venerdì 24 giugno 2011

Inter: ottima scelta… per caso

A tenere banco nelle ultime settimane è stata la clamorosa rinuncia di Leonardo alla panchina dell’Inter, sulla quale si era seduto soltanto da pochi mesi. Il comportamento per molti versi scorretto dell’ex talento milanista ha lasciato la società neroazzurra senza allenatore a poche settimane dall’inizio della preparazione estiva e nel bel mezzo del calcio mercato. La scelta di Leo di abbandonare la nave per approdare ad un ruolo dirigenziale nell’altra sua ex squadra, il PSG, è stata accolta dalla stampa con una certa bonarietà, anche sulla scorta della simpatica e gradevole immagine che il tecnico si era costruito in questi anni. In realtà il suo atteggiamento, piuttosto discutibile, ce lo si poteva aspettare da un Cassano o da un Balotelli, ma difficilmente da un professionista stimato e ritenuto affidabile, e, in un passato non lontano, anche disposto a rinunce importanti pur di non perdere la faccia (leggi l’addio al Milan per i dissidi con il patron).


Inter dunque spiazzata, ma tutto sommato non così dispiaciuta: Leo aveva fatto bene in questi mesi, aveva apparentemente compattato lo spogliatoio, era riuscito a risalire in classifica fino ad insidiare il Milan, e si era aggiudicato la Coppa Italia, ma… le reticenze dei dirigenti e di parte della tifoseria erano legate ad un dato non sottovalutabile per una squadra di altro livello: nei momenti clou della stagione (Derby, fase eliminatoria di Champions, a suo modo anche la finale di Coppa Italia giocata da provinciale) Leo non aveva saputo tenere a bada la pressione, e tanto meno si era rivelato capace di trasmettere sicurezza ai propri uomini (specialità invece del suo Special predecessore). Le vittorie, è vero, erano arrivate in qualche modo, ma il gioco della squadra non era mai apparso convincente, per non dire poi della gestione della fase difensiva, a dir poco disastrosa.
Branca & Co. dunque si sono ritrovati improvvisamente con le mani libere per poter andare a scegliere una nuova guida tecnica, e qui è iniziato il balletto melodrammatico: lo Special 2 che preferisce il Chelsea, Capello imprigionato nella gabbia dorata inglese, Hiddink che non si sa perché da anni si trova bene solo con le squadre modeste e non se la sente di fare il grande salto, Sinisa fedele ai Dellavalle, Bielsa che non vuole venire in Italia (manco fosse Battisti)… in sostanza i candidati erano rimasti in ben pochi: uno, il più amato dai tifosi, la società inconsapevolmente previdente non l’ha nemmeno preso in considerazione (Zenga), l’altro parrebbe esserselo ritrovato tra le mani quasi controvoglia, Gasperini appunto.


Per molti la scelta della disperazione, e probabilmente così la vive il presidente “mangiallenatori”, ma in realtà si tratta quasi certamente di una delle scelte migliori possibili: l’ex del Genoa è giovane, ama far giocare bene le sue squadre, è ambizioso, polemico il giusto con gli arbitri quando perde tanto per non far rimpiangere Mou, non guarda in faccia a nessun fenomeno bisbetico, conosce parte dei probabili titolari (Milito, Motta, Ranocchia, Karjha). Punti deboli pochi, ma di rilievo: inesperto a livello internazionale e di grandi club (ma prima o poi si deve pur cominciare…), fissato con il 3-4-3. Un modulo che difficilmente si può adattare all’Inter attuale: chi sarebbero le due ali dietro a Pazzini (o Milito)? Eto’o avrà ancora voglia di fare su e giù come ai tempi del portoghese? Sull’altra fascia sarebbe necessario un acquisto di livello, e la società di questi tempi non pare disposta. Poi il caso Snejder: già intenzionato a partire per l’Inghilterra, l’arrivo di Gasperini potrebbe spingerlo ancor più in quella direzione, a meno che decida di adattarsi a fare l’ala. Resta un difetto, probabilmente l’unico imperdonabile per i tifosi, la fede bianconera… ma forse anche Gasp (come Leo passato quasi per ripicca ai cugini) sarà mosso da un senso di rivalsa nei confronti della società amata che in questi anni gli ha preferito un po’ chiunque, da “Ciro che bontà” a “capellone” Conte.

Giuseppe Zerutituli

Nessun commento:

Posta un commento