sabato 28 maggio 2011

Palazzo Chigi Vs via Turati

Nel dicembre scorso, in piena crisi di governo, quando il destino politico del cavaliere di Arcore sembrava al tramonto a seguito della fuoriuscita dei finiani dal Pdl, uno dei più autorevoli milanisti del panorama politico, il ministro leghista Bobo Maroni se ne uscì con una pessimistica previsione: “Quando il Milan va bene di solito le cose vanno male per il Berlusconi politico, ma spero di sbagliarmi…”.


Ed invece il baffuto ideatore della tanto odiata tessera del tifoso aveva proprio ragione, dalla sua parte infatti non stanno soltanto l’esito, per ora, disastroso delle elezioni comunali, ma anche la statistica degli ultimi quindici anni di regno berlusconiano. Proviamo ad entrare nello specifico: dalla sua discesa in campo del suo presidente nel lontano ’94 il Milan vince per la prima volta lo scudetto nella stagione 1995-96, in perfetta corrispondenza con il primo crollo dell’esigua maggioranza di centrodestra, presto abbandonata dall’allora turbolento e imprevedibile Senatur, e con la vittoria elettorale della coalizione avversaria guidata da quello che poi sarà definito “l’utile idiota”, ovvero Romanone Prodi. Gli anni del centrosinistra, si sa, sono stati anni di grandi inciuci e piccoli ribaltoni dalemiani, ma soprattutto e paradossalmente sono stati gloriosi per le finanze delle aziende del cavaliere (epica la rassicurazione pubblica del DS Violante in parlamento: “stia tranquillo le televisioni non gliele tocchiamo”). Il Milan non sfugge alla tendenza: nel 1998-99 arriva un altro scudetto. Poi il paese decide di cambiare e di riaffidarsi al mago di Arcore: per la squadra per forza di cose le delusioni iniziano a susseguirsi. In 5 anni di Berlusconi bis il bottino di via Turati è misero: uno scudetto nel 2003-2004 ed una Champions nel 2002-03, vinta ai rigori con la Juve moggiana, subito controbilanciata dalla bruciante sconfitta due anni dopo con il Liverpool sempre in finale per 4 a 3, in seguito ad una delle più clamorose (e gustose) rimonte di sempre. La seconda vittoria di Prodi con la sua coalizione extralarge sarà di corta durata, ma lascia il tempo al Milan di aggiudicarsi un’altra Champions nel 2006-2007 con tanto di succosa vendetta su Gerrard, Benitez e compagni. Poi il cavaliere torna a palazzo Chigi ed ecco che seguono anni durissimi per la Milano rossonera costretta a vedere trionfare i cugini per lunghi anni, fino al Triplete dell’anno passato, che non a caso è stato uno dei periodi nei quali il presidente ha goduto di maggior popolarità, malgrado prostitute, tangenti, bertoladri e quant’altro.

Estate 2010: Berlusconi, in piena rotta con Fini, decide di allentare l’attenzione mediatica sulla crisi della sua maggioranza ricorrendo al colpo di mercato, Ibrahimovic in rossonero. L’arrivo del talismano svedese sancisce però inevitabilmente il destino politico del Cav e quello sportivo del Milan: scudetto per Allegri, tramonto, forse definitivo, della passione tutta italiana per il Berlusca, al quale non rimane che fare campagna acquisti anche in parlamento.
Ora in molti, tra cui il Polpo, si augurano che il Milan continui a vincere per un bel po’ di anni…

Giuseppe Zerutituli

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