sicuramente in un momento di debolezza, dagli editori del sito ufficiale bianconero.

Eppure la responsabilità non è soltanto del coraggioso rampollo torinese... Va spartita tra i vari Cobolli Gigli, Jean-Claude Blanc (che probabilmente ha visto la sua prima partita di pallone il giorno dell’esordio in B della Vecchia Signora a Rimini nel settembre 2006), Secco, Marotta e Clouseau Delneri, riuscito a dare un’identità alla squadra da settembre a dicembre e poi il nulla da gennaio ad oggi. E soprattutto i giocatori, perchè lo sappiamo tutti, “alla fine in campo ci vanno loro”.

Vediamoli allora questi asini che, arrivati a Torino dall’infausto 2006 ad oggi, nonostante la dedizione pedagogica, i seminari alla CEPU ed i capitali investiti dalla dirigenza bianconera, non sono mai rusciti ad afferrare l’inconfutabile concetto di Juventus: Andrade (10 milioni) che giocò a malapena 3 partite; Tiago la lavatrice (che non lava) pagato 13 milioni; Almiron, comprato per 9 milioni, ceduto 6 mesi dopo l’acquisto; la sputacchiera Poulsen (10 milioni); Martinez (12 milioni!!!), uno dei peggiori giocatori della storia bianconera; Amauri, costato ben 23 milioni, un bomber da 2 gol l’anno; Diego, astro nascente tracagnotto, strappato per 25 milioni ai migliori club europei; il mediano nevrotico Felipe Melo pagato 25 milioni... Solo per citare alcuni dei sensazionali “colpi” di mercato di Secco, Blanc e Marotta. Tutti puntualmente svalutati e ceduti sottocosto.

In vista dell’ingente ricapitalizzazione appena annunciata, per il professore Agnelli, “che cos’è la Juventus” sarà la domanda da 100 milioni di Euro. Siamo sicuri che saprà rispondere? Forse non basta chiamarsi Agnelli per essere in grado di guidare la Juventus...

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