giovedì 16 giugno 2011

Gotham City, Italia

Il tempo delle illusioni e del gioco sembra finito sul serio. Basta poco per smontare anni di grida, sospiri, gioie e palpitazioni: basta aprire le prime pagine di qualsiasi quotidiano. Le macerie del sogno calcistico di intere generazioni sono sparse ovunque, non c’è scampo. C’è il risveglio del tifoso bergamasco che aveva esultato al primo gol di Atalanta-Piacenza e apprende mesi dopo che dietro una stretta di mano più o meno forte tra i capitani ad inizio match si celava una finzione bella e buona. Una presa in giro. Un calcio alle emozioni.
Giornata storta al lavoro, settimana devastante? Beh, per fortuna alla domenica c’è la mia Atalanta che vince, avrà detto qualcuno. Già, ma come? Per finta.
Un inganno.


C’è lo sgomento di chi aveva investito su un trucco a pagamento e ora apprende la verità vera spiattellata crudamente dai telefoni di faccendieri disgraziati. Faccendieri che per 40.000 euro hanno rotto il giocattolo: Babbo Natale non esiste, per la seconda volta nella vita ci si risveglia senza un appiglio all’ultima frontiera dell’infanzia che è il gioco del calcio.
Ci sono dentro tutti: il portiere sfigato di Lega Pro, ma anche icone e cittadini onorari di città affabulate. Doni descritto come il passaggio obbligato per la rottura del sogno: la mano di un’organizzazione che sferra l’ultimo schiaffo alle passioni dei tifosi, i bambinoni cresciuti.
C’è dunque il reparto ludico infestato dalla sciagurata banda dei bolognesi. Ma proseguendo ci sono anche i corridoi del Potere, i segreti investigativi delle inchieste più scomode rivelati ai potenti da intrallazzatori di professione (si veda il rapporto di amicizia tra Bisignani e Gianni Letta). E poi ci sono gli ospedali infettati dalla lunga mano di politici corrotti pronti a lucrare su pannoloni.
Le città italiane somigliano sempre più a una Gotham City senza Batman. Perché anche Batman da oggi è finto, comprato.

Nessun commento:

Posta un commento