giovedì 9 giugno 2011

Le notizie del giorno: Chi è Gigi?

C'è un momento, verso la fine degli interrogatori, che i magistrati ritengono decisivo. Di solito è poco prima della verbalizzazione finale, quando l'indagato è stanco, stressato, spossato dal dubbio di aver parlato troppo o troppo poco. È allora che i pm piazzano, la "domanda importante", quella che a volte è l'unico vero motivo del loro interrogatorio. La domanda importante di questa inchiesta è semplice semplice: "Chi è Gigi?".
Tutti, il dentista Pirani, l'allibratore Erodiani, l'ex calciatore ora aspirante boss Signori, i suoi commercialisti Bruni e Giannone, alla fine dei loro interrogatori, se la sono sentita fare, questa domanda. Perché? Semplice: perché i magistrati sospettano che questo "Gigi", e cioè uno dei nomi più ricorrenti di tutta questa storia, possa essere la chiave per il salto di qualità dell'inchiesta.

www.repubblica.it

Il faldone comprende oltre seimila pagine: contiene intercettazioni, rapporti delle forze di Polizia, capi di imputazione e tutti gli altri elementi stilati dagli inquirenti e utili al gip Guido Salvini per emettere l'ordinanza da cui è scoppiato il caso scommesse.
Abbiamo scelto alcune fra le intercettazioni più scottanti, significative o curiose, ma abbiamo deciso di "ripulire" i colloqui per renderli più comprensibili ai lettori e per tracciare un quadro un po' più chiaro dei rapporti tra i protagonisti della vicenda. Fermo restando che qualsiasi ipotesi di reato è ancora tutta da dimostrare.
Marco Pirani fa il dentista di professione. Uno studio molto frequentato ad Ancona, tra i clienti il comandante dei vigili urbani del centro storico di Roma, Cesarino Caioni, lo stesso che fu poi trasferito per lo scandalo delle monetine rubate dalla Fontana di Trevi. Una telefonata tra i due è finita dentro gli atti. Prima parlano di un intervento ai denti, poi...
CAIONI: "E per quell'altro discorso mi sto muovendo un po' da tutte le parti, sto aspettando delle risposte".
PIRANI: "Bene, mi raccomando perché ci conto".
CAIONI: "Io ho detto la stessa cosa a quelli che ho sparso sul territorio, adesso sto aspettando delle risposte perché essendo fuori Roma... È vero che a Roma si può far tutto, Marco, però essendo fuori Roma io gioco fuori casa... A Roma si era sfasciato tutto e adesso sto mettendo in movimento una serie di soggetti: vediamo che viene fuori".
Ieri Caioni ha spiegato che nella conversazione parlava di due biglietti per il festival di Sanremo, che Pirani gli aveva chiesto. "Purtroppo non li ho neppure trovati".

Il matrimonio, annunciato da giorni, si è finalmente celebrato in serata. Miroslav Klose ha detto sì alla Lazio e, alla vigilia del suo 33° compleanno, si è regalato un contratto biennale da 2 milioni di euro netti a stagione più i bonus. Dopo la resa del Bayern Monaco, anche le altre concorrenti si erano defilate.
Rimandata al mittente anche l'ultima offerta arrivata dalla Turchia, sponda Galatasaray: un triennale da 2,5 milioni a stagione, che non ha fatto traballare il tedesco che ha scelto da giorni la maglia biancoceleste per provare a giocarsi con buone chance un posto in Nazionale ai prossimi Europei in Ucraina e Polonia. Proprio questo uno degli obiettivi che hanno convinto l'ex Bayern a non lasciarsi sfuggire la sua grande chance in biancoceleste e a mettere nero su bianco, in compagnia del suo agente, Alexander Schuett, e della moglie, la firma sul contratto nella residenza romana (Villa San Sebastiano) del presidente Lotito. Una visita lampo di una mezzora per sposare la nuova avventura con la Lazio. Domani festeggerà i suoi 33 anni nella capitale, dopo le visite mediche di prima mattina alla Clinica Paideia. Ed è ancora il Napoli protagonista: preso con un biennale Donadel, svincolato dalla Fiorentina.

www.gazzetta.it

Nel 1982, dopo la vittoria dell’Italia ai Mondiali di Spagna e la decisione di introdurre il “terzo straniero”, scrissi per il Giorno un articolo in cui dicevo che il calcio andava a morire. Ma, data la sua fortissima struttura pensavo che l’erosione sarebbe avvenuta molto lentamente e non mi sarei mai aspettato che ne avrei visto la fine, o quasi, nell’arco della mia vita.
Non mi riferisco qui agli scandali che hanno recentemente coinvolto società di B e anche di A, che sono solo un epifenomeno, oltretutto abbastanza circoscritto se paragonato a quanto avviene di analogo in altri settori della società (politica, finanza), della ben più profonda corruzione che negli ultimi decenni ha corroso il mondo del calcio e il suo significato più autentico.

www.ilfattoquotidiano.it

Sem­brano i fantastici quattro... L’uomo invisibile: che vir­tualmente c’è, ma non si vede; la torcia umana, che farebbe fuoco e fiamme pur di restare a Torino (ma è stato scaricato); mi­ster fantastic che s’allunga e assume forme variegate a se­conda che a (at)tirarlo siano to­rinesi o napoletani; Cosa, forte e resistente, pronto a rientrare in gioco.
Ebbene, sembrano i Fantastic Four, dicevamo, ma sono i centrocampisti in orbita Juventus: rispettivamente Mi­chele Pazienza, Alberto Aqui­lani, Gokhan Inler e Lassana Diarra. Ieri protagonisti, indi­rettamente, di mirabilanti av­venture in ambito mercataro.

www.tuttosport.com

Aveva appena partecipato a un processo nel ruolo cruciale di esperto di antidoping. E in effetti il medico sportivo del Rimini, Vittorio Emanuele Bianchi, ha sempre parlato come uno che se ne intende: «Se gli metti mano all'ormone, questi giocano da serie A».
Ieri è stato arrestato. Perché così si rivolgeva al preparatore atletico della sua società, Danilo Chiodi, alla vigilia dei playout del 2009 con l'Ancona, quando la squadra romagnola lottava per restare in serie B. Detto fatto: Chiodi, secondo l'inchiesta della procura di Rimini, ha coinvolto il medico della squadra e ha messo in atto il trattamento di tre giocatori con Gonasi 5000, farmaco che stimola la produzione di testosterone, oltre a praticare emotrasfusioni con ozono.

www.lastampa.it

"Sono felice della scelta che ho fatto ed entusiasta di sposare il progetto Roma: è un progetto vincente proprio come me, che sono un tecnico ambizioso e vincente. Praticherò un calcio offensivo, spettacolare, con l'intento di portare tanta gente allo stadio per divertirsi. In Italia ancora non mi conoscono, ma fugherò ogni dubbio e tra un anno parleranno i fatti".
"C'è accordo totale con la società giallorossa - ha ammesso ai microfoni di Sky Sport - Nei prossimi giorni sarò a Roma, a Barcellona non verrà nessuno". Una piccola ammissione anche sulla voglia di portare in giallorosso qualcuno dei gioielli del suo Barca B. "Cercherò di lavorare con i migliori giocatori - ha concluso - quelli che troverò a Roma e quello che riuscirò a portare da Barcellona". I nomi che si fanno sono quattro: Jeffren, Soriano, Romeu e Montoya.

www.corrieredellosport.it

Avviso agli azzurri. C'è un Cesare Prandelli accomodante e pronto a far da papà di fronte alle mattane fuori dal campo, pur senza sconti. Ma c'è anche un Cesare Prandelli severo, con se stesso e con chi non sa cambiare marcia in partita. «Cresceremo, ne sono certo. Però è necessario che alcuni giocatori facciano il salto di qualità: quando sono nell'occhio del ciclone o al centro dell'attenzione, è il momento di dare tutto quel che hanno dentro». Giuseppe Rossi e gli altri sono avvertiti. A chi pensava che le ultime prestazioni avessero ribaltato le gerarchie dei migliori in nazionale, il commissario tecnico replica in modo esplicito nel bilancio della sua prima stagione appena conclusa con il ko di fronte all'Irlanda. «Cassano? Lui ha personalità in campo, è uno che ti accende la partita anche nei momenti in cui ristagna, come ieri. Per questo - prosegue Prandelli - quando dicevo che anche con una sola ora di autonomia lui mi serve, non fingevo ma facevo un discorso puramente egoista».

www.ilmessaggero.it

Nella giornata in cui le voci sulle tre partite al centro dell'attenzione della Procura sul calcioscommesse agitano i tifosi, qualche segnale positivo arriva per il mercato del Napoli a caccia del sogno Inler. Il suo procuratore, Dino Lamberti, ha esplicitamente dichiarato che tra il patron dell'Udinese e il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, «c'è l'accordo per il giocatore. Ora aspetto che il Napoli mi contatti per vedere se possiamo mettere nero su bianco».
Il presidente azzurro oggi, sull'argomento mercato nel suo complesso, è stato particolarmente abbottonato e "preoccupato" per il lavoro dei giornalisti. «Calmi, non è che dobbiamo bruciare tutte le carte ora. Anche per voi... Se poi finisce subito il teatrino mediatico che facciamo?», si è chiesto rivolto agli operatori dell'informazione che gli chiedevano notizie aggiornate.

www.ilmattino.it

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