domenica 15 maggio 2011

Justin Fashanu

Con quattro balzi semi accidentali in rete sono atterrato sul profilo di Justin Fashanu, calciatore inglese di origine nigeriana attivo negli anni ‘80. Le  biografie di Wikipedia sono spesso imprecise ed a volte addirittura sbagliate,  come tutte le biografie  sono tuttavia sempre dei riassunti di una vita. C’è certamente un giudizio nella selezione dei fatti di una vita e quindi Storia ed alla Storia Justin Fashanu passerà come il primo, ed unico per ora, calciatore professionista a dichiarare la propria omosessualità. Prima del suo outing Fashanu era invece noto per un’altra delle nostre moderne categorie di classificazione, un’altra etichetta, quella del prezzo.
Nato in Inghilterra nel 1961 Fashanu resiste ad un giovanile talento per la boxe per dedicarsi completamente al calcio. Dopo avere sfondato al debutto in una stagione ricca di gol e di gloria con il Norwich City Fashanu passa poi nell’estate del 1981 al Nottingham Forest per la cifra allora record di un millione di sterline. Forse condizionato dalla fama improvvisa e dalle aspettative dopo un ingaggio tanto costoso, il trasferimento al Nottingham si rivela più complicato del previsto. La qualità del suo gioco e la sua relazione con l’allenatore del Nottingham, Brian Clough, deteriorano rapidamente. Quando i gol smettono di arrivare Fashanu perde la fiducia nei propri mezzi e poi la squadra nei suoi.
Come ammise poi nella sua autobiografia non era solo il rendimento in campo che infastidiva Clough. Il leggendario allenatore inglese non tollerava, infatti, le risapute frequentazioni di Fashanu dei locali gay di Nottingham.
Nell’Agosto del 1982 Fashanu viene mandato in prestito al Southampton e poi definitivamente venduto per sole 150.000 sterline ai rivali del Notts County. Dopo tre anni senza infamia e senza lode nel club più antico del mondo comincia l’infinito pellegrinaggio di Fashanu che lo vede in pochi anni saltare da una squadra all’altra in tre continenti diversi.
Il 22 ottobre del 1990 Fashanu riappare nel Regno Unito nei caratteri cubitali del giornale scandalistico The Sun, in un titolo che unisce le due etichette che ne segnano la biografia: “Il calciatore da un milione di sterline: IO SONO GAY”.
Il gesto sembra allo stesso tempo un grido di liberazione ed un maldestro tentativo di tornare sulla scena da protagonista. Qualunque fossero le intenzioni, le dichiarazioni di Fashanu accentuano il suo isolamento; abbandonato da familiari ed amici riprende a ritmo frenetico i suoi pellegrinaggi fino a quando, accusato in Maryland di molestie sessuali ad un giovane studente, è costretto a tornare definitivamente in Inghilterra. La storia di Justin finisce appesa a un chiodo in un garage di Shoreditch in East London, impiccatosi per la vergogna per un delitto di cui si dichiarava innocente e dal quale a sua insaputa era già stato scagionato.
A questo punto si potrebbe fare una riflessione interessante su come la storia di un uomo diventi, nelle mani dei biografi sommari, prigioniera delle categorie e degli stereotipi con cui scelgono di raccontarla. (Cercateli, lampanti o un po’ nascosti, questi stereotipi nelle poche righe qui sopra). Questa riflessione sarebbe però lunga ed incerta e per il momento preferisco soltanto chiedermi se sia vero, come sostiene Marcello Lippi, che quella dei calciatori professionisti sia l'unica popolazione di decine di migliaia di persone compattamente eterosessuale, perché si sa, il calcio è un gioco per uomini, uomini veri, oppure se sia vero il contrario, che nel calcio il posto più comodo per un omosessuale è comunque sempre l'armadio ed il luogo più conveniente per tutti gli altri l'ipocrisia.

Ottorino Maggio

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